Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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Appagamento.

Post n°107 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da Blordo

Confuso.
Già, si, ecco quello che sento.
Confusione.
Unito ad un inconfondibile senso di leggerezza.

Leggerezza.
Già, si, ecco quello che sento.

Qualcuno saltella davanti a me e mi indica sorridendo.
Altri annuiscono fieri e mi guardano soddisfatti.
Altri ancora, che non conosco, continuano a cacarsi nelle mutande.

Io sono lì e mi sento appagato.
Già, si, ecco quello che sento.
Appagamento.

Mi accendo una sigaretta.
La più buona, completa, gustosa sigaretta che di colpo mi riempie i polmoni e chissà che cazzo combina là dentro, forse dovrei chiedermi.

Non questa volta.
Non oggi.

Riavvolgo il nastro di qualche minuto e torno indietro lentamente.

Piccole paranoie alate si rincorrono nel mio cervelletto prendendosi a sciabolate sui denti: paranoie inutili e soltanto controproducenti considerando che non esiste nulla, nulla davvero, che potrebbe andare storto.
Ma, certo, se così non fosse sarei il solito stronzo, insensibile, inutile cazzone.
E allora le lascio andare, quelle piccole paranoie, le lascio vagare senza meta a destabilizzare quelle due cartelle in punto doc che oramai conosco a memoria.
Altri ignoti, di fianco a me, sembrano tanti piccoli pacman che smandibolano al vuoto chiacchierando terrificati e facendo il punto della situazione.
Il loggione è là in fondo, mi guarda e sorride, ma nemmeno la più intima manata sullo scroto può avvicinarsi a me: sono solo con me stesso, ora, pronto a sfoderare i coglioni e a sbatterli su un incudine.

Perchè è questo, ora, quello che devo fare.
E farlo, davvero, non sarà mai facile come oggi.

La situazione merda è sotto controllo, merito forse del ferrero rocher fagocitato di buon’ora: questo è ciò che mi conferma l’estrema, palese, inequivocabile semplicità di tutta la giornata.

Entro dentro ed esco che nemmeno mi accorgo.
Ed è il solito coretto frivolo, che fino ad ora avevo solo intonato ad altri, che mi entra nelle orecchie e per qualche giorno echeggierà prepotentemente.

Buonaserà dottò.

Esco da quella merda di università e penso di non doverci entrare mai più.
E questo mi fa venire una gran voglia di ubriacarmi: di vino, di poesia e di virtù.

Ubriachezza.
Già, si, ecco quello che sento.
Ubriachezza.

Statemi bene.

 
 
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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