Ordinaria Follia

Porgi l'altra guancia.


Correre veloci e arrivare primi non serve. Serve il motivo per cui si corre. Serve la meta da raggiungere.Serve la convinzione, la motivazione. Serve sempre, e in ogni caso, la passione. Sgambettare gli avversari è inutile.Sbeffeggiarli con birra e scoregge al bar è soltanto una perdita di tempo.Deriderli col famoso gesto dell’ombrello è patetico.Certo se capita il contrario è opportuno rispondere.E’ necessario, è fondamentale,  rispondere.Asilo e elementari li ho fatti dalle suore.Pare incredibile persino a me, quando ripenso a tutto quello che ho combinato.Nei limiti, più o meno marcati, del buon senso e della civiltà.Ho passato qualche anno della mia vita da bimbello a fare la preghierina del mattino.Sorridendo, con i miei amichetti senza peli, o giochicchiando a calcio nel cortile della scuola.Ed è filato tutto liscio, mi sono pure divertito per quel che mi ricordo.Ma c’è una cosa che non mi è mai andata giù, e credo non lo farà mai.C’è una cosa che si è incastrata nella gola e raschia le pareti tenendosi ben stretta per non scivolare in fondo. Quella cosa che qualche volta dalla gola decide di emigrare nei coglioni, e gonfiarli, irritandomi non poco.Tre parole che ogni tanto starnutiscono all’esterno con l’eco che risuona più volte all’interno di un cervelletto che qualche volta si accende pure, per pensare.Il porgi l’altra guancia.La filosofia immortale della mia vecchia scuola elementare.Se qualcuno ti da uno schiaffo, non ti arrabbiare ma porgi l’altra guancia.Se qualcuno è arrogante e ti insulta davanti a tutti, non reagire, ma accetta gli improperi e sorridi. E porgi l’altra guancia.Se qualcuno calpesta la tua dignità, ci sputa sopra, e ci caga pure, non demoralizzarti ma porgi l’altra guancia.Se la telecom ti lascia senza adsl proprio quando ne avevi più bisogno, sii gioioso e mandagli un mazzo di fiori, il più costoso che ci sia.Terrorismo psicologico, e a volte ringrazio Dio per aver saputo mandare affanculo l’energumeno che provava a farmi credere che porgere l’altra guancia fosse la soluzione migliore, la soluzione unica e indiscutibile, la soluzione definitiva.Se l’avessi fatto, a quest’ora non so chi sarei. O meglio, che cosa sarei.Probabilmente mi ucciderei di seghe tutto il giorno davanti al pc, schiacciato dalla frustrazione per non aver risposto al cazzone della coda della posta che mi dispensava calci in culo.Probabilmente sarei uscito senza dignità dalla prima classe delle scuole superiori, accettando il nonnismo fisico e psicologico dei marpioni di quinta che mi avrebbero obbligato a contare le mattonelle del bagno, in italiano prima, in inglese poi, in arabo. O in cinese mandarino, chissà.Probabilmente mi sarei fatto di perette perchè il tenebroso componente della compagnia mi obbligava a farle.Probabilmente sarei una merda insoddisfatta del suo stesso odore, alla ricerca della cartaigenica meno porosa per evitare fastidiose emorroidi.Sempre porgendo l’altra guancia, questo sarebbe fondamentale.Frustrato ma felice, passivo ma sorridente, perchè coerente con il mio credo. Con il mio valore.Con il porgere l’altra guancia.Bel guadagno del cazzo.Gentili signore, io credo che certe cose sarebbe meglio lasciarle così come sono.Fate la vostra vita, con rispetto, ma non rovinate quella degli altri.Perchè i risultati, poi, in questo mondo un po’ del cazzo, si vedono eccome.Porgere l’altra guancia è esattamente quello che non bisogna fare, se si vuole evitare di capitolare come sacchi di merda.Questo dovreste insegnare, oltre all’ave maria e al padre nostro.Esattamente questo.Amen.