Ordinaria Follia

Quotidianità.


Massì, in fondo che cazzo ci vuole a sorridere alla vita?Assaporo ogni momento della giornata come se fosse quel cazzuto primo tiro di sigaretta che mi riempie la bocca la mattina mentre magari sto cagando lo stronzo più bello di tutta la mia esistenza.Non mostro il ghignettino ebete quando vedo il sorriso di un bambino, o un fiore che sboccia in primavera, o l’immensità del mare che dorme su se stesso, perdio, no. Semmai mi irrito, perchè cazzo c’avrà da ridere quel frugoletto brufoloso?No.Assaporo ogni momento, ogni altro momento della giornata che valga la pena di essere gustato fino in fondo. Anche il più inutile.Tagliare la linguetta dello zucchero e farlo scivolare dolcemente nella schiumina morbida del tuo caffè dove si insinua lentamente, e il rumore soffice di quell’atto ti entra nelle orecchie prevaricando il colpo di tosse catarroso del vecchio bastardo di fuori. Questo mi piace, perdio, non due innamorati che si palpeggiano l’ombelico.Il cameriere che affonda il coltello nella tua bistecca al sangue da un chilo e trenta da dividere in tre e tu che versi un po’ di vino ai tuoi commensali che in quel momento sono più importanti di ogni cazzo di fratello che esiste al mondo, ecco un altro motivo per cui vale la pena vivere. Spingere la rotellina dello stereo fino in fondo quando sei imbottigliato nel traffico e sentire Gilmour che scopa con la sua cazzo di chitarrina, si, si.Vedere la troiona cinquantenne che si atteggia da strafica pestare una merda, pure questo mi piace tanto.E poco importa se qualche volta l’inquilino del piano di sopra prova a incrinarti la tua pace, la tua serenità, e lo fa con quei giochini subdoli che farebbero incazzare anche sè stesso.Per esempio mi dovrebbe spiegare cosa cazzo vuol dire, adesso, fottermi la centralina della macchina. Io ne bevo di caffè ma, merda, il colpo di tosse del vecchio bastardo lo sento sempre più forte.