Ordinaria Follia

La sagoma.


Il passato, a volte, ritorna.Ma non con un vecchio pezzo trasmesso per radio che hai risentito dopo quanto tempo.Non con l’odore di primavera avanzata che ti fa tornare un piccolo escrementino umano alle prese con la vita.Non con quel vecchio pseudo-amore con cui pomiciavi sulla panca e che hai rivisto, di nuovo incinta, sempre più brutta e sempre più incazzata.No.Il passato ritorna con una sagoma. Una sagoma in maglietta e pantaloncini.Una sagoma mezza indiana, mezza peruviana, in effetti non lo sai con precisione.Una sagoma che lentamente hai visto crescere, negli anni, mentre tu svoltavi sulla strada obbligata e lui doveva fermare quel pallone che calciava con noncuranza contro il muretto a mattoncini di quella che presumi fosse la sua casa.Entravi in macchina, accendevi la tua autoradio, facevi qualche metro e lui era lì, era lì a giocare col suo cazzo di pallone, era lì a bestemmiare chissà quale dio in chissà quale lingua perchè tu, brutto stronzo rompicazzo, passavi e impallidivi la sua frivola e solare giornata di sport in solitario.E ti guardava pure sull’incazzato, con l’aria di chi ti vorrebbe mandare a cacare perchè, cazzo, hai interrotto il suo bel giochino del momento. All’improvviso, però, la sagoma è scomparsa dalla tua vita.Quanto. Uno, due, tre anni.Cinque, sei, sette mesi.Qualche giorno.Qualche ora, persino.Non lo sai. E non lo sai perchè ormai faceva parte della tua vita. Faceva parte di ciò che quotidianamente vedevi come l’albero sulla curva, come il casottino squallido dell’enel, come la grande casa gialla che dominava la strada. Potrebbe essere scomparsa per un lungo periodo.Lunga degenza ospedaliera, ritorno alle origini, arresti domiciliari. morte e resurrezione, varie ed eventuali.Oppure.Oppure non potrebbe essere scomparsa affatto, se non dalla tua mente assorta in chissà quali - e quanti - pensieri stonati, che ha deciso di accantonarla in un angolo del tuo cervello.Semplicemente, il tuo processore eliminava di default quella figura dalla strada e faceva in modo che la tua attenzione venisse catturata, che so?, dal culo della mammina bionda col bambino, dallo stronzetto a forma di cuore di Rufus sul marciapiede, da quella scritta cubitale che precisava "viva la figa e la juventus".Poi, di colpo, oggi, quella sagoma è riproiettata ancora lì.Ancora con i suoi calzoncini.Ancora con il suo pallone.Ancora con la sua carnagione scura.Ancora col suo viso tirato, più vecchio e più vissuto.Regole sociali condivise dai più ti vietano ti imbarcarlo. Sei d’accordo, tutto sommato.Ma nulla può impedirti ti chiedere a te stesso, con non poca curiosità, perchè cazzo quella sagoma non trova niente di meglio da fare che dare calci ad un pallone contro un muro.La solitudine è una risposta, ma non una giustificazione.E la voglia di scopare un poco, a quattordici/quindici anni, dovrebbe prevalere anche nel più inutile degli stronzi.Ma lui continua a dare calci ad un pallone.E allora forse è meglio riaccantonarlo. E ritornare a concentrarsi sul culo della mammina bionda.