Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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Il mio peggior amico.

Post n°93 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da Blordo

Zum.
Il fascio verde della macchina fotocopiatrice passa sotto il libro, lo scansiona ben bene, e poi torna indietro.
Zum.
Il palmo della mano rattrappita dal maledetto freddo del mattino tiene il tomo ben aperto, lo solleva, gira pagina e si riposiziona.
Zum.
Da pagina cinquantacinque a pagina centodue.
Da pagina quaranta a pagina settantasette.
Da pagina duecentoquattordici a pagina duecentonovantasei.
Zum. Zum. Zum.

Il rumore meccanico mi è ormai entrato nelle orecchie.
Metabolizzato dal mio cervello, batte il ritmo insieme agli altri rumori del mio corpo.
Come l’intestino che gorgoglia perchè, cazzo, questa mattina ti ho un poco snobbato, hai ragione, cercherò di provvedere quanto prima, ma per favore, ti prego, c’è gente, rimani calmo e trattieni il fiato.
Bene così, bravo.

Zum.

L’occhialuto omuncolo delle fotocopie deve ancora riprendersi dalla nottata di sonno davanti alla tivvù satellitare, si vede, a giudicare dalle occhiaie pratica onanismo con costanza, è vegetariano, caga poco e male.

Non fa sport, non ha alcun interesse, ma colleziona i sottobicchieri della birra quando il mercoledi sera va a vedere le partite di coppa nel pub dietro casa.

Fuma molto, e preferisce le sigarette italiane, probabilmente le Ms.
Costano poco e sono buone.
Come la merda, ma tant’è.

Posiziona rigidamente le ciabattine marroni sotto il letto, al centro del tappetino grigio coi rombi rossi, e quando dorme non si scompone di un centimetro, rimane immobile, un po’ come Gilberto.
Il mattino si alza e non deve nemmeno rifare il letto.

Divide la biancheria intima secondo i colori e le forme.
Mutande bianche nel lato destro del primo cassetto.
Mutande nere nel lato sinistro del primo cassetto.
Boxer nel secondo, di fianco ai perizoma leopardati.

In effetti non è sposato, e probabilmente è pure gay.

Calzini neri nel secondo, calzini bianchi nel terzo.
Le canottiere e le magliette della salute sono nel quarto.

Si fa la barba tutte le mattine con le lamette usa e getta, e spesso si taglia ripensando al capezzolo turgido di Samanthachiamamisaròlatuatroia.

Beve il caffè nella tazzina di vetro e lo dolcifica con il dietor, senza sapere nemmeno il perchè.

Indossa sempre gli stessi colori, esce di casa alla stessa ora e fa la stessa strada per arrivare in mezzo ai suoi toner e alle sue risme di carta.

Saluta il fruttivendolo davanti che sta ancora scaricando gli ultimi cesti di frutta, e mangia a sbafo una mela rossa buttandone via metà.
Inveisce contro gli stronzi che scrivono frasi incomprensibili sopra la sua saracinesca, e fa una smorfia di dolore quando deve sollevarla fino in cima perchè, diamine, la sua povera schiena non è più quella di una volta.

Vota rifondazione e legge l'Unità, che poi accartoccia nel cestino della bicicletta.

Quando arrivano i clienti parla, parla come una mitragliatrice, parla in continuazione, vomita affermazioni, argomenta, motiva, giustifica, conia nuovi termini, chiede pareri, si confronta, inventa, polemizza, insulta, rincuora, consiglia, impreca.

Come un Re immerso nel suo regno di carta e inchiostro, di copie a colori e di copie in bi/enne, di formati e di misure, di gente che va e di gente che viene, di fotocopie e di rilegature.

Lui.
Sarà lui il mio nuovo amico per i prossimi giorni, visto che questo cazzoso lavoro di bibliografia mi richiederà un notevole dispendio di bestemmie
.

E devo trovare la maniera giusta per mandarlo a fare in culo, quanto prima.
Con eleganza, intendo.
Ma con precisione, senza fraintendimenti.

Alle otto di mattina preferisco confrontarmi con il cesso smerdato della stazione di Madrid.

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Commenti al Post:
feuille_blanche
feuille_blanche il 11/10/06 alle 22:38 via WEB
avvicina la mano destra all'orecchio destro inclinando leggermente la testa verso destra. Fingi di sentire una voce provenire dalla tua mano e rispondi sottovoce. Farfuglia parole insensate sottovoce, poi improvvisamente grida qualcosa fissando il vuoto. Vai avanti così per cinque minuti, vedrai che non ti rivolgerà mai più la parola. Io lo faccio quando camminando sotto i portici qualcuno mi chiede un'informazione...
 
 
Blordo
Blordo il 13/10/06 alle 11:35 via WEB
AHAhahah si, si, potrebbe essere l'arma vincente. Potrei urlare "LA LUCE, LA LUCEE" oppure "SONO FRA NOI!! SONO FRA NOI!!!" e cose così. Poi ti farò sapere...
 
antobi
antobi il 12/10/06 alle 17:43 via WEB
Secondo me, nel ritratto di quest'uomo, hai volato un po' di fantasia... Non credo che voti rifondazione... ;)) Ciaooo.
 
 
Blordo
Blordo il 13/10/06 alle 11:35 via WEB
eheheh sisisi sono quasi sicuro...perchè dici di no?
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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