Creato da lisa.friends il 17/06/2010
tra il serio e il faceto
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Trattamento a largo spettro, dispensatore di buon umore e pause... riflessive.
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I Maia non c'entrano pero' portano gramo
In momenti già così difficili a causa della crisi economica e politica, il terremoto arriva come altra pioggia che cade sul bagnato facendo dell'Italia un pozzangherone, anzi, un acquitrino di sabbie mobili.
Oggi le scosse le abbiamo sentite in molti e, sempre in molti, abbiamo potuto capire almeno in parte cosa si prova quando la terra trema (anche se ci arriva solo la vibrazione finale e periferica dell'epicentro): un senso di lieve panico, una specie di stordimento, il pensiero che va di colpo a considerazioni che non avevamo mai fatto prima; il valore dei sacrifici e degli affetti ci sembra più evidente quando c'è un potenziale pericolo.
Dove sono i miei figli? Sono al sicuro? E la mia auto, non andrà distrutta sotto le macerie? E mio marito? (terzo pensiero, non so perchè... forse una roba freudiana, ma non voluta, gli voglio bene più che alla mia auto).
E poi ci sono i Maja che con il loro calendario hanno generato, a secoli dalla loro scomparsa, un gran subbuglio da fine del mondo.
Secondo me è una vendetta postuma; conquistati e asserviti dagli spagnoli (l'ultima città maya fu conquistata dalla Spagna nel 1697 e poi, per quella civiltà... kaput) conquistarono tuttavia, a loro volta, credito nei confronti della loro cultura e ci lanciarono un anatema, quello della fine del mondo, così asaremmo vissuti carichi del loro oro ma un pochetto in ansia per tutto il tempo.
Bhe, io non ci credo che i Maja c'entrino, certo che portano gramo.
Quetzalcoatl, aiutaci tu.
Mi sento vicina con la mente e con il cuore alla gente operosa che ha perso molto e che vive giorni di paura e di incertezza, che dorme in strada, che non sa che ne sarà del suo lavoro, che si trova, improvvisamente, circondata dalle macerie che diventano il triste simbolo della perdita anche dell'ambiente a noi familiare, senza poterci fare niente.
Lisa
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