Ma l'italiano è ancora quel famoso play boy?Belli gli anni '60 con i film in bianco e nero dei Visconti, De Sica, Fellini, di quel cinema nostro e non nostrano che è qualche anno luce dal cinema inconcludente degli ultimi 4-5 lustri. Ricordo la Roma di "Poveri ma belli" di "La dolce vita" del "Conte Max" e via dicendo, fatta di personagi veri che incarnavano ceti sociali diversi con una freschezza, una sagacia e una personalità specchio della realtà di allora dove le cose erano vissute con semplicità e con realismo...Quelli erano gli anni dei famosi play boy, gente di ogni tipologia, di ogni classe sociale, dal rampollo figlio di un padre benestante al garzone, al macellaio, allo studente che il sabato e la domenica pomeriggio mettevano il vestito migliore, si leccavano la testa di gelatina, scarpe tirate a lucido, profumo francese o acqua di colonia per prendere la strada verso il centro. Piazza di Spagna, Via del Corso a cercare le turiste tedesche, svedesi, danesi e finlandesi così belle e "sportive", dai sandali e dalle grandi tette che apprezzavano tantissimo quell'uomo bello e abbronzato che era così bravo a farsi capire in quell'inglese stentato.E li rivediamo, possiamo rivederli così bene nei gesti dei mitici Totò e Albertone, in Gassman, Tognazzi....e come non ricordare il grande Mastroianni sulla Fontana di Trevi icona di un uomo italiano invidiato, emulato, scomparso. Grande Marcello, chiamato marcielloo da Anita Ekberg che lo implorava a raggiungerlo nell'acqua della fontana, con la sua semplicità fatta di poche parole e dall'eleganza che non aveva bisogno di essere parlata...Ora siamo nel 2005, sono finiti quei tempi e sono cambiati i personaggi, siamo cambiati tutti uomini e donne. E' tutto più facile forse e i play boy si sono adeguati ai tempi...circondarsi principalmente di tutto punto degli optionals fondamentali e arrivare alla meta con il minor sforzo possibile. Quindi vai con la macchina da paura, telefonino da esibire, locale giusto, vestito da 2.000 euro, tante persone per farsi conoscere perchè basta anche un ciao. E nel caso il risultato siano scarso comunque il play boy diventa "da viaggio" e via per Cuba, Praga, Budapest, Brasile...niente da dire, tutti liberi buon Dio.....ma la stoffa??...E l'altro ieri abbiamo raggiunto il limite. Il nostro amato capo di Governo torna dalla Finlandia e ringrazia se stesso con le testuali parole :"Per convincere la presidentessa della Finlandia ad assegnare l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare alla citta' di Parma ho dovuto esercitare le mie arti da play boy, ormai lontane nel tempo..."......riflettiamo in silenzio....Ce lo vedete il nostro capo di governo di fronte alla Ekberg e lei che lo chiamo Silvioo vieni quà??? No, non è possibile e spero che i filandesi continuino a ricordarsi di Mastroianni, della sua galanteria, del suo fascino, in fondo quelli sono film che ci hanno rappresentato.Sono cambiati i tempi...
DA MASTROIANNI AL CAPO DI GOVERNO
Ma l'italiano è ancora quel famoso play boy?Belli gli anni '60 con i film in bianco e nero dei Visconti, De Sica, Fellini, di quel cinema nostro e non nostrano che è qualche anno luce dal cinema inconcludente degli ultimi 4-5 lustri. Ricordo la Roma di "Poveri ma belli" di "La dolce vita" del "Conte Max" e via dicendo, fatta di personagi veri che incarnavano ceti sociali diversi con una freschezza, una sagacia e una personalità specchio della realtà di allora dove le cose erano vissute con semplicità e con realismo...Quelli erano gli anni dei famosi play boy, gente di ogni tipologia, di ogni classe sociale, dal rampollo figlio di un padre benestante al garzone, al macellaio, allo studente che il sabato e la domenica pomeriggio mettevano il vestito migliore, si leccavano la testa di gelatina, scarpe tirate a lucido, profumo francese o acqua di colonia per prendere la strada verso il centro. Piazza di Spagna, Via del Corso a cercare le turiste tedesche, svedesi, danesi e finlandesi così belle e "sportive", dai sandali e dalle grandi tette che apprezzavano tantissimo quell'uomo bello e abbronzato che era così bravo a farsi capire in quell'inglese stentato.E li rivediamo, possiamo rivederli così bene nei gesti dei mitici Totò e Albertone, in Gassman, Tognazzi....e come non ricordare il grande Mastroianni sulla Fontana di Trevi icona di un uomo italiano invidiato, emulato, scomparso. Grande Marcello, chiamato marcielloo da Anita Ekberg che lo implorava a raggiungerlo nell'acqua della fontana, con la sua semplicità fatta di poche parole e dall'eleganza che non aveva bisogno di essere parlata...Ora siamo nel 2005, sono finiti quei tempi e sono cambiati i personaggi, siamo cambiati tutti uomini e donne. E' tutto più facile forse e i play boy si sono adeguati ai tempi...circondarsi principalmente di tutto punto degli optionals fondamentali e arrivare alla meta con il minor sforzo possibile. Quindi vai con la macchina da paura, telefonino da esibire, locale giusto, vestito da 2.000 euro, tante persone per farsi conoscere perchè basta anche un ciao. E nel caso il risultato siano scarso comunque il play boy diventa "da viaggio" e via per Cuba, Praga, Budapest, Brasile...niente da dire, tutti liberi buon Dio.....ma la stoffa??...E l'altro ieri abbiamo raggiunto il limite. Il nostro amato capo di Governo torna dalla Finlandia e ringrazia se stesso con le testuali parole :"Per convincere la presidentessa della Finlandia ad assegnare l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare alla citta' di Parma ho dovuto esercitare le mie arti da play boy, ormai lontane nel tempo..."......riflettiamo in silenzio....Ce lo vedete il nostro capo di governo di fronte alla Ekberg e lei che lo chiamo Silvioo vieni quà??? No, non è possibile e spero che i filandesi continuino a ricordarsi di Mastroianni, della sua galanteria, del suo fascino, in fondo quelli sono film che ci hanno rappresentato.Sono cambiati i tempi...