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l'arte di Antonio Nobili

 
 

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ANTONIO NOBILI BIOGRAFIA.  L'infanzia e la prima adolescenza.

Post n°3 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da versi.di.versi

Antonio Nobili nasce a Ceccano piccolo paesino della ciociaria in provincia di Frosinone, i primi anni della sua vita viene accudito da sua nonna che, da questa esperienza in poi, diventerà il suo unico punto di riferimento. Le sue origini però sono lontane dall'Italia egli infatti discende dalla tribù indio-canadese degli Kutenai. Dopo tre anni passati con la nonna materna si trasferisce con il padre e la madre in un altro paese (sempre in provincia di Frosinone): Torrice. E' qui che avvengono i primi contatti con la natura e con la sua grande compagna di vita: la solitudine. A tredici anni Antonio Nobili resta affascinato da uno spettacolo teatrale allestito da una compagnia amatoriale del posto; il giorno seguente all'insaputa dei suoi genitori si reca di nuovo nel teatro imponendo di essere ascoltato, la sua forza scenica nonostante la giovane età lascia estasiato il direttore della compagnia così che due mesi dopo Antonio Nobili è in scena con lo spettacolo "Pinocchio", è il suo primo vero esordio sul palco. Da questo momento in poi la sua carriera teatrale risulta ininterrotta fino ai sedici anni quando decide di chiudersi in seminario con l'intenzione di diventare sacerdote: sarà il suo medioevo, il suo periodo buio e privo di qualsiasi informazione, sappiamo solo che dopo poco ne uscì sconvolto e da quel giorno in poi qualcosa in lui cambiò profondamente e se qualcuno avesse occasione di guardare i suoi occhi noterebbe che nascondono qualcosa di oscuro, di malvagio e nello stesso tempo di misteriosamente triste. La sua poesia che più rappresenta questo periodo è sicuramente "Mano di madre".

Mano di madre.       Marzo 1998

Il cielo sta su assente. Lontano.
Accanto a me il pianto strillato di un bambino,
fredde ossa di morte gli tengon la mano:
voleva solo un palloncino...

 
 
 

Alcune poesie del periodo pre-adolescienziale:

Post n°2 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da versi.di.versi

Effimera beltà.          Febbraio 1998

Quanto sei bello piccolo vaso blu che mi stai davanti,
ma hai fiori finti e acqua sporca a riempirti.
Quanto è brutta la bottiglia di plastica che ti sta accanto,
ma rose fresche e acqua pulita la riempiono…
Quanto è più ricca di noi?

Illuso e sconfitto.          Febbraio 1998

Per un attimo una luce
di Luna ha dato gioia alll’universo,
ma poi grosse nuvole nere hanno
oscurato di nuovo tutto, quanto si rivede
in te la mia anima,
cielo sconfitto e nero!

Il senso della vita.      Marzo 1998

Una cagnetta giace morta sul ciglio della strada,
con freddezza una mano l’aveva abbandonata.
Per casualità la sua vita sotto un auto era finita?
o forse...aveva capito il senso della vita?

Pinocchio.              Luglio 1998

Tanto tempo fa un burattino sognava
e ce la metteva tutta per diventar bambino,
oggi troppi bambini
sognano e ce la mettono tutta,
per assomigliare agli innumerevoli burattini.

 
 
 
 

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