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Post N° 337

Post n°337 pubblicato il 18 Luglio 2006 da oslo31

la vera storia del Round Robin

Storie di Pirati e Taverne…tra fantasia e realtà…

La definizione ufficiale di Round Robin – fase eliminatoria della America’s Cup

il Round Robin prende nome dalla marineria Piratesca, quando un equipaggio pianificava un ammutinamento, solitamente veniva stilato un patto, firmato da chi voleva metter in minoranza il comandante della Nave. Le firme venivano apposte, come succede in ogni patto, partendo da chi avrebbe preso il comando, e giù giù per grado, fino all'ultimo che avrebbe preso parte all'ammutinamento. Quando l'ammutinamento non aveva successo, per ritorsione, veniva presa la lista e partendo dal primo si cominciava ad applicare la punizione, spesso consistente nella morte del malcapitato, e il tutto veniva messo agli atti del giornale di Bordo. I Pirati, gente a cui la furbizia non mancava, escogitarono di apporre le firme in senso circolare, affinché non ci fosse un primo od un ultimo, da lì il detto “tutti con tutti, tutti contro tutti” nessuno sarebbe stato il primo, ma solo la casualità permetteva una scelta, da lì la possibilità di giocarsi un'ennesima roulette. Ed è lo spirito con cui si attuano le selezioni “Tutti contro tutti” perché ognuno sia un Challenger (sfidante) e tutti abbiano la stessa possibilità di arrivare alla regata definitiva, quella della finale contro il Defender (detentore e difensore del titolo).

Non tutti sanno però che…

Quello che si è perso nei secoli consumato dalla salsedine e dalla polvere da sparo dei cannoni è che tale furberia non prese vita sotto coperta di un maleodorante vascello pirata, no…tutt’altro…

A quei tempi tra i vari ritrovi degli equipaggi che si dilettavano nella pirateria vi era un “non luogo” di cui si è perso ormai ogni memoria geografica, costantemente  avvolto da nebbie. Si narra che dipendesse dal tabacco usato sotto forma di sigari maleodoranti o nelle pipe, immancabile ad accompagnare le abbondanti libagioni annaffiate da generose dosi di rhum.

Un luogo misterioso, su di esso le leggende si sprecano ma una di queste è conosciuta in tutto il mondo e raccontata nello stesso modo tanto che, pur definendola leggenda in molti sono convinti che fra tutte sia l’unica fatta di pura verità.

Seguitemi, forse vi divertirete…

Siamo su un isola, in mezzo ai mari, quali? Non si sa…un porto accogliente al riparo dai marosi e dal vento terra ricca e rigogliosa calpestata solo da…Pirati…

Si narra che su quell’isola  nascessero Donne bellissime e Uomini coraggiosi, figli di passione mare e sale, e che lì siano stati inventati i giochi più divertenti e trasgressivi oggi presenti sulla terra.

A quei tempi era duro sopravvivere alla vita normale, la vita di un pirata era un vero inferno, tuttavia era quella che avevano scelto ognuno di loro e non l’avrebbero mai scambiata per tutto l’oro del mondo…non amavano gli scambi infatti l’oro lo rubavano.

Un unico ritrovo aperto a tutti belli e brutti purchè pirati…La Taverna, locale scavato nella roccia dal mare e dal vento e tramandato nei secoli di generazione in generazione che nel periodo della trovata del Round Robin era in mano ad una Donna, e che Donna…lei era La Taverniera, e nel suo locale comandava  proprio come un capitano sulla sua nave.

Polso di ferro e intelligenza affilata, sguardo fiero e attenta ad ogni discorso, il collante di quella comunità tanto bizzarra…

Ed è proprio in una di quelle lunghe notti, quando ormai pochi marinai si trovavano raccolti ai tavoli a raccontarsi storie improbabili di destrezza e coraggio spesso condite da ricordi affogati nel rhum che tutto ebbe inizio…

Ad un tavolo infatti notò che la discussione aveva toni sommessi e seri, la sua autorità le permetteva di ascoltare tutto e tutti e non potè fare a meno di sentire i lamenti e i toni di rinuncia di quella ciurma, si avvicinò ed intuì che progettavano un ammutinamento nei confronti del loro capitano ma erano intimoriti dalla fine che gli sarebbe potuta capitare se il piano non avesse funzionato…

Sul tavolo il foglio lacero che avrebbe dovuto contenere i nomi dei partecipanti, parole tante, ma sul foglio nessun nome, nessuno osava essere il primo della lista perché avrebbe significato morte certa in caso di insuccesso e quindi…tutto rimaneva immobile come in una bonaccia…

Non riuscì a trattenere il suo impeto, e chinatasi su quel tavolo sbattè con violenza i pugni sulla tavola facendo sobbalzare i boccali e i piatti…

Queste furono le sue parole:

“quasi non siete degni di star seduti nella mia Taverna, vi ascolto e anziché  Pirati mi sembra di sentire dei borghesotti dalla pelle delicata, mi fate schifo…parlate di cambiare la vostra vita di cambiare il corso delle stelle ma poi? Poi nessuno ha il coraggio di fare il primo passo…per paura di morire…patetici…

solo parole, niente altro che parole, ebbene smidollati vi do io la soluzione…scrivete i vostri nomi formando un cerchio, affinché non vi sia ne primo ne ultimo, tutti con tutti e tutti contro tutti nel bene e nel male, contro il destino.

Lotterete per cambiare le vostre stelle e se andrà bene avrete tutti pari opportunità, se andrà male sarete tutti in gioco con la morte, ma non avete altra scelta se non vivere una vita da mozzi, e vi avverto, non avrete più accesso alla mia Taverna…”

Concluse il suo discorso infilando una mano sotto la gonna e conficcando la punta del coltello che trovava ricovero tra le vesti al centro del loro tavolo aggiungendo:

“scrivete i vostri nomi in cerchio come vi ho detto io e fatelo usando il vostro sangue come inchiostro, o non fatevi mai più vedere nella mia Taverna…” e se ne andò, aveva altro lavoro da sbrigare…

il resto è storia nota…

 
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