Creato da moigodro il 29/03/2012

Malasanità

Tutti i problemi della sanità in Italia

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BRINDISI: LA STRAGE....

Ora si faranno i conti su questo ultimo avvenimento di cronaca. badate bene
partiamo da fatti certi: una ragazzina morta, un altra in fin di vita e
diversi feriti. I nostri cari amati politici inizieranno a sparare sulla Croce
rossa, inizieranno a diramare comunicati di solidarietà con la citta di
Brindisi, poi con il Ministro, poi con la giunta della città, poi con la
scuola e poi a condannare il gesto con le più belle parole possibili e tutto
con tono da Romanticismo.
Poi i toni, le parole, i gesti e i modi cambieranno: ci si chiederà dov'era la
città mentre mettevano le bombe, cosa faceva il preside, le forze dell'ordine
erano a presidiare posti insignificanti, e il ministro, il governo.....che
facevano tutti mentre i ragazzi morivano. E così inizieranno ad alzare la voce,
ad ingigantire i modi e i gesti e a buttarsi fango addosso tutti i partiti fra
loro e contro il governo, contro il ministro e contro il presidente Monti e
Napolitano.
E noi, si noi, il popolo che assiste inerme silenzioso a questa nuova
sconfitta della vita, della libertà, della democrazia. Si noi che diremo che
faremo, staremo ancora una volta ad assistere a questa ennesima disputa
dialettica dei nostri governanti senza poter dire nulla e senza fare nulla.
Noi staremo ancora una volta in silenzio, prima per rispetto della vita che si
è spenta per alcuni giovani, e poi per rispetto a noi stessi, per rispetto a
noi stessi che in tutta questa evoluzione di attentati, di suicidi, di morti
bianche siamo gli unici ed i soli a pagare.
Si siamo sempre noi che paghiamo per tutto ciò che la politica non fa o fa
male: noi ci suicidiamo per le tasse sempre maggiori, i nostri figli muoiono in
attentati rivolto ad intimidire lo stato, le nostre aziende chiudono per
mancanza di liquidità in questa fase di recessione, le fabbriche chiudono e gli
operai ne pagano le conseguenze.
Questa volta spero e anzi non voglio rimanere in silenzio, voglio gridare la
mia rabbia nei confronti di tutti questi uomini che riescono ad arrivare a fine
mese senza problema, che riescono a concedersi vacanze da sogno, che riescono
ad avere conti segretati in Svizzera, che riescono ad avere figli allevati da
scuole di prim'ordine e magari all'estero potendoselo permettere, che riescono
ad addormentarsi senza il pensiero di cosa farò domani per sfamare la mia
famiglia, per difendere i miei figli, il mio negozio, la mia attività.
Si siamo stufi di tutti i manager, i politici, i capi di stato e di governo,
di tutta la politica. Siamo stufi di tutti coloro che ci negano la dignità di
uomini e dignità di figli di questa Italia per cui i nostri nonni hanno
combattuto per la sua unità mentre loro dopo solo qualche decenno si sono
sbranati per dividersi le parti.
La morte di questi giovani ci deve vedere protagonisti per una lotta contro
qualsiasi ladrocinio, contro qualsiasi violenza, contro qualsiasi sopruso,
contro qualsiasi speculazione, contro qualsiasi bugia. Siamo stanche di bugie e
di promesse. Queste ragazze pagano il prezzo per l' egoismo di tutti gli uomini
politici e non che dirigono i fili di questa nostra vita. La morte di queste
ragazze possa donare la vita a tutte le altre che in questa vita non
credono più.

 

 

« Lettera aperta.La dignità rubata. »

Bollettino di guerra.

Post n°4 pubblicato il 31 Marzo 2012 da moigodro
 
Foto di moigodro

Cari amici, questi sono dati che devono farci riflettere e suscitare in noi un senso di responsabilità tale che ci deve condurre a rivoluzionare tutto ciò.

Non possiamo aspettare che ci uccidano o che uccidano qualche nostro parente per intervenire. Lo stato deve fare qualcosa e se non lo farà esso allora dobbiamo mobilitarci noi. E per tutto dalla sanità alla spesa sociale, perchè oggi e per sempre non siano i più deboli a pagare tutti i debiti di questa Italia che mi fa quasi vergognare di essere italiano.

Presunta malasanità: in 329 casi si è registrata la morte del paziente, o per errore diretto del personale medico e sanitario, o per disfunzioni o carenze strutturali. Oltre 300 casi di decessi di cui 223 legati a presunti errori medici e 106 a inefficienze di vario tipo. Ma il dato più impressionante è forse un altro: circa la metà del numero totale dei decessi si è registrata in due sole regioni: Calabria (78) e Sicilia (66). 

Praticamente un bollettino di guerra, specie al Sud.
 E il fenomeno sembrerebbe addirittura in crescita se si prende in esame solo l'ultimo anno. Negli ultimi 365 giorni la media dei casi di presunta malasanità che sono finiti sul tavolo della Commissione si è infatti alzata: da 16 casi al mese (calcolati su 2 anni e mezzo) si è passati a 19. Da settembre 2010 a settembre 2011 la Commissione è infatti intervenuta 228 volte. Oltre 200 episodi di presunta malasanità che potrebbero aver causato la morte di 166 pazienti. In un solo anno. È quanto emerge dall'analisi delle tabelle sui casi di malasanità all'esame della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, consultata dall'Adnkronos Salute. Episodi che dopo un esposto, una segnalazione, o magari un articolo di giornale, arrivano sul tavolo del presidente della Commissione Leoluca Orlando. Che interviene. 

Scorrendo le tabelle della Commissione, su un totale di 470 casi di malasanità, 326 riguardano vicende legate a presunti errori da parte dei medici e del personale sanitario. Errori che potrebbero aver causato 223 decessi. Anche qui, sezionando il dato su base territoriale, si evidenziano le situazioni più critiche in Calabria e Sicilia. Nelle strutture sanitarie calabresi si contano 82 casi all'esame della Commissione, in Sicilia se ne registrano invece 57. 

Gli episodi di malasanità non sempre però hanno a che fare con l'errore diretto del camice bianco. Spesso sono figli di disservizi, carenze, strutture inadeguate. Tutte lacune del Servizio sanitario nazionale che la Commissione cataloga come "altre criticità". Su 144 casi totali registrati in tutto il Paese (che potrebbero aver causato 106 vittime), 34 riguardano gli ospedali siciliani, 23 le strutture del Lazio, 15 quelle della Calabria. E ancora: 13 casi si sono verificati in Puglia, 9 in Lombradia, 8 in Veneto e Campania, 7 in Emilia Romagna e Liguria, 6 in Toscana, 4 in Valle D'Aosta, 3 in Piemonte, 2 in Abruzzo e Sardegna, 1 in Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Molise. Nota positiva: sono tre le regioni in cui - al momento - non si sono registrati casi di malasanità di tipo, per così dire, strutturale: Trentino Alto Adige, Umbria e Marche.

«A due anni dall'effettivo inizio della sua attività di inchiesta - sottolinea il presidente Orlando -possiamo tracciare un bilancio molto positivo degli effetti prodotti dalla Commissione. In primo luogo la nascita e la crescita della consapevolezza che la tutela della salute, prevista dall'articolo 32 della Costituzione, sia un diritto per i cittadini ma anche un dovere per gli operatori sanitari, da noi continuamente invitati a rivendicare l'esigenza di essere posti nelle migliori condizioni di operare». Per Orlando, infatti, «troppo spesso casi di malpractice potevano e potrebbero essere evitati, qualora gli operatori provvedessero o avessero provveduto a denunciare spontaneamente anomalie e disfunzioni; ma pratiche purtroppo diffuse di selvaggio spoil system rischiano di indurre l'operatore ad essere più preoccupato di non creare problemi al manager o al politico che procede alla nomina, piuttosto che provvedere, in condizioni di sicurezza per sè e per i pazienti, lo svolgimento della propria attività istituzionale. Riteniamo, dunque - aggiunge - che superare un certo clima di preoccupazioni e di paure diffuso tra i professionisti della sanità ed evitare esempi controproducenti di difesa corporativa siano condizioni indispensabili per un corretto funzionamento del sistema».




 
 
 
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