antonia nella notte

etno centrismi?


Il post di
Rosalux,è riuscito pur nell’andazzo iperilassato ,silente del ferragosto di provincia lontano dai fasti vacanzieri a smuovere qualche neurone .Dunque.Semplificando molto cerco di spiegare ,lei sostiene che gli atteggiamenti antirazzisti debbano passare, nè per l’accettazione tout court degli stranieri e/o per chi chiede la carità ,né per i preconcetti di presunta superiorità. (ovvio)Non fa una piega ma proprio per questo è troppo semplice e allontana dalla realtà .Quando si cerca di difendere non tanto le” razze” (concetto abbastanza insensato) ma le minoranze ed in questo senso le categorie diventano molte ;non può funzionare l’atteggiamento “mi è simpatico,mi piace ,è gentile è educato quindi va bene”.A scuola c’è Hamed ,sporco ,scaglionato,che spacca tutto e lo mando a casa ogni due giorni mentre Marjam tanto carina me la coccolo e magari così facendo non mi accorgo né che il primo è sbeffeggiato dai compagni né che la seconda per essere graziosa si sbuccia le mani per togliersi l’hennè della  “sua”festa .Non si tratta di accettare ad oltranza o peggio di cedere i propri valori (se li abbiamo) ma di un sano realismo .Il conflitto peraltro  è naturale ,ma passa attraverso il riconoscimento dei diritti e la reciproca conoscenza.Nel caso dei minori noi abbiamo il dovere anche di far conoscere cos'è il rispetto o almeno quello c he noi definiamo tale .Pretendere rispetto da chi non sa nemmeno cosa significa è ridicolo oltre che certamente inutile .Chi è di fatto minoranza ha bisogno di ben altro ascolto,di comprensione ,di leggi,di accoglienza ;non si può risolvere integrazione ,multiculturalità ,scontro identitario  con i soli parametri di ciò che si ritiene valido/simpatico ed a noi gradito/gradevole.Temo che anche il problema che è venuto fuori in questi giorni rispetto all'Europa ,i governi italiani,i Rom derivi da un atteggiamento di risposta da bar (Gasparri dovrebbe avere il sano pudore di tacere a questo proposito ma forse è chiedere troppo alla sua maschera da beota lacchè)più che da una adesione alle normative ed alle prassi integratorie.Poi poco conta se ci si lascia intenerire o no  da chi chiede la carità;quella è cosa del tutto personale.Non si può pensare che l’accettazione dei nostri modelli sia il solo modo possibile  e l’unico sul quale tarare il nostro operare se ci interessa la questione. Questo è etnocentrismo, il vecchio etnocentrismo mascherato un po’ e depurato dal discorso del razzismo raccontandoci che noi no ,non siamo razzisti ,anzi … basta che “gli altri” si comportino così come piace a noi.