antonia nella notte

Aging


Un amico mi ha fatto notare qualche giorno fa che ultimamente mi capita spesso di scrivere di tempo che passa,età e terza età .Forse è vero,ha ragione .Dopo aver vissuto perennemente senza orologi,con una disattenzione spontanea a date,anniversari,scansioni temporali, ho iniziato a guardarmi attorno ed a percepire il sapore del tempo che passa ,modifica ,in qualche modo corrompe ,in altre accezioni regala ed arricchisce. Non è proprio su di me che questa cosa si fa impellente ,io continuo a stare bene  coi bambini di più che con i colleghi ,a non far caso più di tanto alle modifiche ed alle jatture estetico - psichiche che la vegliardia porta con sé;anzi me ne rido bellamente e tutti gli sforzi che vedo da parte di chi si arrovella per alzare lo zigomo,alzare la palpebra …alzare qualsiasi cosa in qualsiasi modo mi lascia totalmente indifferente . E’ invece relazionandomi con mia madre in particolare che la cosa mi angoscia e mi apre scenari che stento ad accettare. Mia madre, la roccia implacabile,la pragmatica dall’intelligenza ialina e fattiva  che vedo, a tratti  ,indebolirsi ed intristirsi ,autosottrarsi speranza ed allegria .Non lo sopporto e proprio questa non accettazione mi porta a comportarmi a volte in maniera brutale;per suscitare reazione e combattività divento spigolosa ,pretenziosa ,cerco di pungolarla e probabilmente non le faccio bene,irritandola. Ma se l’obiettivo di medicina e scienza è quello di portarci ad invecchiare sempre di più mi sembra che dovremmo fare in modo che si prolungasse la possibilità di mettersi in gioco ,rinnovarsi,comprendere appieno i cambiamenti in essere nella società (senza scivolare nel giovanilismo deleterio ovvio)altrimenti non si allunga la vita ma soltanto la senescenza.