Ho letto il libro “La Casta” scritto a quattro mani da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.
Parla di un’Italia dove la fame di poltrone ha spinto a inventare le comunità montane al livello del mare; dove il Quirinale spende il quadruplo di Buckingham Palace e dove una "lasagnetta al ragù bianco e scamorza" dello chef del Senato costa la metà di una pastasciutta alla mensa degli spazzini.
Il libro inchiesta mette a nudo la nostra classe dirigente.
Leggo che aerei di Stato volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila anime. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblù.
Mi ha colpito il capitolo dedicato a Sergio De Gregorio fondatore del movimento politico Italiani nel Mondo (InM) che ha l’obiettivo di diffondere e promuovere l'immagine dell'Italia e degli italiani nel mondo. A tal fine, il movimento ha allestito anche un canale televisivo satellitare (Italiani nel mondo Channel canale 888)
Gian Antonio Stella non ha utilizzato un cosiddetto “colpo di fioretto” ma un affondo con la sciabola attaccando il senatore napoletano e accusandolo di “inciuci”.
Qualche politico afferma: “De Gregorio è selvaggina pregiata!”
Guarda caso in contemporanea Il Corriere pubblica un attacco al senatore De Gregorio accusandolo di riciclaggio in quanto era stato trovato un assegno a casa di un contrabbandiere. In seguito si scoprirà che De Gregorio aveva acquistato casa a Roma da una gentile signora partente di questo contrabbandiere.
Ma torniamo al “u’ senatò” e al Movimento Italiani nel Mondo.
InM ha partecipato alle elezioni politiche del 2006 a seguito di un accordo federativo con l’Italia dei Valori (il partito di Di Pietro per intenderci).
De Gregorio è stato eletto al Senato in Campania.
Subito dopo le elezioni è tuttavia è risultato al centro di un caso politico: in Commissione Difesa si è fatto eleggere presidente con i voti del centrodestra contro il centrosinistra.
Ma perché Gian Antonio Stella attacca in maniera diretta e spregiudicata il senatore Sergio De Gregorio? Non avete ancora compreso?
Sarò più diretto!
De Gregorio è il fautore della cosiddetta "Grande Coalizione" sul modello tedesco della Merkel.
De Gregorio si è progressivamente allontanato dalla maggioranza di governo, per spostarsi su posizioni vicine all'opposizione di centrodestra mettendo in serie anzi serissime difficoltà l’attuale governo Prodi fino a farlo quasi cadere.
Questa mossa del senatore De Gregorio ha suscitato molti malumori all'interno della coalizione di Governo e anche ai non pochi aficionados catto-comunisti.
L'Unione, più volte in bilico per le scelte di Sergio De Gregorio, ha costantemente accusato De Gregorio di ambiguità, di essere un voltagabbana e di aver sfruttato l'Italia dei Valori (sempre Di Pietro per intenderci) per entrare in Parlamento.
In seguito alla crisi del Governo Prodi II, il 21 febbraio 2007, e alla successiva richiesta di fiducia da parte di Romano Prodi, il Movimento Italiani nel Mondo e De Gregorio ha negato la fiducia seguendo la decisione della CdL lamentando, tra l’altro, gli eccessivi tagli al bilancio della Difesa e prendendo decisamente le distanze da centrosinistra.
E vi pare poco?