Creato da cacciatorediostriche il 29/08/2014

Dentro un'Ostrica

il bello e il buono si celano all'occhio superficiale

 

 

Ancora lei

Post n°11 pubblicato il 06 Luglio 2015 da cacciatorediostriche

 

Era un dì di festa e anche se era di giugno la serata si presentava fresca e piacevole, non troppo affollata, e la conversazione era tranquilla priva di distrazioni.
Invece no. C'era una distrazione. Il suo sguardo, la sua bellezza, quella ciocca di capelli che cadeva disordinata lungo la fronte per sfiorare il nudo collo lucente come se stesse sudando. Eccole le mie distrazioni che turbavano poco l'intercalare delle mie parole con un tremolio della voce e dello sguardo che spesso fuggiva da quella visione. Erano anni che non la vedevo e il tempo perso quasi si accalcava pressante come se fosse urgente recuperare le emozioni sopite o disperse in tutti quei giorni passati senza lei.

Inutile che io menta; ero emozionato nel parlare con lei e soprattutto stare vicino a lei. Ma non ero l'unico. Dietro quella tranquilla apparenza la lucentezza della sua pelle in una serata fresca raccontava di un agitazione controllata che solo il sudore lasciava traspirare.
Anche il suo sguardo ero diverso. Gli occhi sorridevano, sembravano due lune gemelle che solcavano il cielo del suo viso. Due perle che per un cacciatore di ostriche erano melodie di sirene di epici racconti.

Ad un certo punto, in quell'angolo di piazza festante, dal muretto dove eravamo seduti le balzò giu, mi guardò, prese la mia mano e mi tirò giu verso di se. Per un attimo i nostri corpi furono vicini. Sentii un brivido correre lungo il braccio appena afferrato, come se provenisse dal suo corpo per poi passare al mio. Ma non so dirvi se ne parti uno anche dal mio scontrandosi col suo propri dove ci fu il contatto, tra la sua mano e la mia.

Con la sua mano destra nella mia sinistra, in una presa forte e delicata, incominciò ad avviarsi verso il molo, dandomi le spalle, mentre io la guardavo e la seguivo come un bambino che viene accompagnato a prendere un gelato.
Arrivati alla fine, si girò e si appoggiò alla balaustra, prendendomi entrambe le mani, anzi accerchiando indice e medio e spingendoli verso il basso mi avvicinò senza sforzo a lei e mi baciò......
Un bacio breve, caldo e umido che terminò con i nostri silenziosi sguardi che fissavano l'altro. Le si girò appoggiando la suo schiena a me e prese il dorso delle mie mani e appoggio i miei palmi sul suo seno. Io affondai delicatamente le mie dita in quel sodo e soffice dono e sentii il suo inebriante profumo che attrasse la mia bocca sul suo collo.
L'infrangersi delle onde sui pali del molo risuonava come una colonna sonora sui brevi ed intensi gemiti di piacere che lei sospirava ad occhi chiusi, verso il mare, come se  il piacere avesse il desiderio di diventare immenso come l'orizzonte.
Non so quanto tempo rimanemmo li abbracciati senza che l'uno potesse fissare lo sguardo dell'altra, ma ad un certo punto le mani lasciarono il dolce piacere per intrecciarsi con le sue braccia e cosi senza dire nulla, sospirando solamente, guardammo il piacere diventare stella.

 

 

 
 
 
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