Creato da: CarloCarlucci il 22/08/2004
"Pensieri oziosi di un ozioso"

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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 02 Settembre 2004 da CarloCarlucci

Ho costruito un posto silenzioso. Mi piace. E' esattamente quel che volevo.
Io non ho niente contro i posti animati, popolati, chiassosi, magari anche un po' rissosi. Mi piace frequentarli, i posti non devono e per fortuna non sono mica tutti uguali.
E non è nemmeno vero che le case sono sempre necessariamente lo specchio dei loro proprietari. Un po' i posti vivono poi sempre di vita propria, non foss'altro per il fatto che uno alla fine si deve anche adattare a ciò che trova: all'architettura della casa, alle sue dimensioni, alla posizione, ai vicini, e alla vita sociale che ha, che magari non è quella che sognerebbe esattamente.

Del resto, allo stesso modo, non è che uno sia una immagine ferma statica, una istantanea improvvisa o un quadro dalla posa lungamente studiata.
Beh ok, questa mi viene da Nick Hornby: "Sono bloccato in questa posa, questa posa da proprietario di negozio, a causa di di alcune brevi settimane del 1979, in cui diedi un po' fuori di matto. Poteva andarmi peggio, immagino: avrei potuto infilarmi nel primo ufficio di reclutamento dell'esercito, o andare a lavorare nel più vicino mattatoio. Ciò nonostante, mi sento come se fosse cambiato il vento mentre facevo una boccaccia, e adesso fossi costretto a passare il resto della vita sempre con questa orribile smorfia stampata in faccia".
Insomma, nessuno è DAVVERO così, voglio dire. Io no, almeno. E dopotutto è anche facile capire che uno po' modifica il proprio atteggiamento a seconda di dove si trova - anche in casa propria, sicuro - e un po' cambia i posti in cui sta, vuoi perché CI STA, col suo modo di essere; e un po' per come gli fa comodo che siano.

E insomma, a me piace come sto qui, ecco. Mica ci passo la vita dopotutto. Ci vengo quando ho bisogno di oziare, che vuol poi dire di pensare, di riflettere, di lasciar andare i pensieri, o di ritrovarli.
E vedo che qualcuno ogni tanto passa - poche persone che entrano in silenzio, o sussurrando, col massimo rispetto. Di sicuro gente che apprezza il silenzio. Sorrido.
Non saprei dire se, stante la diversità di pose di cui dicevo, io sia SOPRATTUTTO così. Credo sia un falso problema, stabilirlo. Probabilmente la cosa è più semplice: mi piace essere così, e ho costruito questo posto - e mi piace questo posto perché posso essere così.
E poi ne ho abbastanza del casino, per il momento, veramente abbastanza. Mi faccio vedere sempre meno in giro; e meno lo faccio, meno sento la voglia di farlo. La gente è una bella cosa, non voglio certo dir di no, ma non è obbligatoria, ecco. Non sempre almeno.
Mi piace chi viene, questo sì. Viene, osserva, rimette a posto i bicchieri, socchiude la porta. E lascia impercettibilmente qualcosa, o qualcosa di impercettibile.
Un po' come il gatto del Cheshire, che quando sparisce, non ne resta che il sorriso.

 
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