Creato da: CarloCarlucci il 22/08/2004
"Pensieri oziosi di un ozioso"

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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 30 Agosto 2004 da CarloCarlucci

Ci sono momenti nei quali l'ozio trascolora piano in qualcos'altro, di più strettamente esistenziale.
Momenti in cui l'ozio diventa sostare, fermarsi, ma un fermarsi affatto volontario, e ancor più che dovuto, inevitabile. Un fermarsi faticoso, stanco, e diventa difficile anche il solo pensare.
E pensi - o realizzi, o credi - che anche il pensare sia inutile, una lotta impari con la realtà, non fosse che la realtà stessa è ciò che ti dipingi, e ti racconti.
Ma tacendo le cose sembrano restare lì, forse avanzano pigramente, come aspettandoti; forse stanno in attesa di qualcuno che dia loro senso; forse semplicemente indifferenti.
E non sai più chi osserva chi; cosa osservi cosa: tu, le cose, gli altri, ciò che è stato, ciò che potrebbe essere, ciò che non potrà essere più - qualunque cosa questo voglia dire, che nemmeno questo è importante.

Importante. Cosa è importante? Cosa vuol dire 'importante'?
Dovremmo desiderare la felicità, secondo Aristotele, e importante dovrebbe essere tutto ciò che ci porta o ci allontana da essa. E dunque ciò che facciamo, il nostro lottare per affermare il nostro volere, per aprire la nostra strada.
Ma a volte la strada che abbiam costruito si rivela cieca, impossibile da proseguire; e (altre volte?) ci scopriamo confusi, incerti, indecisi, se siò che abbiam perseguito, e costruito, sia stata una strada proficua; se il nostro volere sia stato lungimirante.
E allora occorrerebbe davvero sedere, e riprender fiato, sì che le idee siano più lucide e meno affannose, affannate. E concludere così che la felicità è consistita non tanto nella mèta della strada, ma nel costruirla, nell'ammirare quel a cui ci portava; e persino nella fatica del costruirla.

Ma forse non è giusto nemmeno questo, e quel di cui abbiamo bisogno è solo un po' di riposo, di un po' di nuove forze, che altre verranno, e di un po' di serenità.
Di un po' di fiducia, e di voglia di alzare la testa, guardare intorno, e dire 'sì, non è un brutto mondo dopotutto'. Anche se al momento ti sembra impossibile, o al più inutile...

Poi, riprendi fiato, ti guardi intorno, pensieri e ricordi e desideri tornano a fluire.
Accanto a te intanto non c'è più nessuno.

 
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Commenti al Post:
soulplace
soulplace il 31/08/04 alle 00:48 via WEB
Se il tempo dell'ozio, del riposo, del risveglio sono quelli giusti, allora quando si rialzerà lo sguardo tutto avrà un senso... tutto un ordine... tutto una risposta...
(Rispondi)
 
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