Creato da fioridinverno il 10/12/2008

fiori d'inverno

sparsi sul corpo... e sul tuo ricordo

 

 

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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da fioridinverno

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 In quegli anni amavo un uomo. Che tutt’ora amo ed amerò per sempre. 

Anche se ne ho amati altri, e la vita non sempre mi ha premiato, e la sorte non sempre mi ha tradito.

Cercare di descriverlo sarà sempre uno stupido, approssimativo tentativo di rendere partecipi gli altri d’un qualcosa che se non si è vissuto non si capirà mai.

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Aveva occhi belli. Neri come l’onice, e di essa possedevano anche l’ingannatrice lucentezza, la smisurata profondità.

Le sue labbra di cuore erano carnose, rosse da spolpare a morsi rabbiosi, da leccare a lento incedere. Da dimenticare impossibili.

Il suo era un odore d’animale maschio. Da monta direbbero tutti. No, da preda, dico io. Perché l’unica cosa che lui ha sempre catturato sono state le corde. Si, delle corde. Di chitarra, violino, arpa… Si, era un musicista. Uni di quelli d’altri tempi, affezionato alle tradizioni e come esse intramontabile nel suo genere.

Che dire della sua possenza, del suo incedere nel mondo come l’ultimo degli animali ed il primo fra gli uomini. Dirò solo che incatenava con lo sguardo e liberava con le mani… le sue mani. Strumenti d’armonia corporea, piume per solleticare, pale per raccogliere e conservare, pugni per colpire e palmi per amare…

E poi c’era il suo sorriso. Quello, si, quello mi ha fregata. Come un incantatore di serpenti mi ha ipnotizzata e poi fatta danzare… Le nostre erano danze sinuose e umide, un intreccio di tango e capoeira misti a sudore e felicità.

Straniera. Così lui mi chiamava. Diceva che non venivo da nessun luogo, non avevo radici ne origini. Una randagia che si nutriva di emozioni! Il mio sedere largo e sodo, lui raccontava provenisse dall’America, i miei seni piccoli e alti erano di sicuro francesi,il mio sorriso era italiano, come quello della “Monnalisa”, diceva, i miei capelli lunghissimi e sottili, corvini, erano indiani, i miei occhi… profondi come il mare, misteriosi come gli abissi, parlanti come le corde vocali…

Non si possono contare i giorni, gli anni che trascorremmo insieme.

Si può solo ricordare… ed io non potrò mai dimenticare…

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Ho amato e ancora amo un uomo unico che mi chiamava straniera.

E solo con lui

per la prima volta in vita mia

mi sono sentita a casa...

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