Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
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La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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QUARESIMA 2011, GIORNO 16

Post n°1705 pubblicato il 28 Marzo 2011 da Giuranna
 

Abramo non era un credente smidollato, ma uno capace di tenere testa a Dio.

Nella prima lettura di oggi lo vediamo impegnato in una trattativa audace e ad alto  rischio: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? (...) Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». E così avanti, fino al numero dieci (Gen 18,20-33).

Oltre Abramo non si spinge, ma la logica è chiara.

Dio ama chi accetta di lottare con lui. Come Giacobbe presso il guado dello Iabbok (Gen 32,23-33): botte da orbi per tutta la notte e sul far del mattino la benedizione di Dio...

In fondo, aver fede vuol dire essere in confidenza con Dio. Chi crede osa, si spinge oltre i limiti imposti dal protocollo. Si permette di chiedere a Dio cose che normalmente non si possono chiedere.

Gesù insegna che con Dio bisogna osare. Osiamo dire: "Padre nostro..." o addirittura abbà (che in aramaico vuol dire "papi"...).

La preghiera del Padre nostro può essere presa come la carta di identità del cristiano.

  • Se dico "Padre nostro" mi dichiaro figlio di Dio e al tempo stesso fratello di ogni uomo.
  • "Che sei nei cieli" non esprime la lontananza di Dio, ma la sua immensità, il suo essere irriducibile alla Terra (pur essendo Colui che, nell'Incarnazione, è disceso sulla Terra).
  • "Sia santificato il tuo nome" vuol dire "che tutti riconoscano te come sei" (traduzione interconfessionale in lingua corrente)
  • "Venga il tuo regno" esprime il desiderio di tutta la creazione: venga finalmente il momento (ed è ora perché "il regno di Dio è in mezzo a voi" Lc 17,21) in cui la storia sarà regolata dalla tua logica di amore...
  • "Sia fatta la tua volontà" non è la frase del perdente a cui non resta che accettare l'inesorabile... Indica piuttosto l'adesione dell'uomo allo sguardo di Dio: ciò che Tu vuoi, Signore, si compia nella mia vita e nella storia degli uomini!
  • "Come in cielo, così in terra": l'armonia tra questi due opposti, cielo e terra, è la meta del nostro cammino.
  • "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" esprime l'atteggiamento del figlio che tutto riceve dal Padre.
  • "E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori". La legge dell'amore è una pratica di misericordia. Il tuo perdono, Signore, ci guarisce e ci apre al perdono dei fratelli; la tua clemenza ci rende clementi...
  • "E non ci indurre in tentazione". Alle orecchie dell'uomo contemporaneo questa frase suona ostica: facciamo fatica a pensare che Dio ci possa gettare nella tentazione. Per questo la nuova traduzione della CEI dice così: "e non abbandonarci alla tentazione". La scelta del traduttore è comprensibile, ma chi fa esperienza di Dio sa che a volte il Signore conduce l'uomo nel deserto (anche se poi non lo abbandona a sé stesso quando si trova nel baratro della tentazione).
  • "Ma liberaci dal Male". Non tutti lo sanno, ma si tratta di un esorcismo: liberaci dal Maligno, dal potere delle tenebre, dalla morte...


- Letture del giorno: lunedì 28 marzo



 
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