LA SCOMMESSA

LA FAMIGLIA VENTOLA CI SCRIVE DALLA THAILANDIA

Ecco l'ultima lettera dei padernesi Irene e Simone Ventola (con i figli Luca, Francesca e Samuele) in missione a Bangkok. Li accompagniamo con amicizia e, per chi crede, con la preghiera.

Simone Ventola con il piccolo Samuele

Ciao a tutti,

dopo oltre due mesi dal nostro ritorno in Thailandia e dopo aver avuto un breve contatto con Giovanni e Paolo (chiediamo scusa per averci messo così tanto) eccoci finalmente di nuovo pronti per un piccolo aggiornamento che potrete senz'altro condividere con gli amici ed i conoscenti che pregano, ci sostengono e ci pensano annullando la distanza.

Noi stiamo bene; dopo la ripresa serrata della scuola per Simone Luca e Franci, ci avviciniamo ad un lungo weekend grazie a due feste nazionali e buddiste ravvicinate... e quindi ci aspetta un piccolo graditissimo momento di pausa!

La prima tornata di esami scolastici è alle porte; questo significa da un lato un po' meno lavoro per Simone ma un po' più di stress per i bambini (e quindi in definitiva per tutti) al fine di consentire una preparazione adeguata. In ogni caso il morale è alto ed anche se la voglia di studiare non è sempre al top Luca sta facendo progressi e costruisce relazioni positive con tutti.
Francesca è sempre entusiasta della scuola anche se i contenuti formativi sono sicuramente impegnativi pure per lei, tuttavia mostra un atteggiamento positivo: è sempre sorridente, giocosa e birbante come al solito. Il piccolo Saam (quasi 9 mesi ormai) è in piena forma e sembra aver tanta voglia di chiacchierare, chissà cosa tirerà fuori prossimamente (e in quale lingua?).

Noi siamo sempre più coinvolti fra lavoro, bambini e vecchie e nuove iniziative parrocchiali che stanno partendo; questo ci rasserena e ci entusiasma anche se i problemi (per ora piccoli) non mancano, ma questo è (anche) il bello.

In particolare abbiamo avviato un'iniziativa per i bambini e ragazzi degli slum accolti nella Missione, che prevede un po' di insegnamento e pratica della lingua inglese, il sabato. Gli obiettivi sono molti, da quelli molto pratici di animazione e coinvolgimento in attività utili e possibilmente divertenti, a quelli piu' ambiziosi di una maggior padronanza della lingua di fatto 'universale' che potra' essere utile per il loro futuro e più ancora come strumento di comunicazione e possibile mezzo per una maggiore fiducia in sé stessi.

Come già sapete, si sta poi pensando a far partire una sorta di asilo nido (micronido? nido famiglia?)... Per il momento si tratterà di un servizio destinato alle mamme in difficoltà di uno slum non lontano dalla parrocchia le quali, potendo contare sulla cura dei propri bambini, possano pensare ad inserirsi nel mondo del lavoro con più fiducia. Si tratta di famiglie molto povere e molto problematiche, in cui la figura paterna è quasi sempre assente. La prima mamma/educatrice coinvolta in questo progetto è una ragazza di 23 anni con tre figli piccoli, abbandonata dal marito... questa diventa per lei anche occasione di avere un lavoro e piano piano rimettersi in piedi e non dipendere soltanto dagli aiuti della missione! Samuele non vede l'ora di stare con i nuovi amici e regalare i suoi sorrisi, Irene condividerà l'impegno educativo e organizzativo e conta di potersi staccare per qualche ora e riprendere la scuola di Thai.

Abbiamo anche iniziato a partecipare ad alcuni momenti di preghiera e di 'primo annuncio' del Vangelo in due baraccopoli, incontrando due realtà molto diverse e scoprendo come il Signore si manifesti in modi molto diversificati e quanto ci sia ancora attesa della 'buona novella'. Certo in queste occasioni la fatica della lingua si fa sentire particolarmente, ma siamo veramente felici di esserne parte e confidiamo di poter essere pian piano sempre più parte attiva.

La nostra esperienza poi si arricchisce con il confronto con persone provenienti dai quattro angoli del pianeta, con storie incredibili e con vissuti molto diversi ed a volte molto dolorosi. A darci una mano con i corsi di inglese ci sono tre rifugiati (a vario titolo) provenienti dal Ghana, dal Congo e dal Rwanda. Sono in cerca di aiuto eppure... parlano un inglese fluente e sono risorse preziosissime per i nostri ragazzi. Quindi chi è che 'aiuta' e chi è che riceve questo aiuto? Ci sembra un bel segnale per chi a volte si sente scoraggiato (noi compresi): ci sono risorse incredibili in ciascuno di noi anche se a volte ci sembra di essere incapaci e inutili.

Francesca e Samuele

Poi, tanto per fare un altro esempio, al momento è qui con noi uno psicologo italiano per una ricerca finalizzata al dottorato e ci condivide alcune delle chiavi di lettura di natura culturale, sociale, religiosa ed antropologica che ci aiutano a capire meglio cosa accade ad un bambino in crescita, immerso in questa cultura, con questi stimoli, con le proprie esperienze famigliari ora normali e sane, ora e più spesso così carenti e malsane. Questa ricerca coinvolgerà istituti di emanazione religiosa, cattolica (come la Missione del PIME qui) o buddista, ma anche laica, governativa e non... e questo permetterà di capire meglio come si tenti di rispondere ad un disagio e quanto sia diversa la relazione di aiuto a seconda dei punti di vista, delle diverse impostazioni culturali e religiose. Quindi ci sentiamo sempre più interrogati sul significato profondo di aiutare ed educare, sul nostro modo di essere qui per questi ragazzi e in primis per i nostri figli.

Questi sono solo 'assaggi' della ricchezza di esperienze che viviamo quotidianamente, immersi in una realta' così completamente diversa eppure così 'essenziale' nell'essere vicina a ciò che conta davvero, dove è facile incontrare persone nuove ed interessanti e dove si conferma la capacità costruttiva dello stare insieme e del collaborare. Questo non è sempre facile né scontato e ci si scontra con i propri ed altrui limiti... ma l'importante è partecipare confidando non tanto nelle nostre forze ma in Chi ci ama per primi senza riserve e preconcetti.

Prima di salutarvi un piccolo cenno alle recenti elezioni politiche che hanno portato al governo il precedente partito di opposizione, sostenuto dalle cosiddette 'camicie rosse' di cui ricorderete le manifestazioni dello scorso anno. Il voto si è svolto in un clima di sostanziale serenità e gli ultimi dubbi post-elezione si sono risolti con la presa d'atto che questi risultati sono il frutto di una libera decisione popolare. Grazie a ciò eventuali reazioni militari sono state evitate e da entrambe le parti (maggioranza e opposizione) vi sono continui richiami alla collaborazione, alla pace ed all'interesse dei cittadini. Speriamo che sia un ulteriore piccolo passo della Thailandia verso una maggiore stabilità, maggiori opportunità di sviluppo e diminuzione delle disparità economiche e sociali.

Vi rinnoviamo le nostre preghiere per tutti e ciascuno e continuiamo a chiedere il vostro sostegno per affrontare con sempre maggior slancio questa bellissima esperienza. 

        Un abbraccio forte e a presto,

                   Simone, Irene, Luca, Francesca e Samuele

P.S. In questi giorni e' arrivato in Italia per un breve periodo di vacanza il 'nostro' Parroco P.Raffaele Manenti. Prima di partire ci ha promesso di fare una visita alla Comunità Pastorale di Paderno e Villaggio Ambrosiano (possibilmente entro luglio) quindi speriamo che abbiate l'occasione di incontrarlo: oltre ad avere l'opportunità di conoscere molto di più della Missione, scoprirete una persona molto interessante, di grande umanità e  generosità...

«La misura dell'amore è amare senza misura.»

Sant'Agostino