Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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MASSETTI: «PER LA SICUREZZA URBANA OCCORRE MONITORARE I REATI»

Post n°4147 pubblicato il 10 Maggio 2013 da Giuranna
 

 

L'ex sindaco Gianfranco Massetti ha pubblicato sul suo sito internet il seguente commento alle segnalazioni del Comitato Cara Terra Mia sull'emergenza sicurezza a Paderno Dugnano: La sicurezza, ha da venì:

 

Un commento a Caraterramia

La sicurezza (e la legalità) oggi.

La stampa locale da qualche tempo sottolinea con enfasi la ripresa di alcuni fenomeni criminosi in città. Soprattutto furti negli appartamenti e rapine in esercizi commerciali. Questo allarme è fondato o è frutto di una emotività legata alla sola percezione dell'insicurezza?

Non lo sappiamo perché non conosciamo i dati reali del fenomeno.

Ci sono più reati o meno reati rispetto all'anno scorso?

E quale è la tendenza in atto a Paderno Dugnano?

Da qui bisogna partire per cercare di capire il fenomeno e per costruire delle risposte.

Il blog di "Caraterra mia" ha giustamente e utilmente segnalato, a tutti, il tema della sicurezza a Paderno Dugnano.

Nel farlo ha ricordato un lavoro, promosso dalla giunta di centro sinistra, il "Rapporto sulla sicurezza urbana .Per una sicurezza partecipata" del marzo 2008.

Perché è importante ripartire da lì?

Non solo perché era un lavoro ben fatto ( e riconosciuto come buona prassi dall'Anci e dalla Lega Autonomie) ma soprattutto per tre ragioni: faceva cultura della sicurezza, partiva dai dati reali e avanzava una proposta di lavoro comune.

1. Il Rapporto cercava di affrontare il tema della sicurezza urbana con un metodo più scientifico possibile, sfuggendo alle analisi superficiali che puntavano tutto sul concetto di paura. Per questo si rifaceva alla prassi delle migliori politiche fatte dagli enti locali. Italiani. Tutta la prima parte è appunto dedicata alla cultura della sicurezza, alla percezione della sicurezza e a quale tipo di sicurezza si vuole perseguire. Un lavoro culturale appunto.

2. L'importanza del Rapporto stava nell'essere il punto di avvio di un lavoro che doveva proseguire negli anni. Ma che aveva bisogno di un punto di partenza solido, basato sui dati e sui fatti, che prima non c'era. Ecco perché nella parte seconda c'erano i dati statistici sui reati a Paderno Dugnano dal 2004 al 2007 (pag.17).

Questo avrebbe dato significato e senso ai successivi rapporti che però non furono mai fatti. Per togliere il tema della sicurezza dall'agitazione politica della paura e portarlo nella concretezza delle soluzioni bisogna conoscere i dati reali e non quelli evocati dalla stampa,nazionale o locale che sia.

3. La proposta di un "patto locale per la sicurezza partecipata", fu avanzata nel giugno 2008 condivisa e firmato da tutti i sette quartieri, dai parroci, dai sindacati, dall'associazione dei commercianti e da una decina di associazioni sociali e di volontariato. Nel patto c'era l'impegno alla costituzione di un "tavolo comunale per la sicurezza urbana" in rapporto di collaborazione proficua con le forze dell'ordine.

Ma adesso: "dov'è l'attenzione di tanta parte del centro destra, anche locale, che per anni ha cavalcato questo tema solo per agitare la paura?

Quali iniziative sono state messe in campo in questi anni? Nessuna.

Non solo ma oggi non sappiamo, con ragionevole esattezza, se il fenomeno, da noi, è in aumento o in diminuzione.

Perché non si è continuato a fare un Rapporto statistico sulla sicurezza urbana, come quello iniziato nel marzo 2008? Rapporto che aveva tra gli allegati una tabella statistica sulle tipologie, sulla frequenza e sull'evoluzione dei reati.

Forse un rapporto annuale dal 2008 ad oggi avrebbe permesso a tutti gli operatori della sicurezza e a tutti i cittadini di capire l'evolversi del fenomeno e a cercare le contromisure appropriate. Invece non si è fatto nulla".

Il tema della sicurezza deve uscire dall'agitazione politica della paura e diventare consapevolezza diffusa e condivisa dei cittadini e delle forze dell'ordine.

Solo insieme si possono trovare soluzioni efficaci.

Cosa si può fare ora?

Innanzitutto ripartire da dati certi ; secondo coinvolgere tutti i cittadini nella gestione della sicurezza urbana (per questo si può chiamare partecipata) e poi verificare se le cose fatte hanno funzionato oppure bisogna cambiare strategia.

Di certo sappiamo che sono in campo anche altri reati: dalla criminalità organizzata (mafie) alla bomba alla Polizia locale,al processo Eureco, ai nuovi reati di stalking e ai tanti casi di reati contro le donne. Fatti che non dimentichiamo.

Anche per questo quel Rapporto va aggiornato perché i reati, come la criminalità, non stanno fermi.

Come non dimentichiamo le nuove normative anticorruzione e per la trasparenza che possono aiutare ad affermare una cultura della legalità in Amministrazione,nelle scuole e nella Città intera.

Però oggi, per agire, dobbiamo ripartire da noi.

Innanzitutto bisogna che siano diffusi i dati del 2008-2009-2010-1011 e 2012.

Così ognuno si può fare una sua opinione.

Inoltre si possono valutare le migliori pratiche di questi ultimi anni di alcuni comuni italiani che si sono distinti nel contrasto alla insicurezza urbana.

Infine si possono prendere nuove iniziative per rispondere alle esigenze di sicurezza che vengono oggi disattese.

Per questo le numerose sollecitazioni devono portare anche alla richiesta di un Consiglio Comunale aperto (non liturgico) dove questi temi vengano concretamente trattati e non restino nascosti o sottaciuti in un silenzio che non aiuta né i cittadini né le forze dell'ordine.

Credo che il Vostro appello non resterà inascoltato.


Gianfranco Massetti

3.05.2013

 
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