Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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COSTRUIRE LA CITTA' A PARTIRE DAGLI ULTIMI

Post n°7474 pubblicato il 01 Aprile 2016 da Giuranna
 

 

A Bruxelles Rosario Valcke era uno degli ultimi della città e - ironia della sorte (amara, e tremendamente eloquente!) - è stato l'ultimo ad essere identificato e riconosciuto dalla polizia.

Corriere.it (1 aprile): Bruxelles, identificata l’ultima vittima: il clochard Rosario Valcke

 

*   *   *

 

Il mio pensiero va agli ultimi della nostra città, qualcuno li chiama "invisibili".

Di fronte a queste persone sono possibili diversi atteggiamenti che provo a sintetizzare, ricorrendo ad una schematizzazione che potrebbe risultare un po' forzata.

Alcuni "vivono male" gli ultimi, perfino il vederli provoca in loro fastidio e repulsione. Succedeva del resto anche al giovane Francesco d'Assisi prima della conversione... Talora si prova il desiderio di sopprimerli, o almeno di tenerli lontano dalla vista e dal proprio raggio di azione.

Altri davanti ai poveri assumono un atteggiamento paternalista: li aiutano facendo calare dall'alto un'elemosina che li lascia in basso. Non di rado i poveri diventano l'occasione per sentirsi umani. I cosiddetti ricchi buoni hanno i "loro" bisognosi da sostenere (occorre riconoscere che spesso nei loro confronti fanno non poco).

Poi ci sono quelli che scelgono di mettersi in relazione con i poveri, che vuol dire correre il rischio di mettersi in gioco. Stare, per quanto possibile, al loro livello. Abitare con loro e agire insieme a loro per cercare una via di uscita dalla condizione di marginalità e di esclusione. Don Milani, per fare un esempio tra i tanti possibili.

Mi pare che questi tre atteggiamenti trovino una rappresentazione anche nel campo politico.

Da una parte c'è l'ostracismo nei confronti di coloro che sono "sporchi, brutti e cattivi" o semplicemente diversi (il ritornello di solito è il seguente: "Io non sono razzista, ma...").

Accanto a questa posizione c'è chi si rende conto che non si può negare la realtà: i poveri esistono e, tutto sommato, hanno il diritto di vivere. Si ricorre allora a sussidi che rendano migliori le loro esistenze (senza che ciò ci conduca a cambiare la nostra ed il quadro complessivo di riferimento). Per dirla con un'immagine: si può essere buoni, ma occorre difendere con vigore... la libertà di segnare il confine tra "noi" e "loro".

Infine ci sono quelli che, nonostante le difficoltà, sono convinti che gli uomini siano tutti uguali (anche e soprattutto quando essi appaiono nelle loro multiformi ed evidenti diversità). Guardare negli occhi un altro e riconoscersi in lui genera un senso di coappartenenza e suscita la voglia di costruire insieme un mondo più giusto. Con fatica e sincerità si cerca di rimuovere ciò che impedisce una società inclusiva e accogliente. Fraterna.

 
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