LA SCOMMESSA

VERSO IL 16 OTTOBRE: QUALE PASTORALE PER L'UOMO DI OGGI?


Si avvicina il giorno delle elezioni per il rinnovo dei Consigli Pastorali: domenica prossima 16 ottobre si voterà in tutta la diocesi. In vista di questo appuntamento pubblico un secondo spezzone della riflessione proposta dal Vicario episcopale Mons. Carlo Faccendini domenica 18 settembre presso il salone ex Splendor (la prima parte dell'intervento è disponibile nel post del 24 settembre).La scadenza elettorale non rappresenta per le parrocchie un adempimento burocratico, ma è a tutti gli effetti una tappa importante per la crescita della corresponsabilità pastorale tra clero e laici. In quale direzione sta camminando la nostra Comunità pastorale? Quale azione pare più significativa nel contesto odierno, che è caratterizzato - come ricordava Mons. Faccendini - da disorientamento e incertezza? Come annunciare il vangelo all'uomo di oggi per il quale spesso la fede è divenuta irrilevante?In questo periodo sto leggendo un paio di libri del teologo calabrese Armando Matteo, che si interroga a fondo sul senso della presenza della Chiesa nel mondo di oggi. Il primo testo è del 2008: un volumetto poco noto ma di grande interesse (A. Matteo, Come forestieri. Perché il cristianesimo è divenuto estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo, prefazione del Card. Ravasi, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli CZ 2008). Il secondo volume, pubblicato nel 2010, ha suscitato una certa eco: A. Matteo, La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede (Rubbettino Editore, Soveria Mannelli CZ 2010).Come osserva Armando Matteo: Il cristianesimo non si intende più da sé. Le sue parole centrali, i suoi gesti, la sua morale e la sua teologia suonano estranei al cuore e alla vita degli uomini di oggi. E' diventato come una "lingua straniera". E credere risulta ogni giorno più difficile. In che modo siamo giunti a tale stato di cose? Quali le cause prossime e quelle remote? Quali le possibilità perché la fede cristiana ritrovi smalto e forza di convinzione? E soprattutto: in quale maniera debbono affrontare i credenti il loro attuale essere "come forestieri" in mezzo a un mondo che ha imparato a cavarsela senza Dio?Sono questioni ineludibili per un Consiglio pastorale che voglia raccogliere con responsabilità e creatività le sfide della missione oggi.