Lo scrive su
POPOLI (20 gennaio) il gesuita padre Silvano Fausti:Spero che il 313 si celebri «con vergogna e rossore» per la libertà pretesa per sé e negata agli altri. Unica è la fonte delle cinque piaghe della Chiesa: l’oblio della Parola che annuncia un Dio crocifisso. La Chiesa deve costantemente ripulire il suo volto di sposa se vuol essere come lo Sposo. È un volto molto offuscato: a livello pratico da pretese di dominio e a livello più profondo dalla dimenticanza del Vangelo. Al suo posto troviamo tanti documenti dottrinali e normativi. Di essi il grande Tommaso d’Aquino ripeterebbe: «Palea, palea!», paglia che brucia. Per l’evangelizzazione non servono testi o linguaggi nuovi. Il Vangelo da tempo è scritto con inchiostro sulla carta. Attende di essere scritto dallo Spirito nella mia carne, unico linguaggio comprensibile da tutti. Altre parole sono trappole per accalappiare proseliti.Per approfondire vedi "post" dell'
8 dicembre.