LA SCOMMESSA

IL RISVEGLIO DEGLI OPACHI


 C'era una volta una città che aveva perduto la faccia e se ne stava intontita, senza coscienza. Dignità zero. Gli abitanti del posto ormai accettavano come ineluttabili tutte le decisioni che venivano loro imposte dai governanti. Di notte nessuno sognava più, nemmeno i piccini; e anche i colori si erano ingrigiti.Eppure la gente si lamentava, e non poco! Ognuno aveva qualcosa da dire: a sentirli parlare parevano fare sul serio. Invece no. I borbottii e i fischi  che si sentivano in giro erano rantoli di un corpo sociale agonizzante, privato ormai di ogni energia. Solo pochi tenevano duro e lottavano con incredibile  vigore contro la disillusione. In mezzo a tanta arrendevolezza faceva una certa impressione vedere quei cocciuti battersi su tutti i fronti: contro un'autostrada a 14 corsie a cielo aperto in mezzo all'abitato, contro un inceneritore per rifiuti speciali, contro le mafie, contro un impianto per lo stoccaggio e lo smaltimento di rifiuti che in un pomeriggio d'autunno era esploso come un vulcano, eruttando morte e fumo nerissimo (senza però lasciare traccia nelle labili coscienze dei locali)...Ci sarebbe da piangere su questa sventurata città incapace di dare segnali, benché minimi, di reazione.Ma un giorno avvenne il miracolo...Il Sindaco smise di bere camomilla. I cittadini, vedendolo un poco più energico, presero coraggio e fecero tante piccole cose che, messe una accanto all'altra, provocarono un effetto a catena. Qualche giovane riprese addirittura a sognare!Fu così che i Grandi Capi, che siedono sulle poltrone della Provincia e della Regione (e anche più su), avvertirono il rischio del terremoto in arrivo. E - per puro interesse - cambiarono il loro modo di fare.