Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.

 

La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).

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MAXIPROCESSO "INFINITO": I NOMI DEI 110 CONDANNATI

Post n°2432 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da Giuranna
 

Tele Cosenza 1 dicembre 2011

 

Venerdì sera ho spedito un e-mail al Sindaco Alparone per sollecitare maggiore impegno sul tema del contrasto all'economia criminale (leggi: mafie). Per ora nessuna risposta, ma la pausa del week-end è giustificazione valida. Resto in attesa.

Segnalo intanto che tra i condannati al maxiprocesso "Infinito" c'è anche un cittadino di Paderno Dugnano: Leonardo Antonio Chiarella, nato a Vibo Valentia (VV) il 09.11.1933. Per lui - affiliato alla Locale di 'Ndrangheta di Milano - il PM aveva chiesto una pena di 16 anni, mentre il GUP ha comminato 10 anni di reclusione.

Per conoscenza invito a leggere i nomi degli altri 109 condannati sul sito Stampo Antimafioso: ‘Ndrangheta a Milano: i nomi delle 110 condanne del rito abbreviato (se siete curiosi provate a contare quanti sono i residenti nei Comuni vicini al nostro: Bresso, Cormano, Limbiate, Bollate, Desio...).

Se invece volete sapere quanti soldi e beni sono stati confiscati a Vincenzo Mandalari (condannato in primo grado a 14 anni), correte in edicola ad acquistare Il Notiziario...

C'è poco da stare tranquilli.

Occorre reagire!

Con riferimento al recente arresto del Vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Nicoli Cristiani (PDL) segnalo il commento del Prof. Nando Dalla Chiesa: Operazione Ambiente

Termino con una buona notizia riportata dal sito del Giorno: "Fuori le Mafie dalla Lombardia". 16 amministrazioni contro la criminalità


Sindaco Alparone

facciamo qualcosa?

 

 

 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Oscar Figus il 05/12/11 alle 16:27 via WEB
Caro Giovanni Provo a rispondere al tuo post perché il problema della legalità è oggi un problema centrale che riguarda tutti non solo – e forse neanche in primis - l’amministrazione comunale, e le sole dichiarazioni di intenti non bastano a combattere le infiltrazioni criminali. Perché la questione non è solo il “core business” delle criminalità organizzate - corruzione, riciclaggio, traffico di rifiuti, droga, prostituzione, usura - ma anche tutti quei comportamenti che oggi sono considerati da molti socialmente accettabili – concussione, evasione fiscale, mancanza di sicurezza sul lavoro, precariato e generale non rispetto delle regole, su cui la criminalità organizzata ha aggio per infiltrarsi. L’idea che il profitto possa essere messo davanti a tutto ha permesso alle varie organizzazioni criminali di diventare le più grandi multinazionali del paese, in un paese in cui l’evasione fiscale è un male endemico. Uno degli errori comuni è cercare di portare tutta il problema della lotta alle mafie ad una questione di indagine e repressione, non che non siano funzioni necessarie, ma possono essere – e giustamente - svolte solo dalle Forze dell’ordine e dalla Magistratura alle quali vanno quindi dati, oltre al sostegno a parole, gli strumenti necessari, strumenti legislativi certo ma anche benzina, computer, persone. La questione semmai è che, indagine e repressione, possono agire solo dopo che il reato è stato commesso. La società civile e le istituzioni, se vogliono combattere l’illegalità, devono concentrarsi su altre funzioni ugualmente importanti, se vogliamo avere la speranza non dico di eliminare totalmente ma almeno di riuscire a ridurre l’influenza che l’illegalità ha nella nostra economia e nel nostro paese. Le parole d’ordine sono attenzione, trasparenza, informazione e cultura. Attenzione a ciò che avviene intorno a noi ma senza accettazione dei tanti comportamenti irregolari, oggi invece comuni in nome del “non sono io a dovermene occupare”, “fanno tutti così”, “se non faccio così non lavoro”, “le leggi sono troppo oppressive e le tasse troppo alte” (solo per fare qualche esempio). Mi ha fatto impressione, al proposito, sentire recentemente ad un telegiornale un imprenditore indagato per tangenti dichiarare “sarei stato disposto a pagare il doppio pur di permettere alla mia azienda di lavorare”. Trasparenza è la seconda parola d’ordine, la totale trasparenza negli appalti delle amministrazioni pubbliche, nei bilanci dei partiti e delle aziende e nelle operazioni bancarie sono centrali nella lotta alle infiltrazioni criminali e al riciclaggio. Informazione, la terza parola d’ordine, intende sia fare informazione che condividere informazione. Fare informazione significa che ogni componente della società civile, all’interno del proprio ruolo, svolgendo una attività di contrasto alla criminalità organizzata deve dare risalto a quanto sta facendo e tutte le altre componenti devono impegnarsi a condividere queste informazioni fra loro e al loro interno. L’ultima parola d’ordine, non certo la meno importante è fare cultura, produrre cultura della legalità ma anche chiedere cultura in genere, in ogni sua forma, la paura ed il crimine nascono nell’ignoranza, nel credere che esista solo la legge del più forte, nel non capire che esiste un’altra via, una via di regole condivise dove tutti ne traggono vantaggio. Non per niente oggi le infiltrazioni sono più forti anche in territori che per lungo tempo abbiamo creduto immuni e che invece si sono dimostrati permeabilissimi e non da oggi ma da tanti anni a questa parte. Si dice spesso che la criminalità va dove c’è ricchezza; non è vero, la criminalità prospera dove c’è ignoranza e dove c’è silenzio. Io propongo la costituzione ufficiale di una associazione cittadina “per la legalità” cui chiedere di aderire a tutte le forze politiche di qualsiasi colore, le associazioni, i comitati, i consigli di quartiere, le parrocchie, le organizzazioni economiche, l’amministrazione ed il consiglio comunale, maggioranza e opposizione. Lo scopo di tale associazione dovrebbe essere (chiedendo aiuto e magari anche aderendo a Libera): • Fare ricerca e informazione sulla legalità • Fare formazione sulla legalità e progetti sulle scuole • Proporre "Buone prassi" alle aziende e alle amministrazioni • Farsi promotore dell’osservatorio permanente sulla legalità Essere il centro di questa virtuosa “Rete della legalità” che gli aderenti si impegnano ad alimentare segnalando le loro scelte, le storture nonché gli eventuali problemi legati al rispetto della legalità, ognuno nel proprio ambito operativo. Alle aziende, alle imprese, a tutti gli operatori economici questa associazione (se aderiscono tutti) potrebbe chiedere il rispetto delle regole ma anche la segnalazione alle forze dell’ordine degli abusi offrendo in cambio informazione e strumenti contro le infiltrazioni mafiose e contro l’usura. Alle banche potrebbe chiedere l’apertura sul nostro territorio di uno o più sportelli di microcredito, per aiutare chi è in difficoltà o ha perso il lavoro sulla falsariga di quanto fatto a Milano dal Welfare ambrosiano (18 sportelli). All’amministrazione potrebbe chiedere di implementare la trasparenza amministrativa realizzando funzionalità di “compliance” (trasparenza verso gli utenti al fine di evitare violazioni di norme legislative o regolamentari - analogamente alle banche) e di “internal auditing” (controllo interno volto al fine di raggiungere gli obiettivi di efficienza ed efficacia nel rispetto delle regole) Mi rendo conto che non è una cosa facile eppure insieme ci si potrebbe aiutare, scambiandoci formazione, informazione, condivisione, noi contro di loro, perché insieme siamo più forti, perché le mafie vincono solo dove si rimane in silenzio e dove si rimane soli.
(Rispondi)
 
 
Giuranna
Giuranna il 05/12/11 alle 16:56 via WEB
Grazie Oscar, condivido le tue osservazioni e accolgo con favore la tua proposta. Ciao, G
(Rispondi)
 
Giuranna
Giuranna il 05/12/11 alle 18:07 via WEB
Se uno è minimamente accorto (e ovviamente onesto), legge questa intervista al magistrato Macrì e capisce al volo che serve urgentemente una reazione forte e condivisa: Vincenzo Macrì: “La guerra alla mafia si gioca in Lombardia”
(Rispondi)
 
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