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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi di Maggio 2011
Pino Masciari lunedì scorso a Paderno Dugnano:
"Era necessario e doveroso che il Sindaco stesse qui...".
A seguito del comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale che annuncia per il 7 giugno la firma del Protocollo antimafia con la Prefettura, l'amico Massimo Negrisoli si è detto soddisfatto di quanto realizzato dal Sindaco Alparone in quest'ambito: Paderno Dugnano dice NO alla mafia.
Tanta soddisfazione non mi pare condivisibile (attendo soprattutto di conoscere nel dettaglio i contenuti del Protocollo che verrà firmato).
Se intendo bene, tale Protocollo formalizzerà una sorta di coordinamento istituzionale per rendere più agevole quanto è già previsto dalla normativa e dalla mission dei vari enti coinvolti (Comuni e Prefettura). Sul web si possono trovare numerosi esempi di "protocolli di legalità" che coinvolgono varie istituzioni. Sono iniziative certamente utili (più gli enti si coordinano e lavorano insieme, meglio è), ma non mi sembrano sufficienti per poter affermare che "abbiamo fatto tutto quello che bisognava fare".
No, secondo me, Paderno Dugnano non può dire di aver fatto tutto il possibile contro le mafie. Il cammino è solo all'inizio e procede, purtroppo, con grande lentezza.
L'enfasi sull'Osservatorio non ci distragga da un particolare non secondario: il nostro Comune non si è costituito "parte civile" nei processi contro la 'ndrangheta, come invece hanno fatto i Comuni di Bollate e Pavia.
Su questo si veda l'articolo apparso ieri sul Giorno (edizione Rho-Bollate): Alla sbarra il boss Mandalari. Bollate insiste: noi parte civile.
Dopo che per mesi e mesi il Sindaco Alparone ha ripetuto che la nostra città ha subito un danno grave e una terribile offesa per i fatti accaduti, adesso sceglie di non costituirsi parte civile. Fatico a comprendere.
Sul Notiziario (da oggi in edicola) il Sindaco motiva così la decisione: "Abbiamo fatto una scelta più forte della semplice costituzione in parte civile. Abbiamo presentato al Tribunale di Monza una richiesta di approfondimento delle indagini rispetto al caso Infinito. Un'istanza per stralciare ed approfondire quanto scritto nell'ordinanza".
La spiegazione non mi convince. Ho l'impressione che le due azioni non si oppongano: costituirsi "parte civile" vuol dire partecipare al processo dichiarandosi parte offesa, mentre chiedere un approfondimento delle indagini significa sollecitare ulteriori iniziative di inchiesta su una questione che presenta elementi da chiarire.
Da profano direi che il costituirsi parte civile sia "il minimo da fare" se si ritiene di essere stati danneggiati, mentre ciò che l'Amministrazione ha richiesto rappresenti "il massimo da raggiungere". La seconda azione non esclude la prima, anzi la presuppone. O sbaglio?
Perché Bollate ha deciso di costituirsi parte civile? Sul sito di ANCI Lombardia il Sindaco Stefania Lorusso lo spiega in questi termini: Anche Bollate parte civile contro la mafia.
* * *
A proposito di Bollate pubblico qui sotto l'intervento di Frediano Manzi (Associazione S.O.S. Racket e Usura) durante il Consiglio Comunale aperto di Bollate del 14 ottobre 2010 (il video è tratto dal sito QuiBollateLibera).
Da notare:
- la richiesta di fare chiarezza sulla cosiddetta "Cava Bossi" non lontana dall'area ex Tonolli (vedi su questo blog il post del 16 marzo);
- il questionario per il monitoraggio dei fenomeni di racket e usura (il questionario è stato proposto anche a Paderno Dugnano? che fine ha fatto?);
- su iniziativa di S.O.S. Racket e Usura a Bollate due imprenditori hanno presentato denuncia per estorsione nei confronti di Vincenzo Mandalari;
- la valutazione fortemente critica dell'Osservatorio antimafia proposto dai Sindaci.
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Conferenza stampa di presentazione del "decalogo": da sinistra Alfredo Canavero (Fondazione Lazzati), Alessandra Tarabochia (CIF), Marco Garzonio (Fondazione Ambrosianeum), Gianni Bottalico (Acli), Valentina Soncini (Azione Cattolica Ambrosiana).
In vista delle elezioni amministrative di Milano (15-16 maggio) dal mondo cattolico si sono levate varie voci interessanti che segnalo volentieri perché ritengo che i temi e il metodo abbiano una certa pertinenza anche nel contesto di Paderno Dugnano.
Il primo documento che propongo è Un decalogo per la politica milanese. Lo hanno presentato Azione Cattolica Ambrosiana, Acli, Ambrosianeum, Centro Italiano Femminile Lombardia, Città dell’Uomo, Comunità di S. Egidio-Milano e Fondazione Lazzati.
L'altro documento, più corposo, è stato prodotto dalle ACLI: Milano reagisce alla crisi. Un'agenda di speranza per il futuro della città.
Anche a Paderno Dugnano serve più riflessione, più studio del territorio e dei problemi da affrontare, più analisi.
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Ricevo da Carlo Arcari il seguente aggiornamento sul blocco di sistema che impedisce a PadernoForum di pubblicare nuovi post:
Cari amici, tramite l'amico Giovanni Giuranna e La Scommessa informo i lettori di Padernoforum che Blogspot, la più grande piattaforma del mondo, è in blocco da ieri pomeriggio e non è possibile aggiornare o scrivere al blog perché il sistema è accessibile solo nella modalità di lettura. Come potete notare sono scomparsi tutti i post e i commenti pubblicati dopo le 16.30 di mercoledì scorso, ma Blogspot ha assicurato il backup e il ripristino quando tutto tornerà online. Mi scuso con i lettori, ma non posso far altro che attendere.
A presto,
Carlo Arcari
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Spero che le elezioni amministrative di Milano diano al Paese un segnale forte e chiaro: Basta Berlusconi! Basta Moratti!
L'Italia ha bisogno di uscire
dalla palude !
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Sono appena tornato a casa dalla Biblioteca Tilane, dove ho partecipato all'incontro con un autore padernese che merita di essere maggiormente conosciuto: Pier Giorgio Mora (nato a Milano nel 1933).
Alla presentazione dell'ultimo libro Il venditore di stracci (Neos Edizioni, ottobre 2010) sono intervenute tante persone, tra cui molte arrivate da Milano dove l'autore è da anni impegnato nella Casa per la Pace e nella Comunità di Sant'Angelo.
Pier Giorgio è anzitutto un uomo vivo ("come sostengono alcuni cinesi - ha detto - voglio che la morte mi trovi vivo!"). E' uno che parla "ex abundantia cordis", come è scritto nel vangelo di Matteo. "La bocca parla dalla pienezza del cuore, esprime ciò che dal cuore sovrabbonda" (Mt 12,34).
In questo è realmente un autore: e non solo perché ha scritto dei libri (la raccolta di poesie in dialetto milanese I trii ospedaa del 2007, il romanzo autobiografico La grande casa rossa del 2008 e, ora, Il venditore di stracci), ma soprattutto perché pronuncia parole che fanno crescere (autore deriva dal latino augeo, far crescere).
Con tutto ciò non si atteggia ("non mi prendo sul serio", confessa con frequenti battute autoironiche): è una persona semplice, calda, attenta alla cura delle relazioni che "rappresentano la ricchezza più grande a nostra disposizione".
Grazie Pier Giorgio per questa serata bella e luminosa!
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Da domani al PIME di Milano la Festa del Mercato Equo e Solidale.
Per scoprire il programma leggi l'articolo sul sito della Diocesi, da cui si accede al sito ufficiale Tuttaunaltrafesta Family.
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Servizio del telegiornale di Espansione Tv di Como
Riprendo la notizia dal sito di Cisl Brescia:
Da bene della mafia a centro per la legalità. E’ successo a Cermenate [il 7 maggio scorso, N.d.R.], in provincia di Como, dove le chiavi di una villa confiscata alla ’ndrangheta sono state consegnate dal ministro Roberto Maroni al Segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni e a padre Antonio Garau, responsabile del progetto Jus Vitae. Nella villa, infatti, sorgerà un Centro di alta formazione contro le mafie dedicato a Giorgio Ambrosoli, ucciso dalla mafia a Milano nel 1979. Insieme a Jus Vitae, a gestire il centro ci saranno anche il Comune di Cermenate e il Progetto San Francesco, l’ambizioso programma antimafie animato da Filca Cisl, Fiba Cisl e dal Siulp, il Sindacato di polizia.
Maroni ha ricordato che “la Lombardia è la quarta regione per beni confiscati, e quindi sbaglia chi sottovaluta il rischio di infiltrazioni mafiose nella regione”. Bonanni ha sottolineato “il forte impegno dei sindacalisti del nord e del sud contro il cancro del malaffare”. Per Domenico Pesenti, Segretario generale Filca, “la battaglia contro la criminalità si vince solo se è tutta la comunità, nessuno escluso, che affronta il pericolo mafioso. La nostra azione è triplice: tutelare le imprese oneste, assicurando la leale concorrenza; tutelare la retribuzione e la sicurezza dei lavoratori; assicurare la qualità del costruito e, non da ultimo, impegnarsi per la libertà, la democrazia e la convivenza”.
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Vignetta di don Giovanni Berti - Diocesi di Verona (www.gioba.it)
Ieri su PadernoForum Gianluca Mercuri ha presentato il libro di Galeazzi e Pinotti (Wojtyla segreto. La prima controinchiesta su Giovanni Paolo II, edito da chiarelettere), che critica la scelta della Chiesa cattolica di beatificare con tanta solerzia il Papa Giovanni Paolo II.
Sull'argomento esistono anche altre pubblicazioni, tra cui l'opuscolo Santo? Dubito a cura della redazione di Adista, che rovescia lo slogan che campeggiava in piazza S.Pietro il giorno del funerale di papa Wojtyla. Sull'ultimo numero di Adista Notizie è interessante leggere anche l'intervista allo storico Daniele Menozzi: Wojtyla beato: la Chiesa si autocelebra.
Che dire?
Il discorso sarebbe lungo e certamente noioso per la maggior parte dei lettori del blog. Cerco pertanto di sintetizzare il più possibile.
1. Il dato di fatto da cui prendo le mosse, come credente, è la decisione del papa Benedetto XVI di beatificare il predecessore e proporlo ai fedeli come testimone affidabile. Per la Chiesa cattolica infatti la beatificazione/canonizzazione rientra in quegli "atti definitivi del Papa nell’esercizio del suo magistero ordinario universale" (vedi Prolusione del Card. Angelo Amato - 10 gennaio 2011). Di conseguenza a tale atto magisteriale "spetta da parte dei fedeli un assenso di fede fondato sulla persuasione dell’assistenza dello Spirito santo al magistero".
La Chiesa cui appartengo mi propone di accogliere con fede la Beatificazione di Giovanni Paolo II. Per quanto mi riguarda non ho difficoltà a credere che Karol Wojtyla abbia vissuto una vita - come dice S.Paolo - "nascosta con Cristo in Dio" (Col 3,3). Ha avuto fede in Cristo e ha cercato di seguirlo con tutto se stesso, dando chiara testimonianza al mondo dell'ispirazione che lo muoveva.
2. Per evitare equivoci e fraintendimenti occorre però precisare che nel linguaggio cristiano "santità" non è sinonimo di "perfezione": in altre parole il santo non è affatto un tipo inossidabile, immune da difetti, errori, peccati... Anzi, lo Spirito trasfigura una povera esistenza rendendola partecipe del mistero di Dio!
Un santo si trova a suo agio nelle parole pronunciate da Maria nel Magnificat: "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente". Non ama il piedistallo, perché sa che è Dio che trasforma e rende prezioso ciò che prezioso non è. In questa prospettiva gli errori e i limiti di un santo assumono una luce nuova .
3. Che Giovanni Paolo II - insieme al bene compiuto - abbia commesso sbagli e abbia avuto molti limiti, è cosa per me fuori di dubbio. Faccio un solo esempio su cui varrebbe la pena di riflettere maggiormente: sul caso "pedofilia nella Chiesa" il tanto criticato Benedetto XVI (Ratzinger) si è dimostrato più coraggioso e disposto a far emergere il problema del beato Giovanni Paolo II (Wojtyla). Si potrebbero annotare molti altri aspetti discutibili del pontificato wojtyliano, ma ora non serve.
Insomma, mi sembra un bene che noi cattolici impariamo a guardare con occhio critico a ciò che succede nella Chiesa. Scriveva don Primo Mazzolari: "Non c'è verace adesione alla Chiesa, la quale si possa sottrarre al momento critico" (La più bella avventura, pubblicato nel 1934).
4. Aggiungo un paio di considerazioni personali: avrei preferito minor fretta nei confronti della beatificazione di Giovanni Paolo II (lo slogan "santo subito" mi è parso fin dall'inizio una forzatura non opportuna). E mi piacerebbe vedere maggiore premura nei confronti di altre cause che invece procedono con lentezza o addirittura sono ferme (per esempio quella di Monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo martire di San Salvador).
Concludo con una nota autobiografica.
Dall'11 al 15 aprile 1984 (avevo 17 anni!) ho partecipato con entusiasmo al Giubileo internazionale dei giovani in occasione dell'Anno Santo della Redenzione 1983-84. Durante quei giorni intensissimi (era il primo grande appuntamento dedicato dal papa ai giovani, da cui negli anni successivi presero forma le Giornate Mondiali della Gioventù) ho avuto modo di stringere la mano a Giovanni Paolo II mentre passava sulla camionetta in Piazza San Pietro. Non vi dico l'emozione!
L'episodio mi è tornato in mente il 1° maggio scorso: posso dire di aver dato la mano a un Beato! E mi piace pensare che era una mano di carne. In altre parole: avevo davanti un uomo che - con tutti i suoi limiti - ha cercato di seguire il Signore.
Chi nega i limiti di Giovanni Paolo II per esaltarne la santità non credo che faccia un buon servizio al vangelo.
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Questo video, pubblicato oggi su YouTube, è stato realizzato dagli alunni della classe 2C della scuola media Allende-Croci (plesso Croci) di Paderno Dugnano con le insegnanti Maria D'Anna e Beatrice Doriguzzi (con la partecipazione straordinaria della bidella Rosy) nell'ambito del progetto GreenSpot della Provincia di Milano con il contributo di energetica.
Complimenti per lo spot! Bravissimi!
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Ricevo e pubblico volentieri il comunicato stampa di Ezio Casati, Vicepresidente Consiglio provinciale di Milano.
Rho-Monza
Ezio Casati: "Il nuovo progetto, presto in Commissione provinciale"
Milano, 11 maggio 2011 - "Oggi ho presentato alla Commissione provinciale dei Trasporti una formale richiesta affinchè sia esaminato, al più presto, il nuovo progetto di riqualificazione dell'attuale sp. 46 Rho-Monza".
Così Ezio Casati, Vicepresidente del Consiglio provinciale di Milano, comunica il suo intervento sui lavori di riammodernamento della provinciale Rho-Monza.
"Nella seduta di Commissione odierna - dichiara Ezio Casati - ho chiesto al presidente Simone Gelli di mettere in calendario la visione del nuovo progetto presentato da Unacoop lo scorso ottobre e preso in carico dai cinque comuni della tratta e condiviso dai comitati civici, dopo adeguate modifiche.
La positività di questo nuovo progetto (in fase conclusiva) risiede tutta nel rispetto degli equilibri economici e ambientali dell'opera, che andrebbe a inserirsi nei contesti urbani senza deturparli. L'interramento della Rho-Monza è quindi possibile, inoltre questo progetto rispetta completamente i parchi che la strada andrebbe ad intersecare:la Balossa, le Groane e il Grugnotorto".
"La Commissione provinciale, una volta presa visione del progetto - conclude Ezio Casati - non potrà esimersi dall'esprimere un parere decisamente favorevole".
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In biblioteca tilane prende il via un ciclo di incontri con autori padernesi.
Il primo sarà domani giovedì 12 maggio (ore 21) con Piergiorgio Mora che conosco e del quale l'anno scorso avevo segnalato il volume La grande casa rossa.
Scarica la locandina con il programma completo.
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Se Di Maio s'impunta
e Bogani tien duro,
i' prevedo il futuro:
cola a picco la Giunta!
Quartina di settenari a rima incrociata con riferimento al duello tra l'Assessore Di Maio (Lista civica) e il Vicesindaco Bogani (Lega Nord).
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L'ANSA ha battuto oggi questa notizia:
'Ndrangheta: domani a Milano inizia il processo alle cosche
Prima udienza dopo il maxiblitz di luglio; gli imputati sono 39
10 maggio, 12:37
(ANSA) - MILANO, 10 MAG - Iniziera' domani mattina in Tribunale a Milano il processo alle cosche della 'ndrangheta radicate nel capoluogo lombardo e nei comuni limitrofi.
Le cosche sono state colpite nel luglio scorso dalla maxi operazione 'Infinito' della Dda milanese, guidata da Ilda Boccassini, che ha portato a oltre 170 arresti nella sola Lombardia. Tra i 39 imputati che hanno scelto il rito ordinario (119 presunti affiliati alla 'ndrangheta verranno invece giudicati con rito abbreviato a partire dal prossimo 9 giugno) c'e' anche l'ex direttore della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco.
Il sito del Giorno riporta così la notizia: 'Ndrangheta, mercoledì parte il processo: 39 imputati
Intanto, oggi il Sindaco Alparone ha diffuso questo comunicato stampa: Il 7 giugno Paderno Dugnano sottoscriverà il Protocollo “antimafia” con la Prefettura
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Sulla home page del blog degli Amici di Pino Masciari è stato ripreso un mio post sull'incontro di ieri sera in Tilane (con alcune foto).
Grazie, camminiamo insieme.
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In merito al disagio espresso dai dipendenti comunali parla l'Assessore al Personale e all'Organizzazione Giovanni Di Maio (Lista Civica Di Maio). Parla e si intuisce che parlerà ancora, se chi deve capire farà orecchie da mercante.
L'Assessore Di Maio ha rilasciato oggi una lunga dichiarazione al sito Paderno 7.0, che come è noto è vicino all'Amministrazione.
Dopo aver letto con attenzione, esprimo alcuni pensieri ad alta voce:
- La puntualizzazione nei confronti del "politico di turno (quasi sempre di minoranza) che cerca di cavalcare demagogicamente il malcontento degli stessi, per ergersi a paladino della difesa dei diritti dei lavoratori" non è il motivo fondamentale della presa di posizione di Di Maio. E' sempre utile dare addosso all'avversario politico, ma il vero obiettivo non è il consigliere Anelli, né qualsiasi altro consigliere di minoranza.
- Bersaglio di questo intervento mi sembrano piuttosto i tanti “soloni” che sostengono "che il Comune è un’azienda e quindi bisogna che sia amministrato come tale, come si fa nel privato". Di Maio spiega chiaramente il suo pensiero, che condivido: "Noi riteniamo che il Comune sia sì un’azienda ma pubblica, di proprietà dei suoi cittadini, che non deve realizzare profitti (tantomeno monetari) ma che debba erogare servizi sempre più efficienti e, possibilmente, anche economici e molto sociali".
- Di Maio rivendica a se stesso un risultato concreto: "l’Assessorato al Personale ha concluso due contratti integrativi senza neppure un’ora di sciopero né alcuno stato di agitazione". Che cosa è sopravvenuto nell'ultimo periodo, che ha alterato il clima di intesa e collaborazione?
- Non vuole entrare nel merito l'Assessore (almeno per ora), però - dichiara - "qualche critica relativa alla comunicazione crediamo di poterla esprimere". Insomma, il conflitto interno alla maggioranza per il comportamento assunto da un dirigente in quota Lega è venuto finalmente alla luce. Per una Giunta ingessata e timorosa di mostrarsi in pubblico con le proprie divisioni interne non è cosa da poco.
- Considerato il fatto che l'Assessore Di Maio non pare propenso a lasciarsi ammansire con finte soluzioni, in mancanza di una correzione di rotta da parte dei destinatari del messaggio assisteremo da parte sua a scelte consequenziali. Il duello con Bogani non sembra destinato a finire in pareggio.
Attendo di leggere - sempre e solo su Paderno 7, naturalmente - la risposta del Vicesindaco Bogani (Lega Nord).
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