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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi del 24/11/2010
Ecco il VIDEO che dovrebbe comparire in grande evidenza sulla home page sel sito del Comune di Paderno Dugnano:
Per ribellarsi alla insensata riqualificazione della Rho-Monza senza interramento i cittadini di Paderno Dugnano DEVONO SAPERE a cosa vanno incontro.
E' dovere del Sindaco dare informazioni precise sui rischi che la nostra città sta correndo.
Lettera aperta al Sindaco e al Vicesindaco di Paderno Dugnano.
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A Paderno Dugnano ci sono tanti migranti che potrebbero essere maggiormente valorizzati per la costruzione del futuro della città. Non penso soltanto alla concessione del voto amministrativo agli stranieri, ma in primo luogo a forme concrete di riconoscimento reciproco tra "indigeni" e nuovi residenti.
In questo ambito le scuole padernesi sono all'avanguardia con la Rete Intercultura.
Le parrocchie di Paderno fanno tanto, ma forse potrebbero fare di più. Mi pare di capire che tante persone che si dicono attaccate (almeno nominalmente) alle tradizioni cristiane della nostra terra provino non di rado sentimenti di diffidenza, se non addirittura di fastidio, nei confronti degli stranieri...
Per questo credo che le parrocchie e gli oratori dovrebbero ricordare con più forza che nella Bibbia l'odio verso gli stranieri è un peccato grave.
Su questo tema segnalo una riflessione del Cardinal Martini datata 2001: La figura dello straniero nella Bibbia.
Ma è interessante considerare anche i dati numerici.
L'Osservatore Romano del 25 novembre riporta la classifica dei Paesi maggiormente toccati dal fenomeno dell'immigrazione:
Negli Stati Uniti il maggior numero
di immigrati al mondo
Washington, 24. Gli Stati Uniti contano il maggior numero di immigrati al mondo, ma - in proporzione alla loro popolazione - sono i Paesi arabi del Golfo quelli che attirano maggiormente. È quanto emerge da uno studio francese pubblicato ieri e ripreso dall'agenzia Ansa.
La classifica europea, secondo il rapporto, è guidata dall'Austria, con il 16 per cento di immigrati rispetto alla sua popolazione, seguita dalla Svezia (14 per cento), dalla Spagna (14 per cento), dalla Francia (11 per cento), dall'Olanda (10 per cento), dalla Gran Bretagna (10 per cento), dal Belgio (9 per cento) e dall'Italia (7 per cento).
Nel 2010, gli Stati Uniti hanno fatto registrare 42,8 milioni di immigrati - il 13 per cento in proporzione alla loro popolazione - davanti alla Russia (12,3 per cento), la Germania (9,1 per cento), l'Arabia Saudita (7,3 per cento), il Canada (7,2 per cento), la Francia (6,7 per cento), la Gran Bretagna (6,5 per cento) e la Spagna (6,4 per cento). In totale, nel mondo, nel 2010 gli immigrati sono almeno 214 milioni di persone, cioè il 3,1 per cento della popolazione.
Nelle ricche monarchie petrolifere del Golfo gli immigrati sono spesso la maggioranza: nel Qatar sono l'86 per cento della popolazione, negli Emirati Arabi Uniti il 70 per cento, nel Kuwait il 69 per cento, mentre in Arabia Saudita, Bahrein e Oman oscillano tra il 28 e il 40 per cento. Un gran numero di immigrati - evidenzia sempre lo studio francese - si registra anche in alcuni micro Stati, spesso dotati di statuto particolare, soprattutto sul piano fiscale. Ad esempio, nel principato di Monaco sono il 72 per cento.
In testa ai Paesi di partenza c'è il Messico, con il 10 per cento della sua popolazione, seguito dall'Afghanistan con il 9,9 per cento, dal Marocco con il 9 per cento, dalla Gran Bretagna con il 7,1 per cento e dall'Algeria con il 6,7 per cento.
(L'Osservatore Romano - 25 novembre 2010)
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Sull'argomento "tutela del territorio" segnalo un articolo apparso ieri sul sito del Sole 24 Ore:
La mappa dei 600 siti contaminati in Lombardia. Niente fondi per le bonifiche. La lista completa
A Paderno Dugnano risultano due siti contaminati, classificati come "di interesse regionale":
- Discarica ex SNIA Fibre e area industriale Nylstar con Varedo (S.S. dei Giovi km 138)
- Area ex ENIRISORSE SPA (S.S. dei Giovi km 5)
Questi i due siti inclusi nell'elenco dei 600 siti contaminati in Lombardia
Ma a Paderno Dugnano esistono altri terreni da bonificare... Primo fra tutti l'area ex Tonolli che è vicinissima alla ex Cava Bossi di via Friuli a Bollate, che fa parte dell'elenco dei 600 siti contaminati ed è al centro delle indagini sulla 'ndrangheta.
Qual è la reale situazione dell'area ex Tonolli? Si sa che va bonificata, ma possiamo sapere quanto è inquinata?
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ATTENZIONE
[aggiornamento 24-11-2010, ore 21]
Il presidio alla Eureco, indetto dai Comitati e da giorni segnalato alla Questura e al Comune di Paderno, ha incontrato oggi difficoltà da parte degli uffici tecnici del Comune di Paderno. Domani mattina due rappresentanti dei Comitati si recheranno in Comune a Paderno per un chiarimento. Appena avrò aggiornamenti li pubblicherò sul blog.
Comitati di Bollate - Paderno Dugnano - Cormano - Novate Milanese - Senago
DIFENDIAMO LA SICUREZZA DEL POSTO DEL LAVORO,
LA SALUTE E L’AMBIENTE !!!!
Dopo il gravissimo incidente avvenuto Giovedì 4 novembre, che ha causato oltre al grave ferimento di 7 lavoratori, anche la morte di uno di essi, presso l'azienda Eureco Holding, che si occupa di stoccaggio e trattamento di rifiuti industriali e pericolosi.
Il Coordinamento intercomunale dei Comitati cittadini No Inceneritore, che da mesi si batte contro la costruzione di un impianto per lo stoccaggio e l'incenerimento di rifiuti speciali, pericolosi tossico-nocivi presso il Villaggio Ambrosiano di Paderno Dugnano, azienda a Rischio d’Incidente Rilevante, esprime viva preoccupazione per le analogie tra il sito incidentato e quello su cui dovrebbe sorgere il suddetto Inceneritore (Via Beccaria), adiacente alla ECOBAT, altra società, classificata a Rischio d’Incidente Rilevante, e inserito in un'area densamente abitata,
INVITA TUTTI I CITTADINI, LE FORZE POLITICHE,
TUTTE LE ASSOCIAZIONI, TUTTE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
a partecipare al
PRESIDIO
Sabato 27 Novembre alle ore 15,00 alle 17,00
in via Mazzini davanti ai cancelli dell’azienda EURECO srl
(uscita n° 6 di Palazzolo Milanese della Superstada Milano – Meda, - seconda uscita dopo l’Euromercato direzione Meda)
per sensibilizzare ancor di più i cittadini e gli Amministratori Comunali ad un maggior attenzione verso la sicurezza del posto di lavoro, e per la tutela della salute e dell’ambiente
Il Coordinamento intercomunale dei Comitati cittadini No Inceneritore
del Villaggio Ambrosiano (Paderno Dugnano)
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Ricevo e pubblico volentieri la seguente dichiarazione di Ezio Casati, Vicepresidente Consiglio provinciale:
EURECO, LA TYSSEN DI PADERNO
Quattro novembre, ore 14,50 circa, via Mazzini a Palazzolo: un’esplosione all’azienda Eureco, ne seguono altre, è un inferno. La conosco bene quella ditta perché da sindaco di Paderno dal 1995 al 2004, ho combattuto perché la Regione Lombardia, ente deputato alle autorizzazioni, non concedesse l’autorizzazione ad un’impresa che veniva localizzata tra il canale Villoresi e la superstrada Milano-Meda, a qualche metro sia dalla via d’acqua che dall’arteria viabilistica. Ed io mi domandavo, ma se capita qualche cosa: un versamento in acqua, una dispersione nell’aria, un incendio, chi ferma il disastro?
La Regione Lombardia non ha preso minimamente in esame le nostre ragioni, il Tar ha respinto il ricorso e l’Eureco è lì, o meglio, era lì, perché un incendio l’ha distrutta. E in essa sono state distrutte le vite di molte persone. Nel momento in cui scrivo questo articolo due persone sono morte e cinque sono ferite (due dei quali in gravissime condizioni). I sentimenti si confondono, da un lato il dolore, il lutto, la solidarietà per chi ha perso la vita e per i loro famigliari. E soprattutto la speranza che i feriti possano farcela, e che la loro vita possa ritornare ad essere serena e senza sofferenze. Dall’altro la rabbia, perché la vita delle persone e la sicurezza dentro e fuori i luoghi di lavoro non sono sufficientemente tutelate.
Lo scorso 15 novembre una Commissione di indagine del Senato sui disastri nei luoghi di lavoro ha visitato l’Eureco. Ho avuto modo di parlare con il senatore PD Giorgio Roilo, il quale mi ha raccontato uno scenario terribile, dove in primo piano ci sono carenze o mancanze di autorizzazioni. Ma non solo: i lavoratori albanesi che lavoravano all’Eureco, tutti di una cooperativa interinale, avevano un semplice contratto di facchinaggio; il responsabile della sicurezza non parlava né comprendeva bene l’italiano; i lavoratori non avevano ricevuto formazione adeguata; gli incendi erano una triste e pericolosa consuetudine.
Il gruppo PD in Provincia di Milano ha presentato e fatto approvare una mozione per chiedere a Regione Lombardia come mai sia stata rilasciata questa autorizzazione. Nella mozione, approvata all’unanimità, chiediamo anche di avere una mappatura su quanti e quali impianti esistono nel nostro territorio provinciale; quali sono i criteri per i quali vengono concesse queste autorizzazioni e se esistono criteri di provenienza di questi rifiuti. Per essere chiari: anche per questi rifiuti tossici esiste l’autosufficienza territoriale o vengono conferiti anche da altre province o regioni?
Mi chiedo, come si fa a non fermare un’azienda con questi precedenti e dove il titolare è stato oggetto di indagine-imputazione? Come non prendere atto di questi elementi? Mi chiedo se in questa vicenda ci siano state delle protezioni o se sia solo il frutto di regole e procedure folli. Se non vogliamo altre Eureco sul nostro territorio dobbiamo avere risposte certe e soprattutto controlli severi che non concedano né giustificazioni, né alibi a chi non rispetta le norme di sicurezza e le regole.
Mi fa riflettere una dichiarazione del sindaco di Paderno Marco Alparone, che il giorno dell’incidente, quando anche io puntai il dito su quell’impianto, si è lasciato prendere la mano parlando di “azienda a posto con le autorizzazioni”. Il primo cittadino padernese, in quella circostanza, parlò anche di “sciacallaggio politico”. I fatti successivi dicono esattamente il contrario: a mio avviso quell’impianto non ci doveva essere e gli sciacalli sono quelli che creano le loro fortune economiche speculando su lavorazioni così pericolose e risparmiando sulle norme di sicurezza. E magari, grazie ad un sistema dove la superficialità regna sovrana, fanno sberleffo dell’etica e della correttezza, con l’unico risultato che a pagare sono le vite umane.
Ezio Casati - Vicepresidente Consiglio Provinciale di Milano
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Dal sito de Il Fatto Quotidiano propongo questa videoinchiesta (pubblicata il 18 novembre scorso) sulla penetrazione della 'ndrangheta a Milano, soprattutto nel settore dell'edilizia e delle estorsioni.
Segnalo alcuni articoli pubblicati di recente:
Mafie, quello che Maroni non dice (di Lorenzo Frigerio - Liberainformazione)
Milano, rompere il muro dell'omertà. Intervista a Ilaria Ramoni , referente di Libera Lombardia
La lotta alle ecomafie protegge il territorio (di Ilaria Ramoni - Libera Lombardia)
E ora qualche notizia sul boss Vincenzo Mandalari di Bollate che ha organizzato il summit di 'ndrangheta al Centro Falcone e Borsellino:
filmato pubblicato il 22 novembre 2010
L'ARCI contro le dichiarazioni di Gasparri sul Centro Falcone e Borsellino (Il Giorno 23-11-2010)
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Catene da neve: polemiche sulla stampa circa presunti interessi dell'assessore provinciale De Nicola.
Gomme da neve (Repubblica Milano, 24-11-2010)
Catene obbligatorie, l'assessore in visita alla fabbrica (Corriere Milano, 24-11-2010)
Ai cittadini che hanno a cuore la vicenda Rho-Monza sorge un dubbio: l'ostinazione dell'assessore De Nicola nell'opporsi all'interramento del tratto autostradale padernese dipende forse da qualche motivo annesso e connesso?
I maliziosi dicono: "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca...".
Le autorità preposte (Provincia e Regione) si preoccupino in primo luogo di tutelare la salute pubblica.
NO RIQUALIFICAZIONE RHO-MONZA
SENZA INTERRAMENTO
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