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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi del 15/02/2017
Ricevo da Domenico Di Modugno (PCI) il seguente contributo:
Caro Giovanni,
Ti ringraziamo per lo spazio di discussione pubblico che hai aperto.
Brevi considerazioni sui temi d'attualità locale.
1) Le Metrotranvie Milano-Limbiate e Milano-Calderara-Seregno sono da troppi anni oggetti di fra istituzioni. Governo, Regione, Città metropolitana e Provincia di Monza e Brianza, Comune di Milano e non ultimi taluni enti locali.
Sono passati troppi anni. Anziché la luce si nota sempre di più il buio su queste opere pubbliche. La tramvia Milano Calderara Seregno è sostituita da un autolinea che impiega il doppio del tempo, pur limitata a Bresso e a Desio, rispetto all'antico tram.
La tramvia Milano-Limbiate sempre in attesa di riqualificazione.
Questo stato di cose hanno precise responsabilità. Occorre evidenziare in particolare da parte del Comune di Milano e l'inesistenza della Città metropolitana. Il comune di Milano con la cosiddetta "rimodulazione" pensa solo all'ambito urbano sopprimere, riducendo, modificando linee, orari e corse di tram e metro. La città metropolitana con le stesse modalità sopprime, cancella autolinee di collegamento da e per l'hinterland milanese. Tutto a vantaggio del traffico privato e di nuovi e più alti valori di pm 10.
A coronare il tutto sono i mancati trasferimenti dati dai profitti che Atm ha conseguito negli ultimi anni. Quindi i soldi ci sono.Questi soldi devono servire ai Lavoratori, ai studenti pendolari e non per speculare in borsa.
2) Carrefour. Fin da tempi remoti questa società commerciale ha barattato occupazione con superficie, orari lunghi e occupazione. I risultati sono stati minimi se non negativi. Oggi i francesi vogliono un nuovo baratto aumento delle superfici in cambio di licenziamenti.
Alla luce di questa sommaria considerazione la risposta da dare alla proprietà francese da parte dell'amministrazione comunale è uno sola. NO! Nessun ampliamento. L'amministrazione comunale pretenda un piano di investimenti, condiviso con i lavoratori , in grado rafforzare buona occupazione e rafforzamento della attuale struttura.
No alle nuove superfici per favorire un nuovo tessuto commerciale di negozi di vicinato e di quartiere.
3) "I furbetti del cartellino". Esprimiamo piena fiducia nella magistratura e aspetteremo il risultato a cui si perverrà.
Pur tuttavia qualche domanda si pone. Da quanto si desume il fenomeno era da tempo in auge. Quali provvedimenti disciplinari, previsti dalle norme dai contratti di lavoro, sono stati adottati dai responsabili, prima di affidare l'indagine alla polizia, nei confronti dei lavoratori indagati? Perché è stata incaricata la Polizia Locale di Paderno Dugnano per queste indagini anziché p.e. i carabinieri?
Sorge il dubbio che si voglia alzare l'ennesimo polverone, visto spesso in tanti anni, per squalificare l'intera categoria di lavoratori a cui va la nostra solidarietà.
Grazie.
Di Modugno Domenico
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Sull'edizione online del Giorno affiora il primo nome...
Il Giorno (15 febbraio): Paderno, furbetti del cartellino: scena muta davanti al gip
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Giorgio Rossetti, esponente della lista civica Insieme per cambiare, risponde ad alcune considerazioni dell'On. Ezio Casati (vedi post precedente).
Leggo con piacere che l’Onorevole Casati, anche se impegnato a Roma, segue quanto succede a Paderno Dugnano e si è sentito in dovere di partecipare al dibattito pubblico sui tre maggiori argomenti che in questi giorni animano la nostra città.
Per quanto riguarda il tram Milano-Limbiate si dice fiducioso sul mantenimento della tranvia e in “profonda sintonia” con l’assessore alla mobilità di Milano, Marco Granelli.
Premetto che non conosco l’assessore Granelli, ma personalmente non posso esprimere la stessa fiducia e sintonia dell’Onorevole Casati, quando leggo su Repubblica del 12 febbraio la seguente dichiarazione fatta dall’assessore, che riporto fedelmente:
“Stiamo lavorando con Regione e città metropolitana per mantenere la metro tranvia che per noi è essenziale – dice – momentaneamente verranno messi degli autobus sostitutivi Già in passato abbiamo ammodernato la linea e ora si tratta di raccogliere tutte le risorse per il progetto complessivo. O per lo meno per una parte”.
Mi piacerebbe chiedere all’assessore Granelli il significato di quel “momentaneamente” in termini di tempo: mesi?, anni?
Ora la questione dell’ammodernamento della tranvia è ormai decennale. Nel 2012 sono stati fatti degli interventi per poter continuare provvisoriamente l’esercizio, ma da allora nulla è stato fatto, anzi si è perso il finanziamento di 60 milioni dallo stato e il progetto di riqualificazione accantonato, per giungere ora allo scadere della proroga concessa dall’USTIF senza i soldi e senza un progetto.
Quanto tempo si dovrà aspettare ancora? Il momento delle parole e delle buone intenzioni è finito, quello che serve ora sono i fatti.
Non è accettabile la chiusura della tranvia senza un progetto definito, stanziato ed assegnato, e ieri i cittadini ne hanno dato dimostrazione, riempiendo i tram e le fermate di cuori con al loro interno un messaggio preciso:
NO alla chiusura della Milano-Limbiate
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Ricevo dall'addetto stampa dell'On. Ezio Casati (PD) il seguente contributo che pubblico volentieri:
QUALCHE RIFLESSIONE SULLE QUESTIONI DI PADERNO DUGNANO
dell’on.le EZIO CASATI
In questi giorni, leggendo come faccio solitamente i quotidiani e i settimanali di Milano e della mia città, mi è venuta voglia di diffondere il mio pensiero. Come avete potuto constatare in questi anni di mio impegno politico e parlamentare a Roma, lontano da Paderno, sulle questioni locali ho mantenuto un profilo volutamente riservato.
Questo per rispetto dei ruoli e perché mi sento pienamente rappresentato dalla mia Segretaria cittadina Paola Cattin e dalla mia Capogruppo consiliare del Partito Democratico Antonella Caniato. Diversi argomenti meritano però approfondimenti verso i quali mi sento di esprimermi e partecipare al dibattito pubblico.
Tranvia Milano-Limbiate
Inizio dal frecciarancio, la tranvia Milano-Limbiate. In queste settimane mi sono interfacciato, per informarmi meglio e per sensibilizzarlo, con l’assessore alla mobilità di Milano, Marco Granelli. Devo dire che mi sono sentito in profonda sintonia sul presente e sui progetti futuri dei trasporti dell'area metropolitana di Milano.
Il presente vede l’impegno del Comune di Milano, tramite ATM, per garantire che si possa debellare il rischio di fermare la linea tranviaria e trasferire su gomma il servizio.
Non mancano i rischi ma posso dire che guardo con fiducia al fatto che ATM possa intervenire per una messa a norma che garantisca la prosecuzione del servizio e in seconda fase che il Comune di Milano sostituisca la Città Metropolitana nella conduzione del progetto di riqualificazione. Un progetto che prevede di lavorare alleanza con la Regione Lombardia.
Anche su questo aspetto sono fiducioso.
Centro commerciale Carrefour: licenziamenti e ampliamento negozi
Questione ampliamento Carrefour. La prima riflessione: nel contingente momento, dove il gruppo Carrefour sta pensando ad una riduzione del personale, che colpirebbe anche il centro commerciale di Paderno, si chiede di ampliare l’area commerciale dei negozi. Vero è che supermercato e proprietà degli immobili sono soggetti diversi. So benissimo quanto però siano sinergici, allora i due soggetti trovino la soluzione per non far pagare ai lavoratori la voglia di aumentare o di conservare la competitività e la resa economica. Sarebbe, a mio avviso, paradossale avere un Centro commerciale rinnovato, ampliato, con un numero maggiore di negozi e attrattive ed allo stesso tempo un’ipermercato con personale ridotto e dipendenti lasciati a casa.
Sul progetto di ampliamento, io penso che lo stesso bisognerebbe inquadrarlo in un’ottica di equilibrio. Da un lato preservare le istanze di un’azienda che offre opportunità alla città, dall’altra il preservare e il migliorare i servizi di vicinato del nostro centro cittadino.
Sappiamo quanto “rendono alle casse comunali” queste cose. Si arrivi ad una scelta la più condivisa possibile e che vada a risolvere i molti problemi che in questi anni si sono accumulati. Ci sia sinergia tra crescita, sviluppo, uso del territorio e qualità della vita. Si faccia di tutto per non trasferire il centro della vita sociale di Paderno Dugnano nella "città artificiale" dei centri commerciali.
E su questo punto, la convenzione fra amministrazione comunale e proprietà, dovrebbe essere realizzata in una logica di sviluppo complessivo della città. L’amministrazione dovrebbe pensare di lanciare un bando – un concorso di idee – magari aperto anche al Politecnico e alla Facoltà di Architettura – per offrire alla città intera un sistema di servizi qualificato e rinnovato. Il progetto del centro commerciale come un’opportunità da condividere con l’intero territorio – a vantaggio – di tutta la comunità.
Furbetti del cartellino in Comune
Da ultimo, ritornando alle cronache locali dei giorni scorsi, il mio pensiero va ai "furbetti del cartellino" sospesi nel nostro comune.
I lavoratori comunali, resisi protagonisti di queste tristi vicende, sono gli unici responsabili in sede amministrativa ed eventualmente penale. Loro e soltanto loro risponderanno degli atteggiamenti ingiustificati e dannosi per la comunità. Non ci sfiori però minimamente né dare giudizi sommari né accomunarli a coloro che tutti i giorni adempiono al loro lavoro con correttezza e responsabilità. Per il mio lungo trascorso di amministratore comunale, iniziato da consigliere comunale e terminato da sindaco, ho potuto constatare che la maggioranza dei dipendenti del nostro comune lavora con impegno e serietà. Attendiamo quindi con fiducia il responso della magistratura.
Mi sento quindi di solidarizzare con tutti quei dipendenti e dirigenti che svolgono tutti giorni un lavoro eccellente e non devono essere accomunati e inseriti nel “tritacarne” assieme ai furbetti del cartellino!
Grazie per l’attenzione, con stima
On.le Ezio Casati
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