Creato da paginedistoria il 13/04/2007
Per riempire le pagine non scritte o scritte male dei nostri libri di Storia
 

FREE TIBET!

 
TIBET LIBERO

 

Non si possono boicottare le Olimpiedi di Pechino, lo chiede lo stesso Dalai Lama e sarebbe ingiusto nei confronti degli atleti che si sono preparati per dare il meglio nelle gare olimpiche. Ma proprio gli atleti, secondo la loro personale coscienza, possono lasciare un segno importante, un gesto morale che andrebbe ad affiancarsi a quello atletico... potrebbero infatti disertare la Cerimonia Protocollare della premiazione e rinunciare alla medaglia vinta sul campo. Sarebbe un segno di solidarieta' con il popolo del Tibet o piu' in generale con tutti coloro che vivono opressi dal governo cinese.

Con il passaparola e con la capacita' di diffusione della rete. possiamo cominciare a convincere gli atleti italiani!

 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

immagine

 

Le donne non ci vogliono più bene

perchè portiamo la camicia nera

Hanno detto che siamo da catene

hanno detto che siamo da galera.

  L'amore coi fascisti non conviene.

Meglio un vigliacco che non ha bandiera,

uno che non ha sangue nelle vene,

uno che serberà la pelle intera.

 

 

immagine

Navi d'Italia che ci foste tolte

non in battaglia ma col tradimento

nostri fratelli prigionieri o morti

noi vi facciamo questo giuramento.

Noi vi giuriamo che ritorneremo

là dove Iddio volle il tricolore

noi vi giuriamo che combatteremo

fin quando avremo pace con onore.

 

immagine

Iddio, che accendi ogni fiamma e fermi ogni cuore

rinnova ogni giorno la passione mia per l'Italia.

 

immagine

Vogliamo scolpire una lapide

incisa su l'umile scoglio,

a morte il marchese Badoglio

noi siam fascisti repubblican.

A morte il re

viva Grazian,

evviva il fascio

repubblican!

 

Vogliamo scolpire una lapide

incisa su pelle di troia,

a morte la casa Savoia

noi siam fascisti repubblican.

immagine

 

immagine

Per voi ragazze belle della via

che avete il volto della primavera,

per voi che siete tutta poesìa

e sorridete alla camicia nera,

per voi noi canteremo le canzoni

dei nostri vittoriosi battaglioni.

 

A noi la morte non ci fa paura:

ci si fidanza e ci si fa l'amor,

se poi ci avvince e ci porta al cimitero

s'accende un cero e non se ne parla più.

immagine

Vogliam morire tutti crocefissi,

per riscattare un'ora di viltà,

se ci restasse di vita un sol minuto

noi lo vivremo per un'eternità.

 

Battaglione "Barbarigo"

Barbarigo, Barbarigo,

battaglione dell'onore!

Brucia ed arde la tua fede,

la vendetta rugge in cuore.

---

Battaglione "Fulmine"

Fulmine! Scatto, Travolgo e Vinco

è la tua impresa.

Sotto la Morte con la rosa in bocca,

chi può fermare l'anima protesa

verso le stelle, quando l'ora scocca?

---

Battaglione "Lupo"

Maggiore De Martino, guidaci tu all'assalto,

terremo sempre in alto il nostro Tricolor.

"Iterum Rudit Leo" è il nostro motto;

serriamoci più sotto, salviamo il nostro onor.

 

immagine

Non deporrem la spada

non deporrem la spada,

finchè sia schiavo un angolo

dell'itala contrada.

 

Non deporrem la spada

non deporrem la spada,

finchè dall'Alpi al mare

non sventoli il tricolor.

 

immagine

Piazzale Loreto

il "momento fondante" dell' Italia democratica

 

Ultime visite al Blog

marinovincenzo1958pisani43eliogentegiodes84kiwaialbanofranceschelligrazzi.copiaconformeanquilletti1951nerocaribbeantradingarch.paolotarantinostelan3ubootGgrasso.samuelevkngoanted72
 
 

Ultimi commenti

 

...non omnis moriar

multaque pars mei

vitabit Libitinam.

 

immagine

In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa e il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo.

Comandante J.V. Borghese

 

FOIBA 

Vento 

pietre bianche 

e lacrime

sul rosso sommaco 

Nel  cupo verde del bosco 

improvvisa 

la nera voragine 

di un muto dolore   

che attende giustizia.

 

immagine

25 APRILE - SAN MARCO e la Festa del Bocolo

In occasione della festa del Patrono i Veneziani usano donare il "bocolo" (bocciolo di rosa) alla propria amata; sulle origini di questo dono conosciamo due ipotesi leggendarie.
Una riguarda la storia del contrastato amore tra la nobildonna Maria Partecipazio ed il trovatore Tancredi. Nell'intento di superare gli ostacoli dati dalla diversità di classe sociale, Tancredi parte per la guerra cercando di ottenere una fama militare che lo renda degno di tanto altolocata sposa. Purtroppo però, dopo essersi valorosamente distinto agli ordini di Carlo Magno nella guerra contro i Mori di Spagna, cade ferito a morte sopra un roseto che si tinge di rosso con il suo sangue. Tancredi morente affida a Orlando il paladino un bocciolo di quel roseto perché lo consegni alla sua (di Tancredi, non di Orlando) amata.
Orlando fedele alla promessa giunge a Venezia il giorno prima di S.Marco e consegna alla nobildonna il bocciolo quale estremo messaggio d'amore del perito spasimante. La mattina seguente Maria Partecipazio viene trovata morta con il bocciolo rosso posato sul cuore e da allora gli amanti veneziani usano quel fiore come emblematico pegno d'amore.


 

 

« Messaggio #103Messaggio #105 »

Sergio Ramelli ...presente!

Post n°104 pubblicato il 28 Aprile 2008 da paginedistoria

“Il 13 marzo 1975, verso le ore 13, Ramelli Sergio residente a Milano in via Amadeo 40, stava appoggiando il motorino poco oltre l'angolo con via Paladini nei pressi della sua abitazione. Veniva aggredito da alcuni giovani armati di chiavi inglesi: il ragazzo, dopo aver tentato disperatamente di difendersi proteggendosi il capo con le mani ed urlando, veniva colpito più volte e lasciato a terra esamine. Alcuni passanti lo soccorrevano e veniva ricoverato al reparto Beretta del policlinico per trauma cranico (più esattamente ampie fratture con affondamento di vasti frammenti), ferita lacero contusa del cuoio capelluto e stato comatoso. Nelle settimane successive alternava a lunghi periodi di incoscienza brevi tratti di lucidità e decedeva il 29 aprile 1975"

dagli Atti del Processo

---

Primavera a Marzo era entrata,
era entrata a Milano,
ne avvertivi il tepore
e tra il fumo e il cielo lontano
ne avvertivi la gioia
nella ragazza che tu
tenevi per mano.
Finalmente l'ultima campana,
è finita la scuola
anche per oggi potrai tornare
a casa tua per riposare
ma sotto casa,
davanti al portone,
ti attendeva la morte,
non me immaginavi l'assurda ragione.
Un colpo, due colpi e altri colpi sul capo,
finché non furon certi di averti finito
i loro volti eran coperti dal rosso
come il tuo volto dal sangue
che avevi già addosso.
La morte di un tempo aveva la falce,
la morte di oggi ha pure il martello,
lasciò la sua firma su quel muro di casa,
proprio di fronte al tuo cancello.

Per quarantasette giorni una madre
ha sperato e pregato accanto
al letto del figlio morente
fino a quando il suo cuore a ceduto
ma alla gente non importò niente.
Era morto un "Fascista",
non valeva la pena
guastarsi l'appetito
o rovinarsi la cena.
Era morto un "Fascista"
andava preso e sepolto
avevan paura anche,
di un morto.
Andava sepolto e dimenticato
perchè così vuole
la giustizia del proletariato
Era morto un "Fascista"
e andava in fretta sepolto,
avevan paura
anche di un morto.

ZPM

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963