poesia dalla finestra di angi a quella di cris
e io me la ricopio qui, perchè mi piace tanto...
Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi
spauriti, pronunciando sillabe sommesse
per timore di svegliare le cornacchie,
per timore di entrare
senza rumore in un mondo di ali e di stridi.
Se fossimo bambini potremmo arrampicarci,
catturare nel sonno le cornacchie, senza spezzare un rametto,
e, dopo l'agile ascesa,
cacciare la testa al disopra dei rami
per ammirare stupiti le immancabili stelle.
Dalla confusione, come al solito,
e dallo stupore che l'uomo conosce,
dal caos verrebbe la beatitudine.
Questa, dunque, è leggiadria, dicevamo,
bambini che osservano con stupore le stelle,
è lo scopo e la conclusione.
Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi.
dylan thomas
poesie
Inviato da: marta
il 07/11/2014 alle 02:52
Inviato da: virgola_df
il 01/05/2012 alle 10:30
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il 12/07/2010 alle 21:51