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Post n°62 pubblicato il 29 Agosto 2006 da stoico_epicureo
La prudenza è una delle quattro virtù cardinali, essa è la maggiore delle virtù valutative.
L'uomo prudente non è vigliacco o pavido, egli è invece capace di indirizzare le risorse a disposizione per il raggiungimento di un fine ultimo identificato.
Una scelta può essere etichettata come prudente o meno solo in funzione dello scopo che la medesima si prefigge di raggiungere. Senza l'analisi del fine si rischia di considerare imprudente l'uomo che compie azioni contro il comune pensiero a causa di differenti vedute sui fini ultimi dell'agire.
Zen
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