Creato da stoico_epicureo il 09/06/2006
Dopo l'ecpirosi

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Ultime visite al Blog

stoico.epicureola_voglio1pa.olettakaisersouzadaunfioreChiara.7403f.martorellikokkalaSignoraquasiperbenegaza64sidopaulslippery.zoneYMANEZ_DE_LA_FRONTERsot_hemmeling
 

 

Patologie

Post n°67 pubblicato il 05 Settembre 2006 da stoico_epicureo

Nella costante ricerca della soddisfazione compiamo sforzi enormi o al contrario pigramente attendiamo lo svilupparsi degli eventi, in ogni caso fiduciosi di raggiungere lo stato di equilibrio dei nostri sensi e della nostra anima.

Si dimostra come l'equilibrio dei sensi non equivale all'equilibrio dell'anima anche se mutuamente si influenzano.

La spiritualità offre cibo all'anima e il mondo offre cibo ai sensi, solo del mondo però arrivati ad un certo punto proviamo nausea.

Zen

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Speranza

Post n°66 pubblicato il 01 Settembre 2006 da stoico_epicureo

Tutti hanno qualcosa di incompiuto o qualche lavoro in corso che ne caratterizza l'esistenza.

Gli sviluppi degli eventi in corso o addirittura la manifestazione di eventi inattesi forieri di indizzare le situazione in fieri verso i lidi a noi avezzi è quanto tutti ci auspichiamo.

Questa speculazione forzata sullo scenario dai noi valutato come più favorevole, stante la visibilità limitata sugli eventi futuri di cui disponiamo, si chiama speranza.

Che cosa c'è di più stressante che fare le proprie mosse e osservare che sortiscano l'effetto sperato ? Questo atteggiamento è quanto di più deleterio e dannoso si possa immaginare per la nostra salute mentale.

L'unico vero beneficio lo otteniamo impegnandoci a fare bene le cose che dovevano essere fatte, e preparaci a farne di nuove, sempre al meglio delle nostre possibilità, qualora le mosse fatte non sortiscano gli effetti speculati.

Non bisogna sperare, occorre invece credere e avere fede o in se stessi o in Dio, assegnare al resto del mondo le carte per giocare la partita della nostra esistenza è un suicidio programmato.

Zen

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Egoismo

Post n°65 pubblicato il 31 Agosto 2006 da stoico_epicureo

Capita spesso di osservare alcuni di noi e riflettere sulla loro serenità, che sembra eterna ed immutabile.

Che cosa c'è dietro questa capacità invidiabile di essere felici in ogni momento ed in ogni situazione? L'analisi ha portato a concludere che si tratta di una scelta di convenienza quella che spinge i singoli a trarre soddisfazione e serenità grazie alla cura delle vicende che soltanto a loro accadono, quelle che hanno come denominatore comune la loro esistenza, in altre parole l'egoismo. Gli egoisti sono le persone più serene.

Tuttavia nella categoria dei felici rientrano anche coloro che si compiacciono assaporando il semplice fatto di essere e possedere qualcosa, tutto per loro è dono, ed essi sono sereni in quanto il loro fine è desiderare quanto essi posseggono, tuttaltro che egoisti.

Ecco quindi che l'egoista divente un essere felice a metà, perennemente in guerra con il mondo, mentre l'uomo saggio dal mondo che gli dona ciò che ha trae la sua felicità e mai con il mondo si metterà in conflitto, al contrario si adopererà affinchè lo stesso diventi foriero di soddisfazioni per chiunque.

Zen

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Adiafora

Post n°64 pubblicato il 30 Agosto 2006 da stoico_epicureo

Non è importante che cosa pensano gli altri di noi.

Chi sostiene questa tesi ritiene dunque superfluo il giudizio degli altri, per lo meno indifferente, al fine di raggiungere i propri scopi. Questo è un luogo comune che deve essere sfatato.

Dato il fine che si vuole raggiungere, il giudizio che gli altri hanno di noi è fondamentale.

Il giudizio di quelli che con le loro scelte determinano i varchi in cui si sviluppa la nostra esistenza è determinante, e spesso questi soggetti noi neanche li conosciamo.

Per contro potremmo considerare di grande valore il giudizio di qualcuno che erroneamente riteniamo essere determinante nello sviluppo della nostra esistenza.

Quanto sopra ci fa riflettere sull'affermazione iniziale, il giudizio degli altri ( di tutti) è un variabile che influenza in modo determinante lo sviluppo della nostra esistenza.

Il giudizio degli altri fa la differenza.

Zen

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Autopoiesi

Post n°63 pubblicato il 29 Agosto 2006 da stoico_epicureo

Qualcuno sosteneva che siamo noi stessi i depositari del nostro stesso benessere, ed è quindi assurdo cercare di ricavare la felicità all'infuori di noi stessi. In altre parole, la causa prima della nostra felicità risiede nel fatto stesso di acquisire piena consapevoleza del fatto che siamo vivi.

Per mantereci felici è quindi sufficiente preservare la vita che ci è stata donata.

Mi chiedo però se quello che serve per mantenerci in vita sia realmente a disposizione di ciascuno di noi, e al contrario mi chiedo come mai chi ha tutto a disposizione per mantenersi in vita, poi si priva della stessa in nome della ricerca della felicità.

Zen

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963