CHIMICA sperimentale
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Post n°24 pubblicato il 02 Aprile 2010 da paoloalbert
Prendendo spunto da uno dei numerosi video di Youtube (alcuni veramente molto interessanti), ho deciso di replicare una bella reazione redox fatta per elettrolisi, della quale parlerò la prossima volta. Per come l'ho fatta io, serve il seguente materiale:
- due carboni di storta di lunghezza opportuna (min. 10 cm) Posto il carbone come materiale multiuso per gli elettrodi in virtù della sua inerzia chimica, mi sono procurato due carboni di storta "per scriccatura" (cerca con Google questo termine...). Sono simili a quelli delle pile zinco-carbone, ma lunghi circa 30 cm e ramati in superficie; purtroppo non sono facili da trovare, ma il solito amico ha provveduto anche stavolta! Con una punta a tazza da 60 mm ed il trapano a colonna (indispensabile) ricavare un disco da un ritaglio di lastra di plexiglass spessa 12 mm, praticando poi due fori dell'esatto diametro dei carboni (6,5 mm) per il passaggio degli stessi. Come contenitore della cella va benissimo un becker cilindrico (senza beccuccio) da 120 ml, che si è dimostrato di diametro e capacità "strategica". Gli elettrodi non devono raggiungere il fondo della cella perchè occorre lasciare lo spazio per l'ancoretta, dato che l'elettrolisi viene condotta ponendo la cella sull'agitatore magnetico. Ho fatto un discorso lungo per una cosa semplice! Però una celletta ben fatta ripaga abbondantemente e invoglia a sperimentare, mentre un accrocco che sta in piedi in qualche modo magari anche funziona ma agisce (almeno nel mio caso) in maniera opposta...
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