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Un blog creato da per_padre_paolo il 11/06/2008

Padre Paolo

Quando il Signore chiama...

 
 

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Messaggi di Giugno 2008

Tu es Sacerdos in aeternum 

Post n°16 pubblicato il 13 Giugno 2008 da pinosilvestre1
 



Alla memoria di Padre Paolo, Sacerdote in eterno.

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 13 Giugno 2008 da per_padre_paolo
 

  Quale il segreto di tanta riuscita nella vita di Paolo? Ce l'ha rivelato egli stesso in un artico­lo pubblicato su "PRESENZA VINCENZIANA" nel maggio 1986 (pag. 14-16). Ecco i passaggi più im­portanti.

  "Se dovessi presentare a un gruppo di giovani o di preadolescenti la vocazione, partirei dalla mia esperienza personale, e, attraverso questa, cerche­rei di spiegare i motivi che mi hanno indotto alla grande scelta.

  La mia vocazione, questo grande dono, è nata quando avevo 22 anni, ora ne ho 31. A dire il vero è sempre rimasta latente, ma non è mai svanita; forse non avevo il coraggio di decidermi al grande passo; nessuno mai mi aveva fatto una proposta chiara, nessuno mai mi aveva detto esplicitamente: "Vieni e seguimi!". Finalmente il Signore, stanco for­se della mia indecisione e dei miei timori, è inter­venuto Lui nella mia storia, ha sovvertito tutti i miei piani, mi ha afferrato e ha dato una svolta de­cisiva alla mia vita. Avevo allora 24 anni... e il Si­gnore vinse la battaglia su di me.

  Ebbene, cosa posso dire di quest’avventura? Posso dire che quando Dio chiama un giovane a realizzarsi in Cristo attraverso la consacrazione nel dono di sé ai fratelli, gli fa una proposta di vita e di gioia unica al mondo.

  Ed è questa gioia che io oggi voglio irradiare a tutti i giovani come me e ai ragazzi che qui, a Lec­ce, come me sono alla ricerca del senso da dare alla vita, di una realizzazione in Cristo.

  A volte comunicare la gioia di essere sacerdo­te, e quindi di essere realizzato in Cristo, è difficile, quasi fosse riservato solo a Dio, autore di ogni chiamata.

  Se conoscessero il grande dono del Sacerdozio molti giovani oggi non esiterebbero a lasciare tutto per realizzarsi in Cristo.

  Sicuramente Dio continua a chiamare i giova­ni a donare a Lui la loro vita per sempre, ma spes­so essi hanno nel cuore quella grande paura che prendeva me nel 1977 quando, di fronte alla chia­mata di Cristo, pensavo: "...ma io amo la vita, sono giovane, sarò felice? Non è forse troppo difficile per me? Riuscirò a perseverare su questa strada?...". In­vece Lui ha fatto grandi cose in me, mi ha spianato la strada introducendomi nel suo amore.

  Allo stesso modo tanti ragazzi, che pure hanno intercettato la chiamata di Dio, sono timorosi, han­no paura.

  No, cari ragazzi, non dovete temere, anzi dove­te rischiare con molta generosità perché è Lui che inizia, è Lui che fa, è ancora Lui che porta a com­pimento.

  E' in questo che consiste l’amore, nello scoprir­si dono per un mondo migliore.

  Sappiate che Lui chiama come e quando vuo­le, non ci sono età. Non è vero che solo gli adulti o i maggiorenni sono capaci di ascoltare l'invito di Dio; lo Spirito soffia dove vuole, pertanto non ab­biate paura e non ponete limiti nè ostacoli al pro­getto di Dio.

  Non ponetevi molti interrogativi dinanzi all’in­vito di Gesù. Piuttosto pregate ed innamoratevi di Lui; allora il vostro «sì» a Lui sarà una risposta di amore e non una infatuazione, sarà una vera rea­lizzazione, sarà la scoperta del tesoro dinanzi al quale saprete rinunziare a tutto. La vera motivazio­ne che mi ha portato a scegliere Cristo e quindi a donarmi a Lui è stata la certezza che in Lui avrei trovato la mia piena realizzazione.

  Ebbene dal 30 giugno 1984 sono Missionario Vincenziano realizzato in Cristo e di questo ne sono contento.

  Oggi realizzo la mia vocazione presso il Semi­nario Vincenziano di Lecce con alcuni ragazzi. Con essi condivido la mia vita, la mia vocazione, la mia gioia di essere prete.

  A questi ragazzi cerco di dare il meglio di me stesso, di comunicare loro quel Cristo che realizza l'uomo e che io in prima persona sono chiamato ad amare.

  I ragazzi di oggi non hanno bisogno di belle parole, ne ascoltano fin troppe; essi sono alla ricer­ca di modelli a cui rifarsi, di uomini credibili per la loro testimonianza."

  Siamo convinti che con questo scritto padre Paolo intendeva semplicemente offrire un con­tributo alla causa della pastorale vocazionale e non si accorse di aver fatto dono, a quanti lo avrebbero letto, di una splendida testimonianza di vita sacerdotale autenticamente vissuta.

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 13 Giugno 2008 da per_padre_paolo
 

Caro padre Paolo,

ci hai lasciato per il cielo. Sento la tua dipartita e non sono l'unica a sentirla. Ricordo di averti senti­to, per telefono, poche settimane prima del tuo trapasso.Con parole colme di fede, che solo la nobiltà di un animo come il tuo poteva esprimere, mi hai ap­pena accennato le tue sofferenze, ma più ti sei preoccupato delle mie e con voce debole e fioca hai mormorato, come sempre: "Coraggio, io sono con te".

Nella delicatezza del tuo cuore ti sentivi, anzi lo eri, più che mai, unito all'immensa schiera del­l'umanità sofferente dai mille nomi e volti.

Nel tuo essere debole mi si è rivelata, all'istan­te, un'immagine forte "la potenza della Croce del­l'Uomo Dio", che ti solleva prendendoti per mano, mettendosi in tuo ascolto e ti ripete che nel dolore non sei mai solo.

Da questo tuo gesto d'amore ho ancora una volta constatato che la forza nasce dalla fede del debole, dell'indifeso, del povero, dell'ammalato, perché questo è Cristo.

Padre Paolo, ora che il tuo viaggio terreno è finito e consapevole hai accolto il richiamo del Padre che ti ha portato a vivere nel suo regno di gloria, ricordami assieme a tutte le persone che hai amato e grazie di tutto il bene che mi hai fatto.

(sig.ra Nenè Ozza,

di Alliste- Lecce)

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 13 Giugno 2008 da per_padre_paolo
 

Il nostro caro padre Paolo ci ha la­sciati, non è più tra noi e ci sembra impossibile non rivederlo mai più.

Ognuno conserva nel cuore, come un prezioso regalo, quello che la memoria gli consegna: il ri­cordo di un gesto, di un sorriso, di un'esortazione; ritornano alla mente incontri comunitari, liturgie da Lui presiedute, durante le quali padre Paolo sia che si rivolgesse agli adulti che ai bambini, sembrava parlasse a ciascuno di loro in particolare.

Chiunque ha avuto il privilegio di godere della sua confidenza ha perduto un carissimo amico; i suoi ragazzi della Scuola Apostolica hanno perduto un "educatore infaticabile e sensibile", i giovani un "confidente e un compagno forse più allegro e scan­zonato di loro", i parrocchiani un "pastore disponi­bile e premuroso".

Non vogliamo farci sopraffare dalla commo­zione e dal pianto, al contrario: vogliamo ricordare padre Paolo per quello che è stato, un giovane Sacer­dote entusiasta della vita, di quella vita che, con esuberanza proclamava a gran voce segno concre­to di come si realizza una vocazione e, con coeren­za, si offre in missione per servire in mezzo agli uo­mini. Una vita consumatasi in fretta, nel segno di un fede profonda, comunicata con trascinante cer­tezza. Questa fede in Cristo Gesù, che a tutto dà si­gnificato e tutto rifonda, ci fa fiduciosi che il nostro caro padre Paolo vive già da adesso nella gioia del Pa­dre, laddove ogni velo cade, e ogni mistero si chia­risce.

(G. Vigneri)

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 13 Giugno 2008 da per_padre_paolo
 

Padre Paolo è di­ventato subito l’amico di tutti per la sua giovane età, per il suo carattere aperto e il suo volto espres­sivo, ma soprattutto per la forza interiore che gli dava Dio. Era una persona coraggiosa, che aveva saputo rinunziare a tutto ciò che aveva per donare agli altri la propria vita. Era amato come un padre dalla Scuola Apostolica, dalla Scuola Media, dove insegnava, da tutta la Comunità parrocchiale del­l'Idria. Era sempre allegro, disponibile, buono con tutti. Per molti parrocchiani era oltre che sacerdo­te, amico e fratello. Amava soprattutto i bambini e i giovani, ma non dimenticava mai gli anziani di Casa Betania.

(Enrica ed Eugenia Lezzi)

 
 
 
 

Questo blog nasce per raccogliere le testimonianze (ricordi, fotografie) di tutti coloro che hanno conosciuto padre Paolo Monterisi, Missionario Vincenziano originario di Trani scomparso all'età di 34 anni il 1 giugno 1988 stroncato da un male incurabile.

 

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PREGHIERA DEI VINCENZIANI

Signore fammi buon amico di tutti,
fa che la mia persona ispiri fiducia:
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce lontano da Te,
a chi vorrebbe cominciare e non sa come,
a chi vorrebbe confidarsi
e non se ne sente capace.
Signore aiutami,
perché non passi accanto a nessuno
con il volto indifferente,
con il cuore chiuso,
con il passo affrettato.
Signore, aiutami ad accorgermi subito:
di quelli che mi stanno accanto,
di quelli che sono preoccupati e disorientati,
di quelli che soffrono senza mostrarlo,
di quelli che si sentono isolati senza volerlo.
Signore, dammi una sensibilità
che sappia andare incontro ai cuori.
Signore, liberami dall'egoismo,
perché Ti possa servire,
perché Ti possa amare,
perché Ti possa ascoltare
in ogni fratello
che mi fai incontrare.
 

 
 
 
 

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