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Criticare Israele non è in contrasto con la celebrazione del ricordo.
Inquieta, anche, se è nel segno dei tempi, dover constatare che anche Guido Guastalla, è stato contagiato dal male moderno: il fondamentalismo.
Non sappiamo spiegarci in altro modo il suo intervento sul tirreno del 13/2, in merito allo spettacolo “La voce dei sommersi, i ricordi dei salvati". di Sergio Nieri, Fabio Marchiori e Pardo Fornaciari.
Che cosa centra la Shoah con l’attuale politica internazionale?
Non è certo questa immane e orribile tragedia europea che autorizza il governo d’Israele nella sua politica d’annessione e colonizzazione di terre palestinesi, a chiudere nei Bantustan la sua popolazione, uccidere civili per ritorsione mirate, (però sbaglia spesso la mira e uccide donne e bambini), e quando è il caso si avvantaggia con aggressioni preventive.
Chi autorizza questi squilibri internazionali è la potenza militare dell’esercito israeliano, e soprattutto la protezione del governo Usa che garantisce col suo enorme arsenale bellico, l’alleato mediorientale.
Così stanno oggi le cose, e in democrazia vige il diritto di critica contro le guerre e le occupazioni militari; almeno a Sinistra.
Guido Guastalla, ovviamente, essendo di destra, ha pieno diritto di ritenere condivisibile la militarizzazione e la guerra d’occupazione d’Israele, ma non ha diritto di lanciare ingiurie pesantissime, contro chi non la pensa come lui.
Le accuse d’antisemitismo e/o d’alimentare sentimenti antisemiti sono assai gravi, essendo il razzismo la peggiore perversione dell’umanità. Ma è un’accusa che forse potrebbe a maggior ragione essere rivolta contro di lui; non giova mai, ne è corretto identificare la politica d’Israele con i cittadini e le cittadine israeliane e tantomeno con tutti gli ebrei, né mi risulta che chi è di destra e difende Israele abbia un tasso d’ebraicità superiore.
Meraviglia che una persona colta e intelligente confonda le responsabilità dei governi con la responsabilità dei suoi cittadini; le responsabilità individuali con quelle di un popolo intero.
Da tempo siamo tra coloro che si schierano con le popolazioni israeliane e palestinesi, contro i signori della guerra che fomentano e alimentano il fondamentalismo, certo due popoli due stati oggi è un obbiettivo lontano, ma è l’unica soluzione affinché i bambini e le bambine d’entrambe i popoli, abbiano un futuro di serenità, che oggi non conoscono in Palestina.
Daria Faggi e Paolo Gangemi
cordialmente a Sinistra.
Livorno 13 febbraio 2008
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