Creato da schiava_di_a il 04/07/2010

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INQUIETUDINE..2. 12 giugno

Post n°10 pubblicato il 04 Luglio 2010 da schiava_di_a

Un po’ sorrido scrivendo, perché immagino quanto la foto che accompagna questo post e il post stesso possano apparire fuori luogo, nel diario di un amore. Non mi interessa, così sono..come appaio. Per questo ci vuole un mastro cordaio per saper capire che i tanti nodi che sembrano un groviglio insensato sono tratti della stessa corda. L’inquietudine dei sentimenti dimora in questi giorni assieme all’inquietudine data da ciò cha accade nel mio Paese e che accade tra l’indifferenza degli ignavi e le poche urla dei coscienti. Mi chiedo quanti stiano pensando con terrore al 1923, quando Benito Mussolini avviò il varo delle leggi sulla stampa, iniziando il percorso tragico della nostra storia. A soli 63 anni la nostra Repubblica, poche ore fa è morta. La legge imposta ricorrendo alla fiducia, fatta passare dagli affabulatori come una legge di trasparenza e di tutela della privacy di ognuno, è in realtà la legge di tutela della privacy degli affari politici, dell’illegalità. Questa legge uccide la libertà di indagare sui reati e la libertà dei cittadini di sapere, di essere informati. Il vaglio delle notizie “sensibili” dovrà passare per il governo…esattamente come allora. Dicevate  mio Signore l’altra sera cenando a quel tavolo sul mare che questo è ciò che vogliono gli italiani. Io credo invece Amore mio, che gli italiani non stiano capendo, soddisfatti come beoti per l’acquisto del loro I-Pad, contenti nell’imitazione della vita di altri, nella recita della libertà. Non sentono la concentricità di un attacco graduale, capillare e continuo, concentrati sul culto del capo a cui si demanda la cosa pubblica; la Res Pubblica trasformata in cosa propria, da fagocitare e spartire con parenti ed amici. Ora però non si tratta più solo di questo, ora il morso ha cambiato la stretta. L’intercettazione telefonica rompeva la riservatezza non della gente comune, ma di chi  ha il “privilegio” di agire senza regole ne leggi, e i privilegiati questo lo hanno ben capito. Come per le auto di potere..si oscurano i vetri e chi è dentro vede, ma non accade il contrario. L’opacità è necessaria al potere ed è al polo opposto della Democrazia. Per intercettare un parlamentare occorrerà chiedere il via libera alla Camera di appartenenza, per intercettare un membro del clero bisognerà chiedere il permesso alla Diocesi, per scrivere di ciò..il permesso al Governo. E’ come nel Medio evo, clero e nobili, è come nel luglio del 1923. Muore giovane la nostra Democrazia e io mi sento piena di rabbia e impotenza. Su questo orrendo palco ringraziano: la mafia, la camorra, la sacra corona unita, la ‘ndrangheta, i trafficanti di droga, i pedofili, gli intrallazzatori, il vaticano, i truffatori, gli appartenenti alle cricche passate, presenti e future, le massaggiatrici e le accompagnatrici dei suddetti, le mogli in affari, i servi ed i lacchè: è cessato ogni rischio che i loro nomi compaiano sui giornali, che le loro intercettazioni vengano ascoltate e giudicate dai cittadini. E da sotto, dalla platea, l’ italietta cosa farà? Mah..andrà da Ikea, comprerà le scarpe ai saldi  e un nuovo telefonino che non saprà neanche usare, gioirà..perchè in questi giorni non sta accadendo quanto sopra..questi giorni ci sono i mondiali!!!! Tutti felici e pieni di oggetti tirati dall’alto nel loro recinto, come si tirano le patate avanzate ai maiali così che siano sazi, grassi, dormienti. Forse sono maiale anche io, ma in platea a leccare le briciole non ci sono mai stata e so che lo sdegno di queste ore si trasformerà in ogni azione a me possibile, lo scriverò, farò disobbedienza civile, diffonderò gli articoli della stampa estera che da giorni urla nel mondo l’allarme per ciò che sta accadendo in Italia, prenderò mia figlia e la porterò in un posto tranquillo dove potrò parlarle e spiegarle che nessuno può privarla della sua libertà.  Amo la storia e anche il mio paese in fondo, e so che la storia non è mai già scritta.

Mi sono sfogata e di nuovo sorrido al pensiero di chi leggendo potrà pensare all’ironia di una schiava che parla di libertà. Questo non lo spiegherò, forse un’altra volta mi andrà di far capire la differenza tra essere resi schiavi e decidere di appartenere come estremo atto di amore, di fiducia e di riconoscimento..decidendo, e non subendo, una devozione predisposta dalla natura.

 
 
 
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