Area personale
Tag
Menu
« Una fotografia. | NENJA » |
RICORDI.
Post n°18 pubblicato il 09 Novembre 2012 da brain_on
Notai che l'anziana signora stava canticchiando … forse proprio quella filastrocca. Non mi fu difficile leggere a distanza le parole di quella nenia che riconobbi subito. Era la stessa che avevo nella mia memoria, nei miei ricordi più reconditi. La vecchietta se ne stava li, dondolandosi sulla sediola avanti e indietro tutta da sola, sorridente forse dei tempi che furon e dei tanti bei ricordi di gioventù, presumo. Contemporaneamente stava curando dei funghi bellissimi, probabilmente per prepararli alla cottura. Notai i suoi gesti, che parevano esser come spontanei e naturali, ma era evidente una sorta di sapienza dei movimenti per la certosina precisione. Feci anche caso all'espressione del suo rigato viso, in cui intravidi una sorta di delusione, quindi forse il suo, era un sorriso amaro.
Mi venne come spontanea, un'assonanza tra la sua espressione fatta di profonda delusione, con ciò che forse provarono i maestri d'armi del '400, quei pochi al mondo a conoscere la famosa stoccata da 200 monete, una sorta di danza letale per l'avversario malcapitato, fatta di movimenti fulminei ed affascinanti oltre che, inevitabile ed imparabile mossa di fioretto; quella senzazione che li immergeva, dicevo, nel più completo disagio, nel periodo in cui alla maestria di lame lucenti e di rispetto tra galantuomini, fu fatto spazio a fredde armi da fuoco, senza alcun rispetto e con assoluta indifferenza, declassando ciò che era arte allo stato puro, alla stregua di un semplice sport per stupidi nobil rampolli arricchiti. Così pensai forse che la dolce vecchina, esprimeva anche la propria profonda delusione nel constatare ogni giorno sempre più, l’arte della cucina d’altri tempi, che si inventava cibi gustosissimi nonostante la probabile mancanza di materia prima, oggi concede sempre più spazio a fast food e cibi cotti o precotti, pronti in pochi minuti al risuonar della campannella ... si, quella del microonde ... E che sempre meno donne eran disposte a sacrifizi a volte consueti per i tempi passati, per l'educazione e la salvaguardia dei propri stessi figli, delegando, concedendo, rimandando fino ad infischiarsene, constatando poi solo quando non v'è più rimedio, che ciò che ora è ormai cresciuto, non è diventato ciò che si voleva ... Sacrifici che lei nobilmente fece per i propri figli e per quelli di tutta la comunità. Un senso di tenerezza mi pervase in cuor. |
Inviato da: brain_on
il 26/02/2017 alle 10:39
Inviato da: perpuro_caso
il 25/02/2017 alle 17:08
Inviato da: brain_on
il 25/07/2016 alle 12:22
Inviato da: sols.kjaer
il 24/07/2016 alle 23:03
Inviato da: brain_on
il 22/12/2015 alle 11:03