Creato da parik70 il 22/08/2005
qui scrivo le mie poesia, dopo il foglio

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

roccodivagnofammentrasabrina823darklady81_1503lacky.procinojasmy.aAnc0ra_e_sono_7Amore_e_LibertaDgVoiceFr4elparik70dolce_deciso_77scorpioncina982micia_maramedea780
 

Ultimi commenti

Ciao Parik,ho letto con attenzione cosa Castro ha...
Inviato da: Anonimo
il 02/12/2008 alle 20:59
 
grazie
Inviato da: Anonimo
il 03/02/2008 alle 12:25
 
Molto interessante.... ti linkerò al mio!
Inviato da: InLoop
il 01/07/2007 alle 12:35
 
AHAHAHAHAH!!!! Poesia alla Bukowski... E stu...
Inviato da: karma.koma
il 01/03/2006 alle 23:35
 
engines grazie. passaparola...aggiungo quando ho
Inviato da: parik70
il 24/08/2005 alle 19:32
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« una mia foto d' un amico...Messaggio #12 »

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 30 Settembre 2006 da parik70
 

Mariella lasciava scorrere sempre troppa acqua dal rubinetto mentre teneva le mani sotto a sciaquar i quattro piatti serviti per la cena. Ascoltava l' accendino stridere ogni tanto nella stanza accanto e così lasciava il suo pensiero volare fin in quella stanza non lontana ma distante dai suoi occhi, dove P. sedeva a fumare.
Era la sua passione immaginarselo agl' occhi in quei piccoli gesti, come teneva la canna in mano o i tratti della bocca mentre inspirava ed espirava il fumo credendosi un gran figo e poi, se capitava di raggiungerlo, trovarlo in una posa un pò diversa da quella che lei s' era immaginato la lasciava col cuore dolente, subito si faceva abbracciare e così la storia della sua piccola delusione era risolta presto.

Non capitò così quella volta in cui una voce si mescolò allo sciabordio del lavandino e piano piano, insinuandosi dalle orecchie nella testa, divenne un motivo cantato dall' altra stanza che faceva press' a poco così:



"...lungo come l' amore che non so fare,

Signorina se non le dispiace
mi faccia il caffè!

Spero non la farà soffrire
il tempo dell' attesa,

lungo lo voglio...

imparare a sostener!"



"Mariè, sono cantante, vero...?"

"Sì...e come mai canti così?!?": s'era fatta vedere alla soglia del limitar delle due stanze, con un ticchettare di tacchi che preannunciava l'arrivo di tutto il suo portamento: bellissima, con le mani ancora leggermente bagnate, poggiata allo stipite col fianco sinistro, lo straccio e il bicchiere che asciugava mentre lo guardava dritto negl' occhi, le maniche della blusa alzaze fino al gomito, non un centimetro di più.

"Sì o no...?"

"Che cosa?"

"Sono cantante o no?!?"

"Cantante, preparati!"


Avremmo avuto la notte più linga, quella che sembra finire e che l'alba chiude all' improvviso, lasciando quello che è stato fatto al passato e il futuro al sole che spunta dietro l'angolo del grattacielo Miriaci.
Ah, che storia, che storia allucinate ammazzare qualcuno.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog