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Creato da poeta_magico il 18/12/2007
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« Questo amore | Felicità » |
Alcune poesie
» La luce della sera
La sera,
Quegli uccelli che si parlano, indefiniti,
Che si mordono, luce.
La mano che s’è mossa sul fianco deserto.
Siamo immobili da molto tempo.
Parliamo sottovoce.
E il tempo resta attorno a noi
come pozze di colore. [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]
» Una pietra
Un fuoco avanza davanti a noi.
A tratti scorgo la tua nuca, il tuo viso,
Poi, soltanto la fiaccola,
Soltanto il fuoco massiccio, il mascheretto dei morti.
Cenere che ti stacchi dalla fiamma
Nella luce della sera,
Oh presenza,
Sotto la tua volta furtiva accoglici
Per una festa oscura. [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]
Noli me tangere
Esita il fiocco nel cielo blu
Nuovamente, l’ultimo fiocco della grande neve.
Ed è come entrerebbe nel giardino quella che
Aveva ben dovuto sognare ciò che potrebbe essere,
Quello sguardo, quel dio semplice, senza ricordo
Della tomba, senza altro pensiero se non la felicità,
Senza altro avvenire
Se non la sua dissipazione nel blu del mondo.
“No, non toccarmi”, le direbbe,
Ma anche dire no sarebbe luce. [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]
Il cuore, l'acqua non intorbidita
Sei allegra o triste?
– Come saperlo,
Salvo che nulla pesa
Al cuore senza ritorno.
Nessun passo d’uccello
Su questa vetrata
Del cuore attraversato
Da giardini ed ombra.
Un pensiero di te
Che ha bevuto la mia vita
Ma tra queste foglie
Nessun ricordo.
Sono l’ora semplice
E l’acqua non intorbidita.
Ho saputo amarti,
Non sapendo morire? [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]
Che afferrare se non chi sfugge
Che afferrare se non chi sfugge,
Che vedere se non chi s’oscura,
Che desiderare se non chi muore,
Se non chi parla e si lacera?
Parola a me vicina
Che cercare se non il tuo silenzio,
Quale bagliore se non profondo
La tua coscienza sepolta,
Parola diga materiale
Sull’origine della notte? [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]
La notte d'estate
Sei stata scolpita su una prua,
il tempo ti ha corrosa come avrebbe fatto la schiuma,
ha chiuso i tuoi occhi in una notte di tempesta,
ha macchiato di sale il tuo seno quasi nudo.
O santa dalle mani bruciate, ravvivate
dall'offerta di qualche fiore ancora,
santuario dello sparso e del fugace
in fondo a campi seminati a ruggine.
Quanto sonno nella tua nuca china,
quanta ombra, nelle foglie secche sul selciato!
Si direbbe la nostra stanza d'un altr'anno,
lo stesso letto ma le persiane chiuse.
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Inviato da: foscarina_0
il 16/09/2008 alle 10:51
Inviato da: poeta_magico
il 17/07/2008 alle 09:08
Inviato da: sonnygirl76
il 16/07/2008 alle 09:37
Inviato da: Ladybaby23
il 10/07/2008 alle 11:17
Inviato da: sonnygirl76
il 25/06/2008 alle 20:49