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Piadina

Post n°57 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da poeta_magico
 

Il padre gli morì assassinato quando egli aveva solo 12 anni; a questo lutto si sommarono altre tragedie familiari (tra cui la morte della madre), che influenzarono profondamente la sua vita, la sua visione del mondo e la sua poetica. Straordinario erudito, capace, nella sua costante opera di rinnovamento, di frantumare il discorso letterario in fugaci impressioni, ci ha lasciato una golosa descrizione della preparazione della piadina romagnola:

“E tu, Maria, con la tua mano blanda
domi la pasta, poi l'allarghi e spiani
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna e sulle opache mani
tu me l'arrechi e me l'adagi molle
sul testo caldo, e quindi t'allontani.
Io la giro e le attizzo, con le molle,
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite, e si rigonfia in bolle
e l'odore del pane empie la casa.”

Semplice la preparazione della piadina.
Impastate farina, strutto (burro o margarina) e poco sale con un cucchiaio di legno unendo acqua fino ad avere un composto morbido ed omogeneo. Formare delle pagnotte e stenderle con il matterello, allargandole a poco a poco fino ad ottenere una forma tonda e schiacciata. Diversi gli strumenti di cottura: la graticola, l'arola del camino, la stufa e le lastre di roccia o pietra arenaria appoggiate sui treppiedi sopra al fuoco. La piada va preparata e gustata espressamente calda, farcita al suo interno a piacere con formaggi, salumi ed erbette.


La poesia è sempre con me martedì 12 inizio il corso di ballo sala e bachata base. Finita la lezione vado a mangiare qualcosa prima della serata e cosa ti trovo sul lato destro della parete questa poesia.
Ciaoo

 
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