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Il meglio

Post n°18 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Il meglio che possediamo
non lo si può dare,
non lo si può dire
e neanche scrivere.

Il meglio del tuo animo
niente lo può lordare.
Risplende profondo laggiù
per te e e per Dio solamente.

È il colmo della nostra ricchezza
che nessun altro possa raggiungerlo.
È il tormento della nostra miseria
che nessun altro possa averlo.

 
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La pioggia nel pineto

Post n°17 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

Ha una sapore di antologia delle superiori dove anche le cose più belle rischi di odiarle. Però me l'hanno mandata alle 15:26 e io non posso non pubblicarla.
Ciao

 
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Le nove porte

Post n°16 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Guillame Apollinare è al fronte, nella guerra 15-18; da lì invia a due donne diverse, Lou e Madeleine, a breve distanza di tempo, le due versioni de "Le nove porte" non immaginandio di certo che dopo pochi anni tutto il mondo avrebbe scoperto che era stato un tantino ...paraculo.....


Le nove porte ( per Lou)


Sogno d'averti notte e giorno fra le braccia
odoro la tua anima che sa di lillà

O porte del tuo corpo
sono nove e le ho aperte tutte
o porte del tuo corpo
sono nove e per me si son tutte richiuse

Alla prima porta
la Chiara Ragione è morta
fu ti ricordi il primo giorno a Nizza
il tuo occhio di sinistra scivola come una biscia
fino al mio cuore
e ancora si riapra la porta del tuo sguardo di sinistra

alla seconda porta
tutta la mia forza è morta
fu ti ricordi in una locanda a Cagnes
il tuo occhio di destra palpitava come il mio cuore
le tue palpebre battono come batte la brezza un fiore
e ancora si riapra la porta del tuo sguardo di destra

alla terza porta
ascolta batter l'aorta
e tutte le mie arterie gonfie soltanto del tuo amore
e ancora si riapra la porta del tuo orecchio di sinistra

alla quarta porta
ogni primavera mi scorta
e teso l'orecchio ascolta dal bel bosco
salire questa canzone d'amore e di nidi
così triste per i soldati in guerra
e ancora si riapra la porta del tuo orecchio di destra

alla quinta porta
è la mia vita che ti regalo
fu ti ricordi in treno di ritorno da Grasse
e nell'ombra vicino vicino pian piano
la bocca tua mi diceva
parole di dannazione così perverse e tenere
ch'io mi domando o mia anima ferita
come allora potei senza morire udirle
o parole così dolce così forti che quando ci penso mi sembra di toccarle
e ancora si apra la porta della tua bocca

alla sesta porta
la putrida tua gravidanza o Guerra abortisca morta
ecco tutte le primavere in fiore
ecco le cattedrali col loro incenso
ecco le tue ascelle col loro divivno odore
e le tue lettere profumate ch'io fiuto
per ore e ore
e ancora si riapra la porta della tua narice di sinistra

alla settima porta
o profumi del passato che un soffio d'aria trasporta
effluvi salini davano sapor di mare al tuo labbro
odore marino odor d'amore sotto le nostre finestre moriva il mare
e l'odore degli aranci t'avvolgeva d'amore
tutta rannicchiata fra le mie braccia
quieta e dolce e tenera
e ancora si riapra la porta della narice di destra

all'ottava porta
due angeli paffuti vegliano su rose tremanti che sopportano
il cielo delizioso delle tue reni elastiche
ed eccomi armato d'una frusta fatta di raggi di luna
gli amorini incoronati di giacinto arrivano a schiere
e ancora si riapra la porta del tuo sedere

Alla nona porta
bisogna che che l'amore stesso ne sorta
vita della mia vita
mi unisco a te per l'eternità
e attraverso l'amore perfetto e senza collera
giungeremo nella passione pura o perversa
come meglio si vorrà
a saper tutto a veder tutto a udire tutto
ho rinunziato a me stesso nel segreto profondo del tuo amore
o porta ombrosa o porta di vivo corallo
fra le due colonne di perfezione
e ancora si riapra la porta che le tue mani sanno così bene aprire



inviata a Lou , dal fronte, in una lettera del 13 maggio 1915

Le nove porte ( per Madeleine)


Questo poema è per te sola Madeleine
è uno dei nostri primi componimenti del nostro desiderio
è il nostro primo poema segreto
Oh amore mio
Il giorno è dolce e la guerra è così dolce! Se si dovesse morirne!!!

Tu l'ignori mia vergine? nel tuo corpo ci sono nove porte
ne conosco sette e due mi sono celate
ne ho prese quattro vi sono entrato non spero più di uscirne
poiché sono entrato in te attraverso i tuoi occhi stellati
e attraverso le tue orecchie con le Parole a cui comando e che sono la mia scorta

Occhio destro del mio amore prima porta del mio amore
ella aveva abbassato la tenda della sua palpebra
le tue ciglia erano schierate davanti come i soldati neri
dipinti su un vaso greco palpebra tenda pesante di velluto
che nascondeva il tuo sguardo chiaro
e pesante
simile al nostro amore

Occhio sinistro del mio amore seconda porta del mio amore
uguale alla sua amica e casta e carica di amore come lei
o porta che conduce al tuo cuore la mia immagine e il mio sorriso
che splende
come una stella simile ai tuoi occhi che adoro
doppia porta del tuo sguardo io ti adoro

Orecchio destro del mio amore terza porta
E' conquistandoti che arrivai ad aprire interamente le due prime porte
Orecchio porta della mia voce che ti ha persuasa
Ti amo tu che dai un senso all'immagine grazie all'idea

E tu anche orecchio sinistro tu che delle porte del mio amore sei la quarta
voi orecchie del mio amore vi benedico
porte che vi aprite alla mia voce
come le rose si aprono alle carezze della primavera
è attraverso di voi che la mia voce e il mio Ordine
penetrano all'interno del corpo di Madeleine
io vi entro uomo intero e anche poema intero
Poema del suo desiderio che fa che anch'io mi ami

Narice sinistra del mio amore quinta porta del mio amore e dei nostri desideri
entrerò da qui nel corpo del mio amore
vi entrerò sottile col mio odore di uomo
l'odore del mio desiderio
l'acre profumo virile che inebrierà madeleine

Narice destra sesta porta del mio amore e della nostra voluttà
tu che sentirai come la tua vicina l'odore del mio piacere
e il nostro odore mescolato più forte e più squisito di una primavera in fiore
doppia porta delle narici Io ti adoro tu che prometti tanti piaceri sottili
attinti dall'arte dei fiumi e dei profumi

Bocca di Madeleine settima porta del mio amore
ti ho vista oh porta rossa abisso del mio desiderio
e i soldati che vi stanno morti di amore mi hanno gridato che si arrendevano
Oh porta rossa e tenera.

Madeleine ci sono due porte ancora
che non conosco
due porte del tuo corpo
misteriose.

Ottava porta della grande bellezza del mio amore
Oh mia ignoranza simile ai soldati ciechi in mezzo ai cavalli di frisia
sotto la liquida luna delle Fiandre in agonia!
O piuttosto come un esploratore che muore di fame di sete e di amore nella foresta vergine
Più scuro dell'Erebo
piùsacra di quella di Dodona
e che predice una fonte più fresca di Castalia
Ma il mio amore vi troverebbe un tempio
e dopo aver insanguinato il sagrato su cui veglia l'affascinante mostro dell'innocenza
Vi scoprirei e farei sprizzare il più caldo geyser del mondo
Oh amore mio, mia Madeleine
io sono già il padrone dell'ottava porta.

E tu nona porta più misteriosa ancora
che ti apri tra due montagne di perle
tu più misteriosa ancora delle altre
porta dei sortilegi dei quali non oso parlare
Tu che mi appartieni
Suprema porta
A me che posseggo
La chiave suprema
delle nove porte
Oh porte apritevi alla mia voce
Io sono il padrone della chiave.

da una lettera a Madeleine dal fronte datata 21 settembre 1915

 
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Joe Heller

Post n°15 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Storia vera, parola d'onore:
Joseph Heller, scrittore importante e spassoso
oggi morto,
e io eravamo a un party a casa di un miliardario
a Shelter Island.
Gli dissi: "Joe, come ti fa sentire
l'idea che il nostro ospite solo ieri
potrebbe aver fatto più soldi
di quali il tuo libro Comma 22
ne abbia mai incassati?".
E Joe disse: "Io ho una cosa che lui non potrà mai avere".
E io dissi "Che cosa potrà mai essere, Joe?".
E Joe disse: "La consapevolezza che ciò che ho mi basta".
Niente male! Riposa in pace!

L'ho trovata nel libro il metodo antistornzi l'ho letta 20 minuti fa
bella vero?

 
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Istanti

Post n°14 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Poesia di Don Herold, attribuita da molti autori a Jorge Luis Borges e, con un testo quasi simile e con il titolo: "Se potessi rivivere la mia vita" a Nadine Stair.

Se potessi vivere di nuovo la mia vita,
nella prossima oserei commettere più errori.
Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto già non lo sia stato,
di sicuro prenderei meno cose sul serio.

Sarei meno igienista.
Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
scalerei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più luoghi dove non sono mai stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.

Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensatamente e con profitto;
certo che mi sono preso qualche momento di allegria.

Ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Perché, se non lo sapete, solo di questo è fatta la vita,
di momenti: non perderti l'adesso.

Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa d'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andar scalzo all'inizio
della primavera
e rimarrei scalzo fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
contemplerei più albe,
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti…

Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.


Me l'ha scritta una persona veramente profonda. Se vi va mandatemi un'email con pezzi belli come questi
ciaooo

 
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