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Un profumo di nardo

Post n°13 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

In verità ti dico: Non
mi aspetto l’eternità. E so
che nessun verso vince la morte.

Cerco appena un segno
un ritmo che mi ridia
l’impercettibile respiro della terra.

Forse i capelli di Maria
sorella di Marta
che m’asciugano i piedi.

Perché tutte le poesie sono mortali
e quel che resta è forse
un profumo di nardo. E niente più.

 
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Catullo da Cortina

Post n°12 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Le frontiere mi opprimono...
Voglio vagabondare quanto mi piace...
parlare, anche con poche parole, a tutti.
Evtusenko, 1958

Le tue caviglie grasse, di ballerina mancata,
emergono a sinistra, destra, sinistra. Senza fiato, sosto
e spio le metà sotto la sottana,
quei pallidi dieci centimetri sopra i calzini.
E una vista che fa per me. Non mi va poi tanto
tutto questo gotico e vecchio barocco.
Il berretto di pelliccia prude, sto morendo di freddo.
Ho bisogno di bere qualcosa, stare seduto e fumare.
Pronuncio la mia sola parola della tua lingua: grazie!
Baciamoci. Ridi e piroetti sull’alluce
per indicare Hus che ancora predica, carri armati russi,
li occhi senza pupille di Kafka pieni di neve.

Sbircio indietro il mio segugio. L’ho incontrato di colpo,
in un vicolo cieco, faccia a faccia. Un sorriso,
un cenno, e abbiamo proseguito. Spero se ne sia andato.
Ci denuncerebbe se vedesse la mia mano borghese
accarezzare lo zipper del tuo vestito e passare
le vertebre, le tue labbra di partito aprirsi
contro le mie. Rilassati! Nessuna causa o classe
può rubare il piacere da dentro le cosce.

Astrea! La statua di Stalin, un Santa Claus
di cioccolata, è fatta di tanti pezzi. Scendi! Scendi!
Siamo umani, giovani, vogliosi, stufi di guerre.
Voglio questa bella rossa per amica.
Scendi come una fanciulla di neve dall’aria.
Riempi la nicchia vuota di Crisostomo o Basilio,
scaccia il rigido Nelson da Trafalgar Square.
Senti le masse che gridano: Dea! e i padroni: Cagna!
Vi conosciamo, puttane e Mata Hari straniere.
Son stanco di corpi di pietra, voglio il tuo.

Il suono imbarazzante, noioso, della Sicurezza
rimbomba dentro le cupole spaccate:
Guardarsi, guardarsi da occhi allegri, da proposte di uomo o donna,
guardarsi da caucasico e mongoloide... Soprattutto, ricordare Gerald Brooke.
Oh vedo già le bandiere, quella rossa bianca e blu,
e quella rossa a mezz’asta per una scopata
fra una coppia colta in flagrante come noi due.

Il tuo corpo ingrassato dai farinacei preme
contro il falso orso mentre sbirci
in su grandi santi, il tuo collo di pesca si stira
verso un guerriero della chiesa che getta la lancia d’oro
contro il turco. Un infedele nascosto
è scagliato all’Inferno dall’esercito di Cristo.
Sono stanco. Natasha! Olga! Masha! Vieni nel mio letto
col microfono cammuffato. Lascia i vestiti - la guerra fredda
batte con le fiaccole spente alla nostra porta.

Traduzione di Massimo Bacigalupo
da V. e altre poesie, Einaudi, 1996

 
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Felicità

Post n°11 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Felicità
C’è un’ape che si posa
su un bocciolo di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

 
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Alcune poesie

Post n°10 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

» La luce della sera

La sera,
Quegli uccelli che si parlano, indefiniti,
Che si mordono, luce.
La mano che s’è mossa sul fianco deserto.

Siamo immobili da molto tempo.
Parliamo sottovoce.
E il tempo resta attorno a noi
come pozze di colore. [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]

 » Una pietra


Un fuoco avanza davanti a noi.
A tratti scorgo la tua nuca, il tuo viso,
Poi, soltanto la fiaccola,
Soltanto il fuoco massiccio, il mascheretto dei morti.

Cenere che ti stacchi dalla fiamma
Nella luce della sera,
Oh presenza,
Sotto la tua volta furtiva accoglici
Per una festa oscura. [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]

Noli me tangere

 Esita il fiocco nel cielo blu
Nuovamente, l’ultimo fiocco della grande neve.
Ed è come entrerebbe nel giardino quella che
Aveva ben dovuto sognare ciò che potrebbe essere,
Quello sguardo, quel dio semplice, senza ricordo
Della tomba, senza altro pensiero se non la felicità,
Senza altro avvenire
Se non la sua dissipazione nel blu del mondo.

 “No, non toccarmi”, le direbbe,
Ma anche dire no sarebbe luce. [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]

 Il cuore, l'acqua non intorbidita

Sei allegra o triste?
– Come saperlo,
Salvo che nulla pesa
Al cuore senza ritorno.

Nessun passo d’uccello
Su questa vetrata
Del cuore attraversato
Da giardini ed ombra.

Un pensiero di te
Che ha bevuto la mia vita
Ma tra queste foglie
Nessun ricordo.

Sono l’ora semplice
E l’acqua non intorbidita.
Ho saputo amarti,
Non sapendo morire? [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]

Che afferrare se non chi sfugge

Che afferrare se non chi sfugge,
Che vedere se non chi s’oscura,
Che desiderare se non chi muore,
Se non chi parla e si lacera?

Parola a me vicina
Che cercare se non il tuo silenzio,
Quale bagliore se non profondo
La tua coscienza sepolta,

Parola diga materiale
Sull’origine della notte? [da Seguendo un fuoco - Crocetti Editore, 2003]

La notte d'estate

Sei stata scolpita su una prua,
il tempo ti ha corrosa come avrebbe fatto la schiuma,
ha chiuso i tuoi occhi in una notte di tempesta,
ha macchiato di sale il tuo seno quasi nudo.
O santa dalle mani bruciate, ravvivate
dall'offerta di qualche fiore ancora,
santuario dello sparso e del fugace
in fondo a campi seminati a ruggine.

Quanto sonno nella tua nuca china,
quanta ombra, nelle foglie secche sul selciato!
Si direbbe la nostra stanza d'un altr'anno,
lo stesso letto ma le persiane chiuse.

 
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Questo amore

Post n°9 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore cosí bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

 
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