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Mi loco bandoneón

Post n°58 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da poeta_magico
 

A ver mi loco bandoneón
cantá tu misa en este bar.
Tus ángeles dirán
el salmo del alcohol.
Igual que palomares
tus teclados se abrirán,
y en todo habrá un temblor de más allá….
Vai, mio pazzo bandneon,
canta la tua messa in questo bar.
I tuoi angeli canteranno
il salmo dell’alcol.
Come in una colombaia
le tue tastiere si apriranno,
e tutto avrà il tremore dell’aldilà…


Cercavo una poesia sulla danza e dopo un po di ricerca penso che questa sia abbastanza bella ne avete altre?

 
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Piadina

Post n°57 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da poeta_magico
 

Il padre gli morì assassinato quando egli aveva solo 12 anni; a questo lutto si sommarono altre tragedie familiari (tra cui la morte della madre), che influenzarono profondamente la sua vita, la sua visione del mondo e la sua poetica. Straordinario erudito, capace, nella sua costante opera di rinnovamento, di frantumare il discorso letterario in fugaci impressioni, ci ha lasciato una golosa descrizione della preparazione della piadina romagnola:

“E tu, Maria, con la tua mano blanda
domi la pasta, poi l'allarghi e spiani
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna e sulle opache mani
tu me l'arrechi e me l'adagi molle
sul testo caldo, e quindi t'allontani.
Io la giro e le attizzo, con le molle,
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite, e si rigonfia in bolle
e l'odore del pane empie la casa.”

Semplice la preparazione della piadina.
Impastate farina, strutto (burro o margarina) e poco sale con un cucchiaio di legno unendo acqua fino ad avere un composto morbido ed omogeneo. Formare delle pagnotte e stenderle con il matterello, allargandole a poco a poco fino ad ottenere una forma tonda e schiacciata. Diversi gli strumenti di cottura: la graticola, l'arola del camino, la stufa e le lastre di roccia o pietra arenaria appoggiate sui treppiedi sopra al fuoco. La piada va preparata e gustata espressamente calda, farcita al suo interno a piacere con formaggi, salumi ed erbette.


La poesia è sempre con me martedì 12 inizio il corso di ballo sala e bachata base. Finita la lezione vado a mangiare qualcosa prima della serata e cosa ti trovo sul lato destro della parete questa poesia.
Ciaoo

 
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Chi mi aiuta a trovare qualche dato in più su questa citazione

Post n°56 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da poeta_magico
 

"Dia lindo. Da janela, a dùvida: pulo ou me permito voar" Marina Fonseca

 
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L'addormentato della valle

Post n°55 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da poeta_magico
 

E' una gola di verzura dove il fiume canta
impigliando follemente alle erbe stracci
d'argento: dove il sole, dalla fiera montagna
risplende: è una piccola valle che spumeggia di raggi.
Un giovane soldato, bocca aperta, testa nuda,
e la nuca bagnata nel fresco crescione azzurro,
dorme; è disteso nell'erba, sotto la nuvola,
pallido nel suo verde letto dove piove la luce.
I piedi tra i gladioli, dorme. Sorridente come
sorriderebbe un bimbo malato, fa un sonno.
O natura, cullato tiepidamente: ha freddo.
I profumi non fanno più fremere la sua narice;
dorme nel sole, la mano sul suo petto
tranquillo. Ha due rose ferite sul fianco destro

Avrei voluto inserirlo ieri dove c'era anche la coincidenza di un messaggio con un augurio di felicità e pace tutti i giorni e la coincidenza di aver comprato il libro con le sue poesie, ma la tecnologia me l'ha impedito
ciao

 
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UNA SERA VERSO PORTA TICINESE

Post n°54 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da poeta_magico
 

Ho fatto due passi
ieri sera, verso Porta Ticinese
cadevo a pezzi, come le luci sulla strada
rimbalzando al suono di un clarinetto cool
quando ho visto, fra gli alberi del viale, una ragazzina
seduta sul marciapiede, vicino alle rotaie del tram
parlava compresa tra sé
giocando col bordo della gonna
Mi son fatto vicino e le ho chiesto
Per favore dimmi cosa vedi nei miei occhi,
non riconosco più niente... -
e lei guardandomi da sotto, quieta rispose
Hai gocce di benzina che puzzano sudore
poi, voltandosi, vide un signore che chiamava da lontano;
cambi espressione e cominciò a piangere: era suo padre
L'uomo mi arrivò addosso.
Mi prese per la giacca da dietro.
Mi diede uno strattone.
Finii a terra, picchiando con lo zigomo su un cestino di
immondizie attaccato ad un semaforo.
Quindi mi colpì a terra, con un calcio su una spalla, urlandomi
Stai alla larga dalla Beata Vergine Maria, brutto figlio di puttana!
Tutto qui.

Una poesia fatta da un cantante su Milano!!

 
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