Le parole hanno dei limiti, non ci si può far niente.
Te ne accorgi solo quando inizi a vivere davvero.
Puoi fermare in poche lettere un istante?
Accade. Come in un libro, arrivi al fondo, quando volti pagina la prospettiva è già cambiata.
Ma ci provi ugualmente, quell'istinto di stringere tra le dita una cosa che sta per sfuggirci, invece di lasciarla scorrere.
Ci provi, per te, per ritornarci sopra. E per gli altri, che è nella natura umana condividere qualche pezzo della propria umanità.
Ma poi che parole usi per spiegare l'attesa, te la senti lì, un piccolo serpente che si insinua dove inizia lo stomaco e finisce il cuore.
Come rendi la paura di non essere vista, quella di non riconosciuta, ci vogliono tante lettere, ma la ruota gira, tutto inizia e finisce in un battito di ciglia.
E come dimostri che hai respirato da un altro respiro, tu c'eri, lo hai fatto, l'ossigeno è vita e ora sai che è mille volte meglio l'anidride carbonica.
Non ti puoi saziare con l'idea del pane, lo devi addentare, masticare, mandargiù... e così diventi quel pane.
E se è vero che tutto si crea e nulla si distrugge, allora in mezzo, sì, ci sono miscugli infiniti a cui nessun alfabeto potrà render giustizia.
Inviato da: cassetta2
il 10/09/2023 alle 12:15
Inviato da: xentex
il 29/05/2015 alle 21:18
Inviato da: Adrian_Harkness
il 21/05/2015 alle 10:45
Inviato da: aster_43
il 04/04/2015 alle 13:53
Inviato da: not_serious
il 04/04/2015 alle 11:18