RESISTERE, OGGI
Per ribellarsi occorrono sogni che bruciano anche da svegli, occorre il dolore dell'ingiustizia, la febbre che toglie all'uomo la malattia della paura, dell'avidità, del servilismo (S.B.)« Ricordando Giovanni FALCONE | diventare grandi... » |
2 Giugno - Festa della Repubblica italiana
Da inchiesta di qualche giorno fa del Corriere della Sera sembra che almeno un terzo degli Italiani non sappiano perchè si fa festa il 2 Giugno.
Per quelli che non se lo ricordano bene, in questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, l'Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
Il 2 giugno si celebra la nascita della nazione Italiana.
Una nazione che è in mano a politici sovente di basso livello, è in mano a caste e lobbyes, a persone che privilegiano gli interessi personali e di partito a quelli dei cittadini.
Siamo molto indietro anche nelle classifica delle nazioni per la libertà di informazione. Le informazioni che ci giungono sono per lo più distorte o accomodate per non farci vedere il reale stato delle cose (pessimo).
La televisione rincoglionisce più che informare, le trasmissioni con culi, tette, drammi personali e facili prospettive di poter fare lavori redditizi basati sul non saper fare nulla (tronisti, veline, opinionisti, etc...). La televisione del voyerismo, del Grandi Fratelli, Sorelle e Cugini, degli stereotipi di pupe oche e di imbranati intelligentissimi da redimere e rendere simili ai modelli correnti dei tipi più in voga.
Ci va proprio l'antico "lanternino" per scovare trasmissioni che parlino in maniera neutrale di chi fa qualcosa per glia altri, degli errori della storia, delle false illusioni create ad arte negli anni del boom economico.
Bisogna cercare di essere noi stessi esempi di quei valori che esistevano. Non accontentarsi di parole ai quattro venti. Anche se è faticoso dobbiamo metterci in gioco in prima persona, non basta sperare che qualcun altro faccia le cose al posto nostro.
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