vivere...

Maledetto sia il cuore ke fà lamentare il mio

per la ferita profonda ke al mio amico e a me infligge!

Non ti basta torturare me solatanto, ma skiavo

della stessa skiavitù dev'essere il dolcissimo mio amico?

Me e me stesso il tuo crudele occhio ha tolto,

le l'altro me stesso più duramente hai catturato,

da lui, da me, e da te io sono abbandonato:

tre volte triplice è il tormento di tale frustrazione.

Imprigiona il mio cuore nella cella del tuo ferrigno petto,

ma poi lascia ke esso riscatti il cuore del mio amico,

kiunque mi detenga, il mio cuore sia di lui il custode:

tu allora nn potrai usar rigore nella mia prigione.

Eppure lo farai, perkè, essendo io rinkiuso in te,

sono per forza tuo, e tuo è tutto ciò ke è in me.

(W. Shakespeare)