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Creato da: cerco1maturacalda il 30/08/2007
vivere le emozioni senza paura timidezza inibizione

 

 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 01 Aprile 2008 da cerco1maturacalda

per la gioia della amanti delle storie, faccio leggere ciò che... una mia "amica" ha pubblicato sul suo blog....
un nostro momento di piacere intensisimo e furtivo, alle soglie del licenziamento se ci avessero beccato...
gustosa lettura a tutte...

Alla faccia di Paolo Fox, eh eh eh mi aveva previsto una giornata brutta e invece….fregato!!!!!!

Stamattina comunque mi sono alzata di cattivo umore, anzi a dire
il vero ero più che altro triste, era da due giorni che non lo sentivo
e non lo vedevo e tra le altre cose il venerdì precedente con lui era
stata una schifezza, era nervoso e per niente carino con me.

Fatto sta che stamattina quando mi ha vista ha capito subito che
ero inversa, sarà perché oramai mi conosce bene, sarà perché mi si
legge in faccia, fatto sta che mi ha chiesto se ero incavolata, ma mai
e poi mai avrei ammesso di esserlo.

È bastata una sua parola carina ,mi ha chiamata:”cucciola” e mi sono sciolta, sarò scema cavoli……

Fatto sta che ha cominciato a stuzzicarmi, stavamo parlando ed a
un certo punto, mi bacia e che bacio………..da lasciarmi senza parole……..e
chi se l’aspettava???
Gli giro intorno per una scusa o per l’altra, faccio fatica a
stargli lontana, ho voglia di lui….mi avvicino e lui mi tocca dietro il
ginocchio……….brivido….ed era solo un ginocchio immaginate quando mi
tocca il resto. Ad un certo punto gli viene voglia di leccarmi la
pancia, si infila sotto la camicetta e mi lecca vicino all’ombelico e
intanto mi descrive cosa farebbe con la lingua poco più giù,
l’eccitazione sale, vedo attraverso i suoi jeans, qualcosa che si
alza……indovinate cosa???

Lo tocco, è già duro, gli metto un mano in tasca, quanto mi piace
vedere che si eccita toccandomi... non chiedetemi come e perché ma mi
ritrovo con lui in un antibagno, le sue mani nei miei jeans, mi pento
di non avere messo la gonna, ma non si ferma davanti a niente.

Mi tocca, lui ci sa fare.... le sue mani nelle mie mutandine,
accidenti con i jeans attillati mi fa anche un po’ male, ma soffrire è
un piacere, il suo dito dentro di me, tocca,…..entra in fondo……si
infila .....risale, ricomincia con un ritmo che mi fa impazzire, le sue
mani tra i capelli, le nostre bocche si cercano, si esplorano,ha una
lingua buonissima... mi parla, vuole sapere dove lo vorrei………..gli dico
che lo vorrei dentro, mi eccita ancora di più sentirlo parlare, vuole
sentirmi godere…non ci vorrà molto se continua così….il suo dito
risale, sa dove toccarmi, piccoli cerchi, sempre più veloci, sento il
mio battito accelerato,il mio corpo si contrae, sussulta…. sento
l’orgasmo salire, sempre di più, se ne accorge………aumenta il ritmo
………sto arrivando…..momento di estasi totale, quando mi fa venire non
capisco più niente per un bel pò, mi aggrappo a lui, le mie gambe
attorcigliate alle sue…….nonostante l’orgasmo ho ancora voglia di lui e
lui ha voglia di me, mi prende in braccio, le mie gambe intorno ai suoi
fianchi, se fossimo stati nudi, sarebbe già dentro di me, ad un
tratto….se ne và.


Non ci sto, vado da lui, li apro i pantaloni e lo prendo in
bocca, è durissimo come il marmo, lui mi da della matta, potrebbero
vederci…….non mi importa, lo voglio, voglio vederlo godere…….ci
ritroviamo nello stesso posto di prima, contro un lavandino, gli do la
schiena, lui dietro di me, mi tocca, mi vuole, sento i jeans andare
giù, ed ecco il colpo secco che aspettavo, finalmente è dentro me, lui
non si muove, lo faccio io, no…..deve essere lui a condurre il
gioco….comincia a darmi colpi secchi, forti, ad un tratto mi sono
ritrovata sollevata da terra, ma nel senso vero della parola, annaspavo
con i piedi non sentivo più il pavimento, mi stava sollevando ma con
che cosa?? Eh si mi sollevava con il suo coso…..praticamente
d’acciaio…non sto scherzando….lui è più alto di me e doveva adattarsi
visto che stavamo facendo sesso in piedi.

Intanto che mi sollevava chiaramente non si è fermato, il suo
piacere cresceva sempre di più, sentivo il suo respiro sul collo,
caldo, veloce, stava per venire………un po’ di colpi che mi sono arrivati
alle viscere e ….mi ha riempita di lui……..il suo sperma.... ….un attimo
di sconvolgimento totale….

Ci siamo ricomposti , abbiamo riso un po’ per il “sollevamento
inusuale”, mi prendeva anche in giro…..simpatico eh….è un adorabile
canaglia!!!!!!!

 
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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 05 Gennaio 2008 da cerco1maturacalda


mmmmmmmmm
che voglia ne avrei adesso.....
e dire che son solo soletto a casa......

nessuna accetta l'invito??? ;-)



 
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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da cerco1maturacalda

Volendo sottolineare che non sono affatto gay ne bsx....
volevo chiedere un consiglio....

oggi attraverso un sito di incontri, son stato contattato da un uomo in coppia che mi ha chiesto di poterci incontrare visti i suoi gusti, ossia di poter vedere la sua donna
(sua moglie reale) essere presa e scopata da un altro lui...

e vista la mia dotazione... (oddio non ho un bazuca)...
secondo lui sua moglie potrebbe godere come poche volte....

ma cè un però....
lui vuole anche che....
dopo che son stato dentro di lei....
e quando la mia cappella è bella bagnata...
che la esca x fargliela succhiare a lui...

ma vi sembra normale sta cosa??????????????????
uff lei è davvero maiala e non poco ma l'idea di dare il mio uccello in bocca ad un uomo...
me lo fa diventare piccolo piccolo.

che devo fare???????????????

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 08 Novembre 2007 da cerco1maturacalda

POPPE......



seno... tette... pere.... x alcuni paraurti ecc....



nomi e nomi diversi x dipingere un aspetto femminile infinitamente bello....

più o meno sensibili... con capezzoli ed aureole più o meno sporgenti...

chi scavate... chi invece molto pronunciate... e a voi come piacciono e  le avete

invece???


e come va la vostra sensibilità?????

 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 09 Ottobre 2007 da cerco1maturacalda

Spero che abbiate apprezzato il mio racconto anche se lungo, adesso
vorrei per chi ama il genere, raccontarvi un'altra mia esperienza, per
tanti assurda per tanti normale, specie per chi è bigotto; o aperto al
mondo del sesso!!!

Nella calda oscurità di una sala cinematografica, protetti e al
contempo nascosti: cosa c’è di meglio per provare il brivido della
trasgressione, del sesso proibito, del contatto fisico con persone
sconosciute?


Questo l’avevo spesso pensato e confesso che alcune volte mi ero
soffermato a scrutare nella sala, in momenti di distrazione o durante
proiezioni noiose,
le forme di donne vicine, a volte, richiamavano il
mio sguardo e, con un groppo di colpevole eccitazione alla gola, mi
domandavo se quel gesto provocante, che scopriva il candore delle loro
cosce, fosse un’innocente casualità oppure un invito. Mai avevo però
osato sfidare la sorte correndo il rischio di fare una brutta figura (o
peggio!) e tentato un approccio. Mi limitavo a fantasticare.
Una sera però accadde qualcosa che non poteva essere
equivocata. Una donna, con a fianco il suo uomo, (scoprii dopo essere il marito) si era venuta a sedere
a solo una sedia di distanza da me, in una sala semideserta, durante la
proiezione di un film di Tinto Brass. Il film era già di per sé
eccitante, ma la gonna di seta scura a pallini bianchi della signora lo
era ancora di più, siccome più la guardavo e più tendeva a scivolare
giù, lungo la coscia che lei aveva accavallato.

Indossava calze scure e
scarpe nere con tacchi alti e sottili, classiche ed eleganti. Aveva
gambe lunghe e meravigliosamente modellate, di quelle che ti gireresti
a guardare perfino per strada, figuriamoci in quella situazione.

Non credevo ai miei occhi, il cuore mi batteva a mille ed il pene, che si
era già eccitato alle avventure della protagonista del film, mi
scoppiava nei pantaloni.

Non potevo evitare di toccarmi per alleviare il
doloroso fastidio di quell’erezione incarcerata nella patta, lo avevo di marmo e, nel farlo
notai che lei se n’era accorta: mi stava guardando con la coda
dell’occhio!

L’orlo della sua gonna scivolò d’altri 5 centimetri
abbondanti e stavolta non era certo per caso. Lo splendore della sua
coscia si offriva ai miei occhi rischiarato nel buio dal tenue bagliore
rossastro della lampadina che segnalava le tende di velluto dell’uscita
laterale, a poca distanza da noi. Si mosse ancora ed ecco che la gonna
risalendo rivelava l’orlo superiore di un’autoreggente! Oddio! Non
capisco più nulla e salto!

Sì, salto sulla sedia accanto, proprio
attaccato a lei.

L’audacia di questa mossa sconvolge anche me, sono paralizzato dal
terrore. Con lo sguardo fisso sullo schermo, mi aspetto che da un
secondo all’altro possa capitare un finimondo: lei che protesta,
m’insulta, il marito che mi tira un pugno… Niente di tutto ciò. Non accade assolutamente nulla. Dopo qualche secondo mi arrischio a girare
lo sguardo: la sua coscia è tutta scoperta a solo pochi centimetri dal
bracciolo dove io avevo appoggiato il gomito. La testa mi gira
dall’eccitazione, mi sento quasi ubriaco. Fatico a controllare un
tremore che mi pervade per tutto il corpo. Più che pensare il gesto,
vidi la mia mano che si muoveva irresistibilmente, come se il tutto
dovessere essere normale o spontaneo, fino a sfiorare col dorso del
mignolo quella coscia, appena
sopra il ginocchio. Lì mi fermai per due o tre secondi, ancora timoroso
di una reazione avversa… che non ci fu.


Il calore della sua pelle e il meraviglioso contatto
vellutato con le sue calze sciolsero ogni mio freno ed in breve mi
ritrovai con la mano che esplorava avidamente l’interno delle sue
cosce, che, travolta dalla passione e cosciente della mia palpitante
eccitazione, lei aveva prontamente allargato, allungando al contempo la
sua mano sinistra sulla mia patta ad afferrare quel voluminoso pacco
rigonfio che oramai gemeva e stava per esplodermi nei pantaloni.

Nei minuti successivi fu come se i nostri corpi stessero
attendendosi l’un l’altro da secoli. Ci toccavamo famelici dappertutto,
incuranti dell’interesse che avevamo suscitato su uno dei pochissimi
avventori che, in piedi, ci osservava eccitato dal corridoio a due
metri di distanza. Io mi limitai, cogliendo uno sguardo impaurito negli
occhi di lei, a ringhiargli uno “Smamma!” che lo fece schizzare via con
la rapidità di un randagio bastonato.

Mi ritrovai ad un certo punto con la mano destra incastrata fra lo
schienale della sua sedia ed i suoi glutei, che li spingeva in avanti
contro la mia mano sinistra il cui pollice era profondamente penetrato
nella sua vagina fradicia di umori e mentre con l’indice le penetravo
nell’ano, che era altrettanto aperto e bagnato di piacere, le dissi le
mie prime parole: “Ti piace anche farti inculare, non è vero?”- “Sii”-
gemette lei, mentre con la sua mano sinistra si affannava
freneticamente a masturbarmi l’asta, che aveva da tempo liberato dalla
cerniera dei pantaloni. Nonostante lei avesse manifestato
inequivocabili segni di orgasmo per almeno due volte, cosa che mi aveva
eccitato oltre ogni dire e nonostante la sua mano fosse abilissima nel
masturbarlo su e giù dal glande alla radice, il mio pene non voleva
saperne di "arrivare" visto poi che desiderava troppo quella donna. Soprattutto ora
che avevo osato guardarla in volto, scoprendo che anche questo era
bellissimo. Volevo farla totalmente mia. Volevo prenderla riempirla farcirla e possederla!


Avevo completamente dimenticato l’uomo seduto al suo fianco e me
ne ricordai solo mentre le rivolgevo la parola per la seconda volta:
“Ho voglia di chiavarti!”. Lei si girò e parlottò con lui a bassa voce.
“Anch’io ti desidero tanto!”- mi disse infine – “ma non possiamo… Se
vuoi posso prendertelo in bocca nel bagno. Lui sarà presente.”- Io
risposi di sì con un filo di voce. – “Aspetta un minuto” – lei aggiunse
– “poi seguici nel bagno delle donne”.

Quando li vidi scomparire dietro le pesanti cortine di velluto
temetti che stessi per perderla per sempre, così non tardai molto ad
alzarmi a mia volta per seguirli. Non c’era nessuno che potesse notarmi
mentre risalivo la rampa di scale che separava la platea dal piano
della galleria, dove erano i bagni, così entrai risoluto nella toilette
delle donne. All’interno una delle due porte bianche era semiaperta. Li
vidi, erano dentro che avevano già cominciato a baciarsi. Entrai e
chiusi la porta a chiave. Girandomi vidi che la Bella si era chinata in
avanti verso di me, mentre il marito si accingeva chiaramente a
prenderla da dietro. Slacciai i pantaloni lasciandomeli cadere ai piedi
e abbassai gli slip. Lei afferrò prontamente il mio cazzo, ancora
eccitato e pronto, la cappella arrossata e turgida imperlata in punta
da una goccia di liquido trasparente, che lei leccò avidamente prima di
abboccare, famelica, l’asta. Mentre il marito stantuffava ritmicamente
da dietro, io afferrai dolcemente fra le mani quel volto grazioso e
stupendo e iniziai a pompare con il bacino. Sempre più forte, sempre
più a fondo. Finché i mugolii che lei emetteva a fatica, lacrimando per
il mio affare che a tratti pareva soffocarla, e i grugniti
inequivocabili del marito mi fecero capire che avevano raggiunto
l’apice del loro piacere. In silenzio, mentre il marito già si
ricomponeva rassettandosi i pantaloni, lei continuava a sbocchinarmi
aiutandosi anche con la mano, sempre più freneticamente. Niente. Il mio
pene, ormai duro come il marmo, sembrava congelato. Lentamente, con
dolcezza infinita fermai la sua adorata testa e la sollevai. “Sei la
dea del golino!”- e lei mi sussurrò, con lo sguardo abbassato. “Grazie
sei gentile e carino ma non mi interrompere, ho la mia sete da
dissetare... e con sempre più forza e voluttà continuava ritmicamente a
tempestare la mia cappella con la lingua, a farselo sparire in gola
come fosse una caramella, andò avanti ancora pochi minuti, ero allo
stremo, il marito era già uscito ed era nell'antibagno come se volesse
essere certo che non mi chiavassi sua moglie quella sera, non feci in
tempo a riflettere e pensare più di tanto... una fitta alle chiappe mi
fece caoire che stavo esplodendo e lei lo capì. ed estasiato... finii
quell'avventura la prima della mia vita, facendole gocciolare tutto
sulle labbra che lei prontamente e come promesso... bevve per
dissetarsi...


"mmm buono mi disse lei ”- risposi – “E’ stato stupendo incontrarti!”.


Il marito attendeva sull’uscio, lei mi passo accanto seguendolo fuori e richiudendo la porta dietro di sé.



Chiusi gli occhi e immaginai di spingerla con le spalle contro la
fredda parete di mattonelle e di sollevarle le cosce con le mie
braccia, penetrandola infine, così, impalandola contro quel muro lucido
e duro… non accadde ma... ero felicissimo della strana nuova e
bellissima esperienza (e golino) di quella sera da una sconosciuta di
cui non seppi mai il nome

 
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