Creato da: rosadelvento il 12/02/2005
Si dice che ognuno di noi emana un profumo e viene percepito solo da un’altra persona ... una soltanto. Cosa sei? Forse sei vento o solo un pensiero. Qualunque cosa tu sia, sei la parte migliore di me ...
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Messaggi del 11/10/2019
Post n°764 pubblicato il 11 Ottobre 2019 da rosadelvento
Post n°763 pubblicato il 11 Ottobre 2019 da rosadelvento
Tag: le favole di natale
Il primo albero di Natale (https://www.fabulinis.com/favole/il-primo-albero-di-natale/) - immagine creata da me - La vigilia di Natale, nel tardo pomeriggio, Babbo Natale camminava nel bosco col suo sacco in spalla, tutto nervoso… Tra poco sarebbe dovuto partire con la sua slitta per portare i doni ai bambini di tutto il mondo, ma un pensiero lo tormentava. Rifletteva su come lo spirito del Natale fosse cambiato negli ultimi anni. Certo, i bambini erano felici di ricevere giocattoli e dolci, ma lui avrebbe voluto che cantassero e ballassero con le loro famiglie per festeggiare il Natale, cosa che purtroppo ormai accadeva sempre più raramente. Avrebbe voluto riportare di nuovo tutta questa gioia ai bambini, ma non gli era venuta nessuna bella idea. “Adesso ne parlerò con il mio aiutante Gimpy.” pensò. “Dobbiamo incontrarci per organizzare la distribuzione dei regali, magari insieme riusciamo a trovare una soluzione anche per questa cosa.” Gimpy stava già aspettando Babbo Natale nella casetta in mezzo al bosco da dove partivano tutti i regali. Appena vide Babbo Natale gli corse incontro, ma si fermò, vedendolo così cupo. – Cosa succede, Babbo Natale? Non sei pronto per andare a portare i regali ai bambini?- – Non lo so – rispose Babbo Natale. – Quest’anno mi sento tanto stanco, forse è successo qualcosa che mi ha fatto perdere l’entusiasmo. Cibo e giocattoli vanno bene, ma bisognerebbe trovare un’idea nuova per rendere davvero felici le persone, per farle di nuovo cantare e ridere di gioia… – Ci avevo pensato anch’io sai, ma non è così facile – disse Gimpy pensieroso. – Lo so – continuò Babbo Natale, – E io ormai sono troppo vecchio. A forza di pensare ad inventare qualcosa, mi è perfino venuto mal di testa. Se si va avanti così, rischiamo che il Natale diventi una festa come tutte le altre, e questo mi renderebbe davvero molto triste. Nel frattempo era arrivata la sera. La luna ormai saliva in cielo e il tempo iniziava a stringere, perciò decisero di fare una passeggiata: camminare nel bosco li avrebbe forse aiutati a trovare un po’ di ispirazione. Cammina cammina, giunsero ad una grande radura circondata da piccoli e grandi abeti. Era un posto bellissimo. La neve brillava sui rami degli alberi e, sotto la luce della luna, sembrava fatta d’argento. Gli abeti scuri per la notte e bianchi per la neve formavano un paesaggio incantato. Rimasero però colpiti da un abete in particolare: aveva dei ghiaccioli che penzolavano dalla punta dei rami e che scintillavano per i riflessi di luce. Non avevano mai visto niente di simile. Gimpy si avvicinò a quell’abete ed esclamò: – Che meraviglia! Babbo Natale, non è bellissimo quest’albero? – Sì, davvero… – rispose Babbo Natale. Erano lì incantati a guardarlo, quando Gimpy all’improvviso disse – Dammi delle mele! – Mele? – chiese meravigliato Babbo Natale – Su, veloce, ho avuto un’idea. Dobbiamo legarle con delle cordicelle in modo da poterle appendere all’abete. Babbo Natale era molto perplesso, ma iniziò a cercare nel suo grande sacco e trovò sia delle mele che un po’ di corda. Fabbricò dei piccoli lacci con la corda e, dopo averci legato le mele, le diede a Gimpy. L’elfo le prese, le lucidò bene fino a farle diventare di un rosso acceso e le appese all’albero. Quando finì sorrise soddisfatto. – Già che ci siamo, attacchiamoci anche delle noci – continuò Gimpy. Babbo Natale era sempre più confuso, non riusciva a capire dove l’elfo volesse andare a parare. Ma lo vedeva così deciso che non replicò. Gimpy sfregò le noci su un panno speciale che portava sempre con sé, così da farle diventare dorate. Quando ebbero finito, Gimpy chiese ancora: – Per caso nel tuo sacco hai delle luci, Babbo Natale? – Purtroppo no, ma ho delle candeline, e dei fiammiferi per accenderle. – Perfetto! – gridò Gimpy con gioia. Così presero anche tutte le candeline e le misero sui rami dell’abete e sulla sua cima. Poi le accesero. Lo spettacolo era meraviglioso. Nel buio, questo piccolo albero brillava come una stella, le mele mandavano riflessi rossi e le noci lo facevano splendere come se fosse d’oro. Gimpy batteva le mani e rideva felice, mentre Babbo Natale non era più arrabbiato. Gimpy, serio ma felice, guardò Babbo Natale e disse – Ora portiamo l’albero giù in paese così com’è. Così fecero. Giunsero in paese a notte fonda, quando tutti ancora dormivano. Gimpy indicò la porta della casa più povera del villaggio, la aprì piano e aiutò Babbo Natale a portare dentro l’abete. Lo sistemarono in mezzo al salotto e Babbo Natale ci lasciò sotto anche un sacco di belle cose: dolci, giochi, mele e noci. Poi, sempre in silenzio, andarono via. La mattina dopo, il più piccolo dei bambini che abitavano in quella casa si alzò per primo e, come sempre, andò in salotto. Immaginate quanto grande fu lo stupore nel vedere lo spettacolo dell’albero addobbato! Corse subito a svegliare mamma, papà e i fratelli, e tutti, sbalorditi per quella meravigliosa sorpresa, cominciarono a ballare e cantare intorno all’albero tenendosi per mano. La gioia era talmente grande che non guardarono nemmeno i regali: l’albero era il vero dono per tutti. I vicini, sentendo tutto quel cantare, corsero a vedere e a poco a poco tutto il paese si riversò in quella casa. Rimasero tutti incantati e volevano tutti un abete così in casa loro! Andarono nel bosco a prendere un abete e lo addobbarono con mele, noci e luci, proprio come quello fatto da Babbo Natale e Gimpy. Quando fu sera, in ogni casa si poteva vedere brillare un albero e si potevano sentire canti di Natale. Nel giro di pochi anni tutte le famiglie del mondo iniziarono ad addobbare un abete per Natale. Ma la cosa più importante era che Babbo Natale era riuscito a rendere unica e indimenticabile la festa del Natale.
Post n°762 pubblicato il 11 Ottobre 2019 da rosadelvento
Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime; ma poi ci sono giorni pieni d'amore che ci danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni............ - Romano Battaglia (immagine creata da me)
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Inviato da: ginevra1154
il 17/05/2009 alle 16:32
Inviato da: vita1954c
il 20/12/2008 alle 21:57
Inviato da: rosadelvento
il 17/12/2008 alle 06:48
Inviato da: kiara540
il 17/12/2008 alle 01:33
Inviato da: slart44
il 21/12/2007 alle 16:30