Creato da: AUS.GIORD il 19/07/2006
IL PATRIMONIO ARTISTICO PLANETARIO

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PRIVATIZZARE O NON PRIVATIZZARE

Post n°5 pubblicato il 23 Aprile 2007 da AUS.GIORD
 

Molti italiani protendono per una privatizzazione dei pubblici sevizi: la sanità, la scuola ed altri ; insieme a questi, anche i beni culturali come monumenti, chiese, litirali, boschi e intere isole. E' da considerare, con Barberis, che l'immenso patrimonio artistico, unico primato italiano, rappresenta oltre il 40% de repertorio artistico mondiale. A proposito, Settis ci informa che agli occhi del mondo intero questo è il tratto identatario per eccellenza degli italiani.

Secondo me, ciò è per noi italiani Storia Artistica ed è Patria, come espressione del progresso civile e culturale dell'Italia. In quanto detentori di tale ricchezza, abbiamo il diritto/dovere di difendere ciò che è parte integrante della nostra cività. Nessuna ricchezza al mondo può essere paragonata al prezioso contesto artistico italiano con i suoi numerosissimi reperti che tutti insieme raccontano l'Italia, ne disegnano il volto e ne raccontano la Storia.

 
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UN PATRIMONIO POCO PROTETTO

Post n°4 pubblicato il 08 Dicembre 2006 da AUS.GIORD
 

Lo storico WALTER BARBERIS ci stimola a riflettere che spesso gli italiani hanno ignorato e tuttora ignorano il valore del grande patrimonio culturale paesistico e monumentale che il passato ha consegnato alla loro tutela. Questi beni, quali immense risorse della collettività, necessitano, invece, di essere protetti e conservati.

SALVATORE SETTIS nel suo saggio "Italia S.p.A." denuncia che oggi ora un pezzo di storia patria potrebbe anche essere venduto, cessare di essere un bene della collettività e diventare cespite privato. Ciò significa privare la nazione di un pezzo della propria storia  e a deplorevole decadenza della millenaria cultura artistica, morale e civile della Storia Italiana! Questo indica anche che l'Italia, non appena ha conquistato un proprio valore di Stato, ha cominciato a considerale le sue stesse ricchezze parte dei suoi stessi mali: ingombri e ostacoli di cui liberarsi.

 
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I DISASTRI DEL PROGRESSO AMBIGUO

Post n°3 pubblicato il 11 Settembre 2006 da AUS.GIORD
 

<<Il degrado ambientale - sostiene M. L. Salvadori - è il risultato di processi produttivi che, per rispondere sia alle esigenze di una popolazione mondiale crescente>>, sia alla corsa incondizionata dei paesi ricchi di raggiungere e mantenere un livello di vita sempre più agiato, nonchè  <<agli sforzi dei paesi poveri in direzione di un maggiore sviluppo>>, inquinano irrimediabilmente <<terre e mari, determiando effetti come il surriscaldamento dell'atmosfera,  il buco nell'ozono e gravi alterazioni del clima.>>

Altri motovi di allarme? <<Proliferazione degli armamenti e delle Centrali Nucleari>>,  con relativo difficoltoso smaltimento delle scorie. <<Quali disastri possa causare la perdita di controllo degli impianti nucleari è stato dimostratto dai drammatici incidenti, quali quello di Cernobyl nell'Unione Sovietica>>.

Ma non basta essere attenti nella gestione degli impianti. Occorre soprettutto essere responsabilizzati ad <<assumere energiche misure>> dirette a non incrementare, ma a ridurre i fattori inquinanti.

I grandi della terra non possono correre il rischio di porre freni al consumismo e all'economia di mercato. I paesi poveri, da parte loro, antepongono alle esigenze di proteggere l'ambiente, le loro <<necessità di incrementare la produzione quanto mai più rapidamente>>, senza badare ai danni conseguenziali riversati sull'ambiente.

 
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UNA RICCHEZZA OFFESA

Post n°2 pubblicato il 06 Settembre 2006 da AUS.GIORD
 

Lo studioso D.S. Landes, nel suo testo: <<La ricchezza e la povertà delle nazioni>> sostiene che l'accelerato e indiscriminato svilippo tecnologico industriale ed economico <<infligge all'ambiente naturale un grave, potenziale e irrimediabile danno>>.

E continua: <<Tale minaccia è interconnessa a sprechi, inquinamenti ambientali ed è desttinata ad aumentare>>  in rapporto alla progressiva ricchezza produttrice e consumatrice.  ...E il tutto si presenta direttamente proporzionale:

+ ricchezza produttrice e consumatrice = + danno ambientale.

Con M.L. Salvadori è possibile confermare che <<lo sfruttamento indiscriminato delle risorse>>  e le relative difficoltà di smaltimento di scorie del materiale non riutilizzabile, provoca l'inevitabile e conseguenziale <<deterioramento dell'ambiente naturale>>.  ... E chi ha tempo per pensare, rifletta sull'ingenza del disastro ecologico che viene a crearsi a livello planetario! 

 
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IL PATRIMONIO ARTISTICO E' DI TUTTI

Post n°1 pubblicato il 30 Luglio 2006 da AUS.GIORD
 

IN PIENA DEMOCRAZIA E IN PIENA LIBERTA' DI PENSIERO, DI PAROLA E DI AZIONE, CIASCUNO DI NOI E' PROPENSO A SOSTENERE, CON TUTTE LE PROPRIE FORZE, CHE IL PATRIMONIO ARTISTICO CITTADINO, NAZIONALE E MONDIALE E' DI TUTTI. .. AD ESCLUSIONE DI NESSUNO. E TUTTI SONO PROPENSI A DIFENDERE QUESTO PERSONALE DIRITTO. ... MA QUANTI DI QUESTI PROPRIETARI SONO DISPOSTI A DIFENDERE I DIRITTI DEL PATRIMONIO DI TUTTI E A NON VILLIPENDERNE LO STATO DI SALUTE E IL VALORE INTRINSECO?! SE CIASCUNO DI NOI NE E' PROPRIETARIO, L'INVITO A DIFENDERLO E' PER TUTTI.

 
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