liber

liber net

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: pauca
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 124
Prov: EE
 

AREA PERSONALE

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

paucadiana_89ricciolidilegnorammyforeverSerafi11briccone2005breezy2007PassionAddictmilionidieurodonnaribelle26
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

FACEBOOK

 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

TAG

 

I MIEI LINK PREFERITI

- arte e cultura
- cronaca
- civiltà della tavola
- civiltà della tavola
 

 

« Messaggio #3CAPITOLO QUINTO »

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 27 Settembre 2006 da pauca

CAPITOLO QUARTO

<< che boiate ! >>, esclamò Antonio spegnendo il televisore al plasma ultima generazione con il telecomando ultrapiatto.
Si alzò dalla poltrona e stiracchiandosi pensò con fastidio al racconto romantico fantascientifico del film in dvd che aveva noleggiato, dal titolo "Galactica". Un film senza capo nè coda dove l'unica cosa da salvare era la colonna sonora eseguita dai Rolling Stones che associata ad una martellante campagna pubblicitaria di telefonini era diventata più famosa del film stesso.

Si versò qualcosa da bere, e mentre sorseggiava del pessimo rum messicano, sentì un rumore di chiavi e la porta d'ingresso che si apriva. Era Carla, la moglie che ormai da anni tradiva.

"Dove sei stata?" le chiese. "Te l'ho detto: sono uscita con Paola!"

Antonio si avvicinò a lei ed improvvisamente la prese a schiaffi.

Due grosse lacrime solcarono il volto di Carla, rabbia, umiliazione, sconforto per quel marito che ormai la considerava zerbino da calpestare.
Ma non era colpa sua se Angelo era morto.
Angelo, di nome e di fatto, un cherubino di sei anni che aveva avuto l'unico torto nella sua breve vita di trovarsi davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli mentre la mamma parlava con la maestra.
All'improvviso un'esplosione che l'aveva catapultata contro la macchina, che le aveva fatto perdere i sensi, precipitandola nell'oblio, un finimondo di fuoco, di fumo e di schegge che aveva investito in pieno il suo bambino.
Una bomba che aveva distrutto la sua famiglia e quella di altri innocenti.

No, non era colpa sua se Angelo non c'era più! Quanto dolore aveva provato in quei mesi di ospedale. I giorni sembravano interminabili, ma le notti erano ancora più terribili. Se riusciva ad addormentarsi, anche per brevi istanti, continuava a rivedere il corpo dilaniato del suo piccino. Il suo piccolo! Era la sua unica ragione di vita. Antonio, così spesso irascibile e violento, sempre così concentrato sul suo ego e sul suo desiderio di carriera, non poteva più essere il dolce compagno conosciuto sui banchi di scuola. Non poteva più essere quel meraviglioso amico ed amante.
Ed ora, anche la cosa più bella, l'unica per cui valesse veramente la pena vivere, era scomparsa.

Ma c'era una speranza...Gisella...
Uno scossone la riscosse dai suoi pensieri.
"Ti ho detto mille volte che non devi vedere quella donna...ti mette strane idee in testa, io non ti riconosco più, quella ti fa diventare pazza".
"Lasciami, mi fai male" sospirò con un filo di voce.
La voce irosa di Antonio e il suo viso paonazzo la fece sentire stanca...stanca, voleva restare sola a pensare a quando Gisella le aveva proposto di incontrarla.
"E' una medium, ti dico, riesce a parlare coi morti, ti può aiutare come ha aiutato me quando ho perso Mario. Non è un'imbrogliona, fidati, mi ha detto cose di mio marito che nessuno poteva sapere, mi ha fatto parlare con lui. Oh, non sai come sto meglio adesso".

Lei Gisella e Paola tre colleghe dello stesso reparto di clinica delle Rose, stuttura sanitaria alle porte di Milano , situata in un'antica villa patrizia con parco , convenzionata con il Servizio Sanitario era luogo di lavoro di tutti i medici impegnati nelle strutture pubbliche che riservavano ai pazienti più danarosi i loro servizi privati per appendiciti, cistifellie , raschiamenti, prostate e similari.
Si erano conosciute al corso di riabilitazione durante la specializzazione e avevano subito familiarizzato.
Paola la più giovane e anche la più bella delle tre aveva subito intuito le facoltà paranormali di Gisella , che, a conoscenza dei propri poteri aveva tardato a fare amicizia con le altre due. Ma l'insistenza di Paola , patita dell'aldilà e di tutte le storie più o meno esoteriche e l'attrazione fisica verso Carla che era decisamente attraente e sensuale l'avevano convinta a frequentarle.

Antonio prese la giacca di pelle , la scostò in malo modo facendola inciampare nel tavolino basso all'ingresso e uscì sbattendo fragorosamente la porta.
Non aveva più lacrime nè per arrabbiarsi nè per soffrire.
Si tolse il cappotto, lasciò la borsa sul tavolino che rimise al suo posto e massaggiandosi la gamba andò in cucina a prepararsi un caffè.
<> lo squillo insistente del telefono , lacerò il silenzio della casa e riportò sulla terra Carla che prese la chiamata in salotto << lui è in casa ?>> esordì Gisella>> a voce bassa che il ricevitore abbassò ancor di più << no, è appena uscito dopo l'ennesima scenata, giusy non ce la faccio più , devo prendere quanto prima una decisione definitiva , ma quale? Dopo averlo privato del figlio lo privo anche della..... >> fu interrotta dalla voce dura ed alterata di gisella << stupida! Cosa dici, tu non hai tolto nessun figlio ! angelo è tra gli angeli e proprio la settimana scorsa ho sentito il suo spirito guida vicino a me , abbiamo parlato a lungo e l'ho sentito tranquillo mi ha raccontato che .......>> Carla quando sentiva quei racconti ritrovava una pace interiore , gisella lo sapeva , si rilassava ed il suo volto si addolciva, quasi sempre al termine della storia piangeva ma non di dolore , era una specie di catarsi che sebbene sapesse che non le rendesse il figlio le faceva riscoprire quella maternità di cui era stata repentinamente privata a causa dell'attentato dove era morto il suo piccolino.
Intanto Antonio era seduto al bar del circolo della stampa , era un posto che lo faceva rilassare e dove poteva bere senza dover rendere conto a nessuno ma sopratutto dove avrebbe rivisto Eliana sua collega , con la quale aveva condiviso ,alcuni anni fa, un viaggio in Asia sulle condizioni delle donne nei movimenti guerriglieri al confine delle due Coree.
L'aveva rivista, lì al circolo, una sera della scorsa settimana , lui era seduto allo stesso posto ed aveva appena litigato con Carla più o meno per lo stesso motivo di poco prima .

Guarda chi si vede, Antonio, vecchio scorbutico intemperante, che ci fai qui a quest'ora, non si lavora oggi?"
Era Alberto, l'amico di sempre con cui non aveva segreti...oppure si, qualcuno.
Gli rivolse un sorriso sbiadito tenendo fra le mani un bicchiere con un miscuglio dal colore indefinito.
"Niente, stavo pensando...le solite cavolate...E tu? E' molto che non ti vedo, come ti va?"
Il viso di Alberto si trasformò in un caleidoscopio scintillante e variopinto.
"Non ci crederai, un affare formidabile...un capannone nuovissimo in zona Fiera...lo vendono ad un prezzo irrisorio, 800.000 euro, non lo sa ancora nessuno. Io naturalmente tutti quei soldi non li ho, ho qualche azione che posso vendere, ma insomma non ce la faccio, però se ci mettiamo in società con alcuni amici possiamo cacciare il ragno dal buco...eh, che ne dici? Io non ci ho dormito stanotte"
Ecco, questo era Alberto, l'eterno sognatore, l'avvocato delle cause perse, che si infilava in imprese più grandi di lui e ne usciva invariabilmente con la testa rotta. E ad Antonio toccava ricucirla.
"E chi ti ha raccontato questa bella storia?" gli chiese con un sorrisetto infame
"Qualcuno di quelli, sai, in Comune, ma non ti preoccupare è persona affidabile"
"E chi sarebbe questo qualcuno?"
"Lo conosce Romina, che è la segretaria dell'assessore, ma l'assessore non lo sa, altrimenti sai le grinfie..."
Bisogna considerare che Alberto aveva 48 anni e Romina 27. Avevano intrecciato una relazione, diciamo così, part time, da un paio di anni, ora avevano in progetto la convivenza e poi addirittura il matrimonio. Da cui si deduce il livello di razionalità e buon senso raggiunto dal farfallone.
"Allora, Antonio, sveglia, sei andato in catalessi? Guarda che il treno non aspetta mica noi, ti interessa?" L'espressione di Alberto non sprizzava più scintille e lo sguardo era attraversato da un barlume di irritazione.
Ma Antonio era ancora fermo al "qualcuno di quelli in Comune".

Antonio stava per rispondergli che non gli interessava, che con lui non avrebbe comprato neanche uno stuzzicadenti , che era il solito illuso , vecchio e bavoso Alberto , sorpreso più volte ad amoreggiare con le proprie studentesse, quelle maggiorenni e più disinvolte, ai giardini o nelle discoteche e rimproverato dal collegio degli insegnanti e qualche volta malmenato da genitori inferociti......ma le parole gli si bloccarono in gola mentre sulla soglia della zona bar del circolo apparve Eliana.
Il movimento sensuale dei fianchi e l'incedere morbido da modella erano potenziati dall'energia sprigionata da ore e ore in palestra che livellavano il suo ventre piatto che occhieggiava appena da una canotta firmata che metteva bene in risalto le spalle ampie e le braccia lunghe e modellate in flessuosi e tonici bicipiti, i pantaloni , neri e ampi di seta con degli invisibili sandali dai tacchi vertiginosi completavano questa splendida donna dagli occhi di smeraldo incorniciati in un viso abbronzato e un taglio corto quasi maschile che accentuava il contrasto con la sua femminilità provocando tra i presenti un assoluto silenzio di ammirazione e rispetto .
Antonio andò incontro alla donna che lo salutò con un bacio sulla guancia sedendosi con eleganza e facilità sugli alti sgabelli da bar e rivolgendosi al cameriere, che si era letteralmente lanciato verso di lei pronto a farsi ordinare qualsiasi cosa anche il suicidio se lei lo avessa voluto. chiese un Martini rosso con molto ghiaccio.
mentì spudoratamente Antonio consapevole che anche la presenza di lei non era casuale ma legata alla sua . Infatti quella donna sapeva esercitare un fascino pericoloso su di lui , il piccolo flirt con lei aveva lasciato un segno che si era allargato sempre più come una crepa in perfetta sintonia con il fallimento del suo matrimonio e averla rivista al circolo dopo tanto tempo gli aveva confermato questa irresistibile attrazione verso di lei<< potrei dire lo stesso di te>> rispose con un sorriso così malizioso che il cameriere rovesciò parte del Martini diventando più rosso del liquore e provocando l'ilarità di entrambi che si allontanarono dal bancone andando a sedersi nei vicini salottini più discreti e adatti a chiaccherare un pò

Si accomodarono in un divanetto stile anni '60, rivestito da velluto rosso ormai consunto. Il silenzio cominciò a diventare quasi doloroso, ma l'emozione fra loro era forte, palpabile. Difficile era parlare, ma soprattutto difficile era dire qualcosa non banale. Banalità che avrebbero rovinato un attimo così intenso.
Antonio fu preso dall'istinto irrefrenabile di baciarla. Avvicinò il viso a quello di lei fino quasi a sfiorarlo. Le accarezzò delicatamente la spalla destra e poi improvvisamente le chiese: "come sta tuo figlio?". Eliana, sorpresa e celatamente offesa per quel bacio mancato rispose quasi distrattamente :"Molto bene, grazie".
L'incanto era rotto e nessuna conversazione riuscì a ricucirlo, cosicché, finito il Martini, Eliana si alzò con una scusa ed uscì dal bar.
Antonio ordinò un altro aperitivo ed assorto ripensava all'incontro con Eliana, a sua moglie, al suo bambino....
La porta del bar si aprì ed entrarono due donne che subito Antonio riconobbe. Erano Paola e Gisela, le nuove grandi amiche di Carla. Antonio cercò di nascondersi dietro ad un menu e cominciò ad osservarle. Ma che naso portentoso quella Gisela: un Cirano al femminile del XXI secolo! Però Paola,  che meraviglia: occhi scuri come la pece e profondi come una miniera (davvero non c'era da meravigliarsi se tutti rimanevano ipnotizzati dal suo sguardo). E che seno prorompente, messo in luce
da una scollatura a dir poco ardita!
Gisela non toglieva gli occhi di dosso a Paola e alla sua scollatura....

 

Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

INFO


Un blog di: pauca
Data di creazione: 07/09/2006
 

COMMENTO AL RACCONTO

ROSENKAR 30 OTTOBRE

"il tuo blog è un viaggio nel quotidiano ricostruito molto fedelmente"

 

PROFILO DI ANGELO

Angelo , figlio di Carla e Antonio era morto bambino in un attentato terroristico  e Antonio aveva addossato la colpa a Carla che era dilaniata dai sensi di colpa. 

 

PROFILO DI ANTONIO

ANTONIO, giornalista free lance in ogni angolo del mondo , dopo un attentato subito durante un servizio al seguito di un contingente ONU in namibia, viene ricoverato per un lungo periodo di riabilitazione nella clinica dove conosce Carla.La morte del figlio lo ha fatto sprofondare in una cupa depressione che gli fa vedere la compagna come unica responsabile della sua morte . Donnaiolo impenitente , sfoga in questa passione la sua rabbia e il suo dolore. 

 

PROFILO DI GIOVANNI E IRINA

Personaggi un pò enigmatici le cui azioni e ambienti nei quali si muovono ed agiscono risulteranno chiari all'inizio del quarto capitolo , spiegarlo ora leverebbe la sorpresa. Prendeteli così come sono!
 

PROFILO DI ELIANA

Misure 88/ 65/90. Altezza 1.78. Bionda . fisico atletico . conoscenza delle arti marziali , campionessa di parapendio e free jumping.

E' decisamente una donna che si fa notare , single , gira il mondo inviando reportage per le riviste femminili di mezzo mondo sul ruolo della donna nel mondo e nelle professioni e realtà più disparate e spesso disperate . Ha avuto una storia con Antonio nel viaggio nelle due Coree ma come tutte le sue storie le scivolano addosso come sapone sotto la doccia..........  

 

PROFILO DI GISELLA

Gisella 33 anni originaria di Milano, vestiva sempre di nero , in giovane età aveva fatto uso di droghe leggere e partecipato a gruppi punk di tendenza che proliferavano nelle periferie intorno a milano.

di quella esperienza le era rimasta la passione per il paranormale e la pratica di antiche arti orientali legate alla metempsicosi e autoipnosi.

Decisamente brutta non aveva avuto ancora un vero rapporto sessuale e si sentiva ogni giorno sempre più arida e priva di desiderio per l'altro sesso, ma era attratta da Paola per la sua bellezza e perchè l'amica, appassionata di paranormale, non nascondeva la sua ammirazione e questo la gratificava moltissimo.....

 

PROFILO DI PAOLA

Paola, 37 anni collega di Carla presso la clinica privata originaria di Siracusa ,amica di Gisella appassionata del mondo dell'occulto, esercita un forte potere su Carla che a sua volta è attratta dalla sessualità nascosta dell'amica 
 

PROFILO DI CARLA

Carla, 32 anni , fisioterapista presso il reparto ortopedico di una clinica privata situata nella zona Nord di Milano.

Fisico asciutto , nervoso , lineamenti minuti , capelli corti neri, abbigliamento sportivo .

Ha rivisto Antonio durante il ciclo di riabilitazione dopo la lunga degenza in ospedale, erano stati a scuola insieme un filarino da adolescenti e niente più, poi da adulti si erano accorti di piacersi ancora .

Non aveva avuto molte storie anche per la sua particolare riservatezza e l'attaccamento all'anziana madre con la quale viveva , in un palazzone di periferia fino a quando non era andata a vivere con Antonio...................................

 

PROFILO DI ALBERTO

48 anni, professore di italiano al Liceo Scientifico Vittorio Veneto di Milano.
Amico di vecchia data di Antonio e vicino di casa.
Vive al di sopra delle sue possibilità economiche ed è all'eterna ricerca del colpo grosso, a volte senza farsi troppi scrupoli.

 

PROFILO DI ROMINA

27 anni, originaria di Castellammare di Stabia, si è trasferita da 3 anni a Milano dove lavora come segretaria dell'Assessore all'Urbanistica.
Alta, slanciata, molto carina, ha conosciuto Alberto non appena arrivata in città e gli si è affezionata anche perchè nei primi tempi lui l'ha aiutata molto ad ambientarsi.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963